Roberto Roversi: Due poesie per Bologna due agosto e tre graffiti di Blu
1. Roberto Roversi: Notizia (6 agosto 1980)
BOLOGNA 2 AGOSTO ORE 10.20
il cielo è un forno di pane pronto per la cottura
scappare sul mare di questa pianura e poi
approdare a isole azzurre felici ma tu
BOLOGNA 2 AGOSTO ORE 10.21
dicevi dicevi tu dicevi che hai bisogno di riflettere
se in questi giorni le parole hanno un senso
anche fra noi
BOLOGNA 2 AGOSTO ORE 10.22
d’accordo, non si può buttare via niente
d’altra parte non è possibile conservare tutto negli angoli della
memoria
salvare l’indispensabile
BOLOGNA 2 AGOSTO ORE 10.23
lo so che non sono migliore o peggiore di tanti
cerco con gli anni di diventare diverso
ho fatto errori tremendi
ma non mi sono mai consolato
la vita non è una prova di formula uno
per guadagnare la prima griglia in partenza
BOLOGNA 2 AGOSTO ORE 10.24
dammi la tua mano
vivere una volta per tutte definitivamente
BOLOGNA 2 AGOSTO ORE 10.25
senza un fiato di vento il cielo ha buttato
un grido tremendo
un sole nero corre per le strade
io voglio provare i miei sentimenti come su una lastra di fuoco
BOLOGNA 2 AGOSTO ORE 10.26
ahi il cuore
piange piange adesso piange come un sasso che ha vita
chiamano contiamo i morti
la libertà è lì a terra ferita
non possiamo più dare
soltanto pietà
questa estate è finita
BOLOGNA 2 AGOSTO ORE 10.27
ma dammi la tua mano
io non mi rassegno non mi voglio rassegnare
[Paese Sera, anno XXXI, n. 206, mercoledì 6 agosto 1980]
2. Roberto Roversi: Mai più! Mai più! Mai più! (2 agosto 2011)
I treni partivano
i treni arrivavano
“al mare” dicevano i treni
“alla montagna” dicevano i treni.
I treni ridevano
cantavano
erano felici i treni.
(Mai più! Mai più! Mai più!)
Il cielo era con nuvole azzurre
all’improvviso
il cielo è diventato nero
il cielo è diventato fuoco
il treno non è più partito
il treno non è più arrivato
il treno si è fermato (è in ginocchio per terra).
(Mai più! Mai più! Mai più!)
A un tratto il cielo
il cielo è diventato di fuoco
i bambini piangevano
le mamme gridavano
stesi per terra in silenzio
uomini donne bambine
mentre il sangue cadeva dal cielo.
(Mai più! Mai più! Mai più!)
Le nubi non erano più bianche
erano rosse di sangue
erano nere di fumo.
Poi il tempo è passato
i morti sono ancora con noi
con noi in partenza col treno
al mare in montagna.
(Mai più! Mai più! Mai più!)
Ascolto
ascolto
ascolto
Quello che vola lassù:
ci porta in vacanza
al mare o in montagna
fra le nuvole bianche
(Mai più! Mai più! Mai più!)
Ascoltate guardate
guardate la grande nave
passare
le onde
le onde calde del mare
nuotare
andiamo al mare.
(Mai più! Mai più! Mai più!)
Ascoltate
ascoltate
guardate
il treno
che arriva a Bologna
noi nella stazione aspettare
allegri per correre al mare.
(Mai più! Mai più! Mai più!)
[Poesia scritta per il 31.mo anniversario della strage]
Diffondiamo da Il Manifesto Bologna del 2 agosto 2014 questo intervento di Riccardo Lenzi presidente della Associazione Piantiamo la memoria
Riccardo Lenzi : 2 agosto 1980: la strage alla stazione di Bologna è una storia da conoscere, in attesa dei mandanti
Questo 2 agosto potrebbe essere meno triste di altri: forse, entro sabato, la Camera approverà la proposta di legge di Paolo Bolognesi, che introdurrebbe il reato di depistaggio nel codice penale. Meglio tardi che mai; anche se molti sono i buoi (e le iene) ormai scappati dalla stalla. L’altra buona notizia ce l’ha portata don Luigi Ciotti: il 21 marzo 2015 la Giornata della memoria e dell’impegno promossa da Libera si svolgerà a Bologna e, per la prima volta, saranno letti anche i nomi delle vittime del terrorismo, oltre a quelle delle mafie. Ci sono tanti modi per ricordare.
Il network associativo PrendiParte-Piantiamolamemoria-Diecieventicinque (di cui fanno parte anch alcuni studenti dell’Università di Bologna) ha lanciato l’iniziativa “Reti di Memorie” – 2 agosto 1980-2014: sabato 2 agosto, davanti alla stazione di Bologna, le persone potranno appendere oggetti e pensieri a una grande rete mettallica, simile a quella che 34 anni fa delimitava il luogo dell’esplosione da quello che ancora oggi è il piazzale dei taxi.
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