Bruno Giorgini: Viva L’Europa
L’idea dell’Europa Unita nasce nel cuore della seconda guerra mondiale e della resistenza contro i nazifascisti. Quando finalmente arrivò la vittoria degli alleati e dei partigiani, l’idea si definì attorno a due assi, mai più guerra, mai più Auschwitz. Questi due assi diventarono i due binari su cui cominciò a costruirsi e a mettersi in moto il treno europeo, con tutte le difficoltà, e disuguaglianze che conosciamo. Un treno con una terza classe troppo piena e disagiata, una prima troppo lussuosa e ariosa, una seconda un po’ in qua e un po’ in là. Ma, seppure la guerra ci ha sfiorato con il conflitto fratricida nella ex-Jugoslavia, e anche Auschwitz in formato minore abbiamo visto nei Balcani, i due binari non furono mai messi in discussione e/o in crisi. Fino a oggi quando l’Europa è percorsa da forze nazionaliste, nazional fasciste, fascioleghiste, sovraniste e naziste tout court, con stati quali l’Ungheria che applicano una sorta di democrazia (ovvero si vota) senza libertà, o con libertà quali quella di stampa, di studio, di ricerca fortemente limitate, raggrinzite.
Adesso nelle elezioni europee Salvini, Le Pen e compagnia cantante sperano di ottenere un risultato così forte da indebolire drasticamente la UE. E quindi rendere precari se non spezzare quei due binari di cui dicevo all’inizio. Cosìcche abbiano campo aperto razzismo, esclusione, autoritarismo, idee e pratiche di sistemi dittatoriali fin quasi totalitari, con repressione del libero pensiero, della libera opinione, della libera azione politica, del libero dissenso nonchè violazione dei diritti umani verso i migranti soprattutto, i Rom, i poveri di ogni dove e etnia: sapendo dove si comincia e anche dove si va a finire, non domani ma….Auschwitz. L’Europa unita è stato l’unico esperimento politico nella storia dove le frontiere tra stati si sono dissolte senza guerra, e adesso c’è chi vuole ricostruirle, alzando muri e fili spinati magari.
Quindi le elezioni del 26 maggio sono cruciali. Bisogna votare tutte le forze europeiste, ciascuno scelga sapendo cosa c’è in gioco, e quali sono i rischi di vedere sgretolarsi democrazia libertà e diritti. Non si decidono i governi europei, non si misura la sinistra, quella più riformista e quella più rivoluzionaria, o i rapporti di forza tra progressisti e conservatori, tutto questo certo verrà, ma come portato secondario se, e solo se, le forze europeiste avrannno battuto, vorrei dire: sommerso, quelle antieuropeiste, essendo con diverse sfumature tutte di destra sempre più estrema carica di violenza e sopraffazione, anche quando si dicono semplicemente identitarie. E’ successo altre volte nella storia che ci si sia morse le mani ex post. Facciamo sì che stavolta non avvenga.
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