Maurizio Matteuzzi: Eliminare anche gli enti dannosi come l’ANVUR e la CRUI

| 18 Aprile 2014 | Comments (0)

 

 

Come si sa, “idiota” è parola greca, non offensiva, che designa semplicemente il privato cittadino, colui, cioè, che non ricopre cariche pubbliche. In questo senso io sono senza alcun dubbio un “idiota”. Ma ora è nato un gioco linguistico, per dirla con Wittgenstein, sugli “utili idioti”. E qui il discorso si complica. Perché di idioti, per disgrazia nostra, non ve ne sono solo di “utili”.

Seguendo lo stilema aristotelico di percorrere la casistica di tutte le possibilità, dobbiam dire che di idioti ce ne sono di utili, di inutili, e financo, per riprendere un celebre passaggio craxiano, di dannosi. Magari tutti gli idioti fossero utili; sarebbe un mondo possibile, tra quelli immaginati da Leibniz, non so se il migliore dei mondi possibili, ma sicuramente più accettabile del nostro.

E’ che noi abbiamo idioti utili, cioè, fuor di metafora, venduti a portare acqua a qualche causa, senza tanto capire dove si prende l’acqua e dove la si porta, e questa è la vulgata giornalistico-politica che oggi prevale; ma abbiamo anche, e a iosa, idioti inutili, e perfino, e questo è il dramma, controproducenti, ossia dannosi.

Vengono un po’ in mente i famosi provvedimenti per la soppressione degli enti inutili…; perché non cominciare da quelli dannosi?

Sì, l’elenco degli enti inutili, sovente ridicoli, del bel Paese, è quasi infinito; e assai dubbio è che, con escamotage vari, siano in effetti in corso di abolizione: c’è sempre, nella legge italiana, un comma, un codicillo, che apre la via alla scappatoia. E che può far sopravvivere il consorzio per la tutela degli accenti nel delta padano. Vabbe’.

Ma lasciamo pur perdere le prebende, tattiche per fare politica, e per raccattare qualche voto; miserie umane, ci sono sempre state.

Ma enti come l’ANVUR (Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca) , con membri di scelta ministeriale come nel fascismo, con le sue trovate sulle mediane, il suo continuo entrare a gamba tesa nelle questioni della valutazione, il suo avallare una abilitazione scientifica nazionale scandalosa, oggetto già di oltre 2000 ricorsi, che si contraddice continuamente, contraddicendo in una il buon senso dell’homo sapiens, lo definiresti un “ente inutile”, lettore paziente che hai seguito fino a qui? No, mio caro, miei cari se siete almeno in due: questi sono Enti dannosi, che minano la credibilità della ricerca italiana, che attentano all’autonomia del pensiero, che, mal scimmiottando i Paesi anglosassoni, di assoluta incomparabilità, come ogni persona di media cultura può capire, sono diventati paladini e garanti di un nuovo, tutto italico, malaffare.

Giove pietoso, e voi tutti Celesti (meno Formigoni che è un caso a parte), liberateci, prima di tutto, degli enti dannosi, come l’ANVUR e la CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane) . Dopo ci sarà tempo di pensare a quelli inutili…

 

 

Category: Scuola e Università

About Maurizio Matteuzzi: Maurizio Matteuzzi (1947) insegna Filosofia del linguaggio (Teoria e sistemi dell'Intelligenza Artificiale) e Filosofia della Scienza presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Bologna. Studioso poliedrico, ha rivolto la propria attenzione alla corrente logicista rappresentata da Leibniz e dagli esponenti della tradizione leibniziana, maturando un profondo interesse per gli autori della scuola di logica polacca (in particolare Lukasiewicz, Lesniewski e Tarski). Lo studio delle categorie semantiche e delle grammatiche categoriali rappresenta uno dei temi centrali della sua attività di ricerca. Tra le sue ultime pubblicazioni: L'occhio della mosca e il ponte di Brooklyn – Quali regole per gli oggetti del second'ordine? (in «La regola linguistica», Palermo, 2000), Why Artificial Intelligence is not a science (in Stefano Franchi and Güven Güzeldere, eds., Mechanical Bodies, Computational Minds. Artificial Intelligence from Automata to Cyborgs, M.I.T. Press, 2005). Ha svolto il ruolo di coordinatore di numerosi programmi di ricerca di importanza nazionale con le Università di Pisa, Salerno e Palermo. Fra il 1983 e il 1985 ha collaborato con la IBM e, a partire dal 1997, ha diretto diversi progetti di ricerca per conto della società FST (Fabbrica Servizi Telematici, un polo di ricerca avanzata controllato da BNL e Gruppo Moratti) riguardo alle tecniche di sicurezza in informatica, alla firma digitale e alla tecniche di crittografia. È tra i promotori del gruppo «Docenti Preoccupati» e della raccolta firme per abrogare la riforma Gelmini.

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