Noi professori italiani, i più ricchi del mondo senza saperlo
Repubblica martedì 3 Aprile ospita un articolo di Zunino che sostiene che i professori universitari italiani sono tra i più pagati del mondo.
Ho sempre fatto caso a una cosa. Quando i giornalisti parlano di cose generiche, di cui sono ignorante (sono le più), trovo spesso gli articoli interessanti, Poi, quando parlano di cose che riguardano più o meno il mio campo di studi, mi metto le mani nei capelli. Cito un solo caso: i logaritmi-grimaldello dei nuovi Robin Hood, (la Repubblica domenica 24 maggio 2009); dove l’autore confonde “logaritmi” con “algoritmi”, costruendo un estetico e affascinante nonsense, incomprensibile ai più e fortemente comico per gli addetti ai lavori.
Zunino, ora che i suoi danti causa e stipendio si sono chiaramente schierati (mai ho letto dei panegirici come quelli di Scalfari su Monti, se si eccettua la pietosa e farsesca fattispecie di Emilio Fede a beneficio di Berlusconi), ha colto la mutata atmosfera e ha capito che deve sparare anche lui contro i prof; e con lo stesso spirito eroico di Garibaldi è stato rapido a rispondere “obbedisco”.
Con le analisi approssimative e persin volgari di questo livello poco vale cimentarsi: il 90% dei lettori non capirebbe. E magari anche degli autori. Per di più il pezzo pare un semplice rimaneggiamento di alcune parti dell’articolo di Guttenplan dell’Herald Tribune 2 Aprile (il quale significativamente si intitola: Professors glory in status but not in salary).
Bene, prendiamo atto che abbiamo un gelmo-tremontico in più, da associare ai Giavazzi, ai Perotti, e a tutta la corte neoliberista che, diceva mio nonno che era incolto, spara cazzate; e che io, che ho fatto il liceo classico, dico che non inquadra al meglio il problema.
Un nemico in più? Evviva, molti nemici molto onore. Brindiamo agli stipendi alti (teorici, è vero, ma un po’ di fantasia, please), alla nostra condizione di privilegio, ai 60.000 precari che fanno il lavoro che va fatto con la paga di una colf. E grazie a Zunino, adesso che sappiamo di essere dei privilegiati, ci sentiamo tutti meglio. E’ per questo che tutti i Nobel cercano di venire in Italia, che i giovani ricercatori di tutto il mondo ci cercano, che nessuno se ne vuole andare dall’Italia, saremo prosperi e ricchi negli anni prossimi venturi.
Category: Scuola e Università