Joseph Stiglitz

Joseph Eugene Stiglitz ( 1943) è un economista e saggista statunitense. Premio Nobel per l'economia nel 2001. Attualmente insegna alla "Graduate School of Business" presso la "Columbia University".
Stiglitz ha rivestito ruoli rilevanti nella politica economica: ha lavorato nell'amministrazione Clinton come Presidente dei consiglieri economici (1995 – 1997) e presso la Banca Mondiale è stato Senior Vice President e Chief Economist (1997 – 2000), prima di essere costretto alle dimissioni dal Segretario del Tesoro Lawrence Summers.
La sua produzione teorica e tecnica si è occupata soprattutto di microeconomia: il contributo più famoso di Stiglitz riguarda lo screening, una tecnica usata da un agente economico che voglia acquisire informazioni - altrimenti private - da un altro. È per questo contributo alla teoria delle "asimmetrie informative" che ha condiviso il premio Nobel con George A. Akerlof e A. Michael Spence. In linea con le sue pubblicazioni tecniche, Stiglitz è l'autore di "Whither Socialism", un libro divulgativo che fornisce un'introduzione alle teorie circa il fallimento economico del socialismo nell'Europa dell'est, il ruolo dell'informazione imperfetta nei mercati e le concezioni erronee su quanto sia realmente libero il mercato nel sistema capitalista-liberista. Nel 2002 pubblica "Globalization and Its Discontents" ("La globalizzazione e i suoi oppositori", Einaudi), dove analizza gli errori delle istituzioni economiche internazionali – e in particolare del Fondo Monetario Internazionale – nella gestione delle crisi finanziarie che si sono susseguite negli anni novanta, dalla Russia ai paesi del sud est asiatico all'Argentina. Stiglitz illustra come la risposta del FMI a queste situazioni di crisi sia stata sempre la stessa, basandosi sulla riduzione delle spese dello Stato, una politica monetaria deflazionista e l'apertura dei mercati locali agli investimenti esteri. Tali scelte politiche venivano di fatto imposte ai paesi in crisi ma non rispondevano alle esigenze delle singole economie, e si rivelavano inefficaci o addirittura di ostacolo per il superamento delle crisi. Stiglitz afferma che il Fondo Monetario Internazionale, perseguendo il cosiddetto "Washington consensus", non protegge le economie più deboli né garantisce la stabilità del sistema economico globale, ma fa in realtà gli interessi del suo "maggiore azionista", gli Stati Uniti, a discapito di quelli delle nazioni più povere. Le argomentazioni di Stiglitz sono particolarmente degne di attenzione perché provengono da un economista inserito nelle istituzioni finanziarie internazionali, e contribuiscono a spiegare perché la globalizzazione ha generato l'opposizione dei movimenti sociali che hanno organizzato le proteste di Seattle e Genova. Nel 2011 appoggia e partecipa al movimento Occupy Wall Street. Ha preso ufficialmente le distanze dai movimenti no-euro ed anti-europeisti, tra cui Front National, Fratelli D'Italia, che in vista delle elezioni europee del 2014 spesso lo citavano come fonte autorevole.

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Joseph Stiglitz: L’euro flessibile è l’unica risposta per salvare il progetto Europa

| 21 Agosto 2016 | Comments (0)
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Joseph Stiglitz, Adam S. Hersch: TPP. L’ accordo farsa

| 13 Ottobre 2015 | Comments (0)
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Joseph Stiglitz: La democrazia greca

| 2 Luglio 2015 | Comments (0)
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Joseph Stiglitz e Paul Krugman: Perché votare no al referendum in Grecia.

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