Luca Crisma: Numerus clausus, Sorbona clausa
Parigi, venerdì 13 aprile 2018 gli studenti e i docenti giunti di fronte alle porte della Sorbona hanno trovato il seguente messaggio affisso dall’amministrazione. «La Sorbona resterà chiusa fino a lunedì 16 aprile 2018 ». L’iniziativa interessa tutte le attività che si sarebbero svolte al suo interno, dagli abituali seminari del venerdì (e del sabato) all’utilizzo della biblioteca.
La decisione è stata presa in seguito alla forzata evacuazione effettuata contro il tentativo di occupazione avvenuto durante la serata precedente. In base a leggi che trovano i loro fondamenti nel Medioevo, la Sorbona è inaccessibile alle forze dell’ordine salvo richiesta del rettorato, che ha scelto di propendere per questa misura. Non è la prima volta che la Sorbona chiude in risposta alle manifestazioni e agli scioperi studenteschi che si stanno svolgendo in queste settimane: martedì sera, quando, senza eccessivo preavviso, le porte furono sbarrate fino alla mattina successiva. Anche nei giorni di maggior tranquillità è stato facile notare il permanere di numerosi agenti del CRS (il corpo con funzioni antisommossa) e delle loro camionette attorno alla storica sede dell’università parigina.
Anche se su molti graffiti campeggia evidente il riferimento ad un anniversario assai sentito («1968-2018»), la ragione delle manifestazioni è legata alla decisione di inserire il numero chiuso (in francese ancora denominato dalla locuzione latina “numerus clausus”) nelle università, limitando gli accessi. Si dice che ciò derivi dall’incremento delle nascite che ha avuto inizio negli anni ‘2000, e dal mancato adeguamento delle strutture universitarie in previsione della raggiunta maturità di tali nati, oggi diciottenni e desiderosi di proseguire i loro studi nell’ambito da loro scelto.
Negli stessi giorni prosegue lo sciopero dei ferrovieri della SNCF («grève des cheminots»), che interessa anche alcune strutture parigine (come la RER). I ferrovieri si sono mobilitati in difesa del posto fisso e dell’arrivo alla pensione tra i 50 e i 57 anni, e hanno proclamato un’alternanza continua di due giorni di sciopero e tre giorni di lavoro dal 3 aprile al 28 giugno.
Per comprenderne la portata occorre ricordare che il mese di maggio in particolare è assai importante per i francesi perché denso di feste presenti nel calendario capaci di causare ponti di grande rilievo. In particolare martedì 1 maggio sarà la Festa dei lavoratori, martedì 8 la celebrazione Vittoria del 1945, giovedì 10 l’Ascensione, lunedì 21 il Lunedì di Pentecoste.
Trasmettiamo dunque il calendario degli scioperi ferroviari imminenti:
– Venerdì 13 e sabato 14 aprile
– Mercoledì 18 e giovedì 19 aprile
– Lunedì 23 e martedì 24 aprile
– Sabato 28 e domenica 29 aprile
– Giovedì 3 e venerdì 4 maggio
– Martedì 8 e mercoledì 9 maggio
– Domenica 13 e lunedì 14 maggio
– Venerdì 18 e sabato 19 maggio
– Mercoledì 23 e giovedì 24 maggio
– Lunedì 28 e venerdì 29 maggio
– Sabato 2 e domenica 3 giugno
– Giovedì 7 e venerdì 8 giugno
– Martedì 12 e mercoledì 13 giugno
– Domenica 17 e lunedì 18 giugno
– Venerdì 22 e sabato 23 giugno
– Mercoledì 27 e giovedì 28 giugno
Quale sarebbe il commento del padre della sociologia Auguste Comte, se fosse tra noi? Per il momento sembra che la sua effigie sia stata coinvolta in alcune proteste: le figure che partecipano al suo complesso statuario in Place de la Sorbonne sono state dotate di mascherina antismog, a guisa di protezione rispetto all’inquinamento dilagante.
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