Libera e Gruppo Abele: E’ stato un errore la riduzione delle pene nell’art. 416 ter sullo scambio elettorale politico mafioso

| 15 Aprile 2014 | Comments (0)

 

 

Grazie! Il Parlamento ha finalmente modificato l’articolo 416 ter del Codice Penale che disciplina lo scambio elettorale politico-mafioso, dopo oltre 400 giorni di campagna e quasi 500mila firme raccolte.

Una buona notizia e un errore da correggere: la buona notizia è l’inserimento, dopo un iter tormentato, delle due parole “altra utilità”, che colpiscono al cuore il voto di scambio politico mafioso, finora limitato all’erogazione di denaro. Si potrà contrastare in maniera più efficace il “mercato dei voti”, venduti e comprati in cambio di favori, a partire dalle prossime elezioni di maggio, europee e soprattutto amministrative.

L’errore, su cui Libera ha espresso fin da subito le sue perplessità, è quello della riduzione delle pene, che vanno inserite, invece, in un più generale inasprimento di tutti i reati di mafia, a partire dal 416 bis oggi sanzionato con condanne inferiori a quelle previste per l’associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. L’auspicio è che il governo intervenga quanto prima perché siano previste per i reati di mafia sanzioni più severe ed efficaci, nel rispetto del principio della proporzionalità della pena.

Ora vogliamo festeggiare questa vittoria chiedendo tutti insieme che le prossime elezioni, quelle del 25 maggio, siano all’insegna della trasparenza.

Dobbiamo agire subito: chiedi a tutti i candidati ad europee e amministrative di aderire alle richieste della nuova petizione di Riparte il futuro: pubblicazione online di cv, redditi, patrimoni, conflitti di interesse e situazioni giudiziarie, e l’impegno, se eletti, a portare avanti azioni concrete contro la corruzione, dal più piccolo comune all’Europa intera.

Facciamoci sentire. Firma ora. Per firmare andare nel sito Libera e Gruppo Abele Via Change .orgPAA

 

 

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Category: Politica

About Don Luigi Ciotti: Luigi Ciotti nasce nel 1945 a Pieve di Cadore (Belluno) e si stabilisce con la famiglia a Torino nel 1950. Nel 1965, insieme ad alcuni amici, promuove un gruppo che prenderà in seguito il nome di Gruppo Abele. Fra le sue prime attività, un progetto educativo negli istituti di pena minorili e la nascita di alcune comunità per adolescenti alternative al carcere. Terminati gli studi presso il seminario di Rivoli (TO), nel novembre del 1972 Luigi Ciotti viene ordinato sacerdote dal cardinale Michele Pellegrino, che come parrocchia gli affida la strada, luogo – specifica – non di insegnamento ma di apprendimento e incontro con le domande e i bisogni più profondi della gente. Proprio sulla strada, nel 1973, il Gruppo inaugura il “Centro Droga”, un luogo di accoglienza e ascolto per i primi giovani con problemi di tossicodipendenza. È un’esperienza allora unica in Italia, cui seguirà l’apertura di alcune comunità. In quegli stessi anni, all’accoglienza delle persone in difficoltà l’Associazione comincia ad affiancare l’impegno culturale – con un centro studi, una casa editrice e l’“Università della strada” – e, in senso lato, “politico” – con mobilitazioni come quella che nel 1975 porta alla prima legge italiana non repressiva sull’uso di droghe, la 685 – per costruire diritti e giustizia sociale. Il Gruppo Abele non si occupa solo di droga, ma sviluppa proposte per affrontare il disagio sociale nel modo più ampio possibile. A partire dal 1979 il Gruppo si apre anche alla cooperazione internazionale, con un primo progetto in Vietnam, cui ne seguiranno altri in Sud America e Costa d’Avorio, quest’ultimo tuttora in corso. Nel 1982 don Ciotti contribuisce alla nascita del Coordinamento nazionale delle comunità di accoglienza (CNCA), presiedendolo per dieci anni, e nel 1986 partecipa alla fondazione della Lega italiana per la lotta contro l'AIDS (LILA) per la difesa dei diritti delle persone sieropositive, della quale pure sarà presidente. Negli anni novanta l’impegno di don Ciotti si allarga al contrasto alla criminalità organizzata. Dopo le stragi di Capaci e via d’Amelio dell’estate del 1992, fonda il mensile Narcomafie – di cui sarà a lungo direttore – e nel 1995 il coordinamento di Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, oggi punto di riferimento per oltre 1.600 realtà nazionali e internazionali (fra cui diverse sigle del mondo dell’associazionismo, della scuola, della cooperazione e del sindacato). Nel 1996 Libera promuove la raccolta di oltre un milione di firme per l’approvazione della legge sull’uso sociale dei beni confiscati, e nel 2010 una seconda grande campagna nazionale contro la corruzione. Obiettivo di Libera è alimentare quel cambiamento etico, sociale, culturale necessario per spezzare alla radice i fenomeni mafiosi e ogni forma d’ingiustizia, illegalità e malaffare. Don Ciotti è stato più volte membro del Consiglio presbiterale e del Consiglio pastorale della Diocesi di Torino. Il 1º luglio 1998 riceve a Bologna la laurea honoris causa in Scienze dell'Educazione, su proposta del consiglio della facoltà di Scienze della Formazione. Il 15 giugno 2006 riceve dall’Università degli Studi di Foggia la laurea honoris causa in Giurisprudenza. Nel 2012 ha ricevuto il Premio Nazionale Nonviolenza conferito dall'Associazione Cultura della Pace . Il 4 Dicembre 2014 riceve dall'università degli studi di Milano la laurea honoris causa in scienze delle comunicazioni.

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