Bruno Giorgini: Pantomime della politica, violazioni costituzionali, sofferenze sociali

| 13 Settembre 2013 | Comments (0)

 

 

Le pantomime della politica. Mentre l’ipotesi della cessazione del finanziamento pubblico dei partiti affonda nelle sabbie mobili parlamentari, è in pieno svolgimento la sceneggiata della decadenza di Berlusconi, condannato in via definitiva a quattro anni di reclusione per evasione fiscale e reati connessi. Sceneggiata accompagnata e amplificata dalla grancassa con fasulla drammatizzazione quotidiana dell’intero establishment mediatico. Si tratta di una farsa, volta a allungare i tempi forse per arrivare alla sentenza della corte d’appello di Milano che deve, su dettato della Cassazione, rimodulare la pena accessoria, cioè l’interdizione dai pubblici uffici, scaricando così sulla magistratura la responsabilità della eventuale esclusione del cavaliere. Perchè il PD vorrebbe evitare il voto segreto in aula, avendo l’incubo dei franchi tiratori, quei cento e più che già affossarono Prodi, seppure questa volta D’Alema, che ispirò con la sua magnifica arte sicaria l’agguato dei suoi compagni di banco contro l’odiato Professore, questa volta non dovrebbe esser favorevole a Berlusconi, però certamente invece lo è e sarà il Quirinale. Sull’altro versante il PDL vorrebbe non rompere la ragnatela delle larghe intese, prendendosela invece come d’uso con le toghe più o meno rosse. D’altra parte l’attuale assetto politico si regge sulla diarchia Napolitano Berlusconi con le appendici PD e PDL, nonchè i Letta, zio e nipote, quindi di sriffa o di sraffa il cavaliere va salvato.

Comunque sia questo andar su e giù dal Quirinale di ambasciatori messi e commessi, correndo tra oligarchie e segreterie di partito, con voci grosse ufficiali ridicole e accordi sottobanco indecenti, certifica in modo inequivocabile che la legge NON è uguale per tutti, configurando una esplicita violazione costituzionale.

Nel contempo viene varata quasi di nascosto la commissione dei quaranta che dovrà cambiare la Costituzione, come suggerito dal gruppo dei fedeli di Napolitano, i sedicenti saggi (sic!), in senso presidenziale e autoritario. Però senza dirlo troppo, e costruendo un iter istituzionale che non abbia inciampi, per esempio non debba fare i conti con la necessità di una maggioranza qualificata dei due terzi, quale è oggi. Per fortuna alcuni deputati del M5S sono saliti sul tetto di Montecitorio, a denuncia. Purtroppo scendendo troppo presto, ovvero accontentandosi dell’aspetto simbolico, come spesso succede, senza perseguire alcun risultato e neppure introdurre contraddizioni reali, insomma abbaiando senza mordere. Intanto la Presidenza del Consiglio, cioè il governo Letta, secondo la  buona scuola democristiana propone ai cittadini un questionario sul tema, via internet, allo scopo di arrotondare gli angoli e smussare gli spigoli.  E siamo alla trasformazione, già dietro le nostre spalle, del PD da un partito di centro(-)sinistra in un partito di centro a vocazione democristiana, per ora splittato in due anime, quella di Letta che chiamerei andreottiana, e quella di Renzi più dossettiana e lapiriana (si spera ma chissà).

Per cui non stupisce che di fronte all’enorme problema costituito dall’Ilva, e più in generale dalla sofferenza sociale dei lavoratori e delle lavoratrici, dal precariato alla limitazione dei diritti sociali e sindacali, dai bassi salari  alla cassa integrazione fino alla disoccupazione, nessun politico di spicco del PD dica una parola (L’Unità in un sussulto di dignità titola “Italia, tragedie operaie”, mettendo anche i morti sul lavoro, che sono al ritmo di tre al giorno, un record nell’Occidente, e pure in Cina).

Neppure SEL (Sinistra Ecologia  e Libertà) s’arrabbia in modo percepibile, non dico facendo e sostenendo proposte magari con qualche azione politica, la nazionalizzazione sarebbe chiedere troppo, ma almeno lanciando improperi, parendomi che più o meno stia seduta sui banchi parlamentari e poco altro (forse le frequentazioni alla buvette?).

Abbiamo in Italia una famiglia padronale che, per un pezzo di pane, si appropria di un gioiello tecnologico e produttivo in un settore strategico come l’acciaio quale era l’Italsider (viva le privatizzazioni!! E Letta pensa di accentuarle!!). Quindi non contenta di avere instaurato una cupola simil mafiosa a dirigere gli stabilimenti, di avere inquinato terra aria e mare, producendo altrettanti cancri quanto colate, ruba più o meno a man bassa fino a otto miliardi di euro, quelli che i giudici cercano. E oggi la stessa famiglia di ladri inquinatori criminali si permette di licenziare 1400 operai, con una ricaduta sull’indotto di almeno 4000 posti di lavoro a rischio, mentre tutti i politici di rango stanno zitti, probabilmente troppo occupati nell’annusarsi l’un l’altro il culo nei corridoi del palazzo come fanno i cani onde scegliere il branco più profittevole, per occuparsi di simili quisquilie.

Non ci sono conclusioni da trarre. Soltanto l’auspicio che , prima o poi, questa sofferenza sociale diventi sussulto democratico di massa la politica tornando nelle strade, nelle scuole, nelle fabbriche, come strumento di libertà e dignità dei cittadini, a applicare e difendere la nostra Costituzione nata dalla Resistenza. Senza alcuna retorica ma con precisa e rigorosa determinazione.

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Category: Politica

About Bruno Giorgini: Bruno Giorgini è attualmente ricercatore senior associato all'INFN (Iatitutp Nazionale di Fisica Nucleare) e direttore resposnsabile di Radio Popolare di Milano in precedenza ha studiato i buchi neri,le onde gravitazionali e il cosmo, scendendo poi dal cielo sulla terra con la teoria delle fratture, i sistemi complessi e la fisica della città. Da giovane ha praticato molti stravizi rivoluzionari, ha scritto per Lotta Continua quotidiano e parlato dai microfoni di Radio Alice e Radio Città. I due arcobaleni - viaggio di un fisico teorico nella costellazione del cancro - Aracne è il suo ultimo libro.

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