Massimo Cacciari: il M5S accetti alleanze o ci condanna allo schifo delle larghe intese

| 15 Aprile 2017 | Comments (0)

 

 

Diffondiamo da Il fatto quotidiano del 15 aprile 2017 l’intervista a Massimo Cacciari di Carlo Renga

“Le larghe intese mi fanno schifo”. Massimo Cacciari è convinto che però dovrà assistere a una riedizione dell’accordo fra Pd e Forza Italia, “sono la prospettiva naturale verso cui si sta andando” pur di evitare che lo scettro del comando passi a Grillo e soci. In un’intervista al Fatto Quotidiano il filosofo ex sindaco di Venezia chiama i 5 Stelle a una prova di maturità, perché la grande coalizione è inevitabile “a meno che M5S non sparigli, cominciando a fare politica. Quindi lavorando ad alleanze”.

Per Cacciari sta a M5S fare la prima mossa, ora.

“Io sono sempre stato contro tutti i trasformismi, e questa soluzione mi ripugna. Ma non so neanche se sia giusto augurarsi che non si arrivi a questo. Perché? Perché l’alternativa non è affatto chiara. C’è il rischio concreto che dopo le Politiche nessuno abbia i numeri per governare, e che si debba tornare subito al voto”.

“Il 40 per cento non possono prenderlo – dice Cacciari parlando dei Cinque Stelle – La loro linea è già chiara: arrivare primi, quindi ottenere il mandato da Mattarella e provare a governare con chi appoggi le loro proposte, di volta in volta. Non può funzionare, non ci sono precedenti. E allora? Mattarella darà il mandato a chi gli porterà una maggioranza. E si andrà alle larghe intese, con Matteo Renzi presidente del Consiglio”.

Cacciari chiede ai 5 Stelle di crescere.

“Cominciando a fare politica. Devono decidere dove e con chi stare. Non possono essere sempre tutto e niente, né di destra né di sinistra. È la loro natura, e finora ha pagato. Ma non puoi sempre fare così. Per governare devi scegliere, e fare alleanze. Chi non si allea non fa politica”

“Devono insistere sui temi sociali, a partire dal reddito di cittadinanza, chiarendo come la pensano e che programmi hanno. E quindi chiamare al tavolo il Pd. Snidarlo. Di certo così metterebbero in difficoltà Renzi. Ma per farlo devono maturare, sbocciare politicamente.”

 

 

 

 

Category: Politica

About Massimo Cacciari: Massimo Cacciari è nato a Venezia nel 1944 . Si è laureato in Filosofia all'Università di Padova con Dino Formaggio con una tesi sulla Critica del giudizio di Immanuel Kant. Nel 1980 diviene professore associato di Estetica presso l'Istituto di Architettura di Venezia, dove nel 1985 diventa professore ordinario. Nel 2002 fonda la Facoltà di Filosofia dell'Università Vita-Salute San Raffaele a Cesano Maderno, di cui è Preside fino al 2005. È tra i fondatori di alcune riviste di filosofia politica, che hanno segnato il dibattito dagli anni sessanta agli anni ottanta, tra cui Angelus Novus, Contropiano, il Centauro, Laboratorio politico. Ha pubblicato numerose opere tra le quali: : Krisis (del 1976); Pensiero negativo e razionalizzazione; (1977), Dallo Steinhof (1980), Icone della legge (1985), L'angelo necessario (1986)[5], Dell'inizio (1990), Della cosa ultima (2004), Hamletica, Adelphi, Milano, 2009 Attualmente è Presidente della Fondazione Gianni Pellicani e insegna Pensare filosofico e metafisica presso la Facoltà di Filosofia dell'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, di cui è stato anche prorettore vicario[. Da giovane fu un politico militante e occupò con gli operai della Montedison la stazione di Mestre. Collaborò negli anni sessanta alla rivista mensile Classe operaia e, dopo contrasti interni tra Mario Tronti, Alberto Asor Rosa e Toni Negri. Diresse insieme ad Asor Rosa la rivista Contropiano e il gruppo veneto trasformò la rivista nel giornale Potere Operaio "Giornale politico dagli operai di Porto Marghera" a cui Cacciari deluso non aderì. In seguito entrò nel Partito Comunista Italiano, responsabile della Commissione Industria del PCI Veneto negli anni settanta. Fu poi eletto alla Camera dei deputati dal 1976 al 1983, e fu membro della Commissione Industria della Camera. E' stato Sindaco di Venezia dal 1993 al 2000. Alle europee del 1999 si candida con la lista de I Democratici risultando eletto in due circoscrizioni: lui ha optato per quella nord-occidentale. Fu sconfitto alle Regionali del 2000 prendendo il 38,2% dei voti mentre il rappresentante della Casa delle Libertà Giancarlo Galan, ricevette il 54,9% dei consensi. In quella tornata elettorale Cacciari ottenne un seggio da consigliere regionale: per questo si dimise per incompatibilità da europarlamentare. Il 23 luglio 2010, a Mogliano Veneto, ha presentato il manifesto Verso Nord, un'Italia più vicina, per chi non si riconosce né nel PD, né nel PDL e vuole una politica per il Nord diversa da quella attuata dalla Lega. Il manifesto si è poi evoluto nel partito politico chiamato appunto Verso Nord, nato ufficialmente il 12 ottobre 2010.

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