Religions for Peace: Dopo la più grande strage di profughi nel Mediterraneo
Diffondiamo da Religions for Peace, sezione italiana del 21 aprile 20i5
Non induriamo i nostri cuori
Lasciamoci interpellare da questa immane tragedia |
Nella notte tra sabato e domenica 19 Aprile si è consumata la più grande strage di profughi nel Mediterraneo: tra i 700 ed i 900 “migranti” hanno perso la vita al largo delle coste libiche; si trovavano su un peschereccio che si è capovolto mentre un mercantile si avvicinava per i soccorsi. Secondo uno dei sopravvissuti le vittime ammonterebbero ad oltre 900.
Quale futuro per l’Italia e per l’Europa, se continueremo a voltare lo sguardo dall’altra parte, o peggio ancora a nutrire fastidio di fronte a tragedie di tale entità? Fino a quando chiuderemo gli occhi di fronte al dramma che colpisce gran parte dell’Africa, a noi così prossima, tormentata da terrorismo e corruzione ? Fino a quando ci riterremo estranei ed esenti da ogni responsabilità rispetto a tutto questo ? La nostra preghiera per le vittime e le loro famiglie non potrà essere mai separata dalla ricerca della giustizia, che sola permette alla vita di fiorire in un orizzonte di sicurezza condivisa. |
Quali sono gli scopi che “Religions for Peace” si prefigge?
Accanto alle organizzazioni internazionali, e assieme a molti altri movimenti, essa vuole operare per promuovere , all’interno della nostra umanità , una convivenza pacifica e giusta fondata sul rispetto reciproco e su una migliore ripartizione delle risorse della terra, mediante un impegno di educazione alla pace e al dialogo, la diffusione di ideali di fraternità e di riconciliazione, la promozione del disarmo e della collaborazione fra i popoli. La sua specificità è quella di perseguire tali fini utilizzando i mezzi spirituali propri delle religioni.
Che significa multireligioso?
Si parla di un movimento multireligioso per indicare che ad esso partecipano in piena uguaglianza persone che provengono dalle grandi religioni del mondo (Baha’i, Buddismo, Cristianesimo, Ebraismo, Giainismo, Induismo, Islam, Sikh, Zoroastrismo ed altra tradizioni locali), nel rispetto delle convinzioni di ognuna, per mettere a contributo la saggezza spirituale delle diverse fedi religiose per fare crescere l’amore e la fiducia reciproca fra gli uomini e nella ricerca della pace e della giustizia. La convinzione di partenza è quella che dove si realizza una autentica comunione con il divino nasce anche una sincera comunione fra gli uomini e che in tutte le tradizioni religiose esistono insegnamenti di amore e di benevolenza che spingono alla fraternità e alla solidarietà.
Quale è la storia di questo movimento?
Molti incontri sono stati realizzati in passato fra credenti di diverse religioni al fine di unire i loro sforzi per contribuire a realizzare un mondo più pacifico e umano. Alcuni di essi hanno avuto luogo negli anni successivi all’ultimo conflitto mondiale, con la partecipazione di indiani, giapponesi e americani. A seguito di una riunione tenuta a New Delhi nel 1968, è stata convocata la prima conferenza mondiale, che ha avuto luogo a Kyoto, in Giappone, nel 1970. La seconda è stata tenuta a Lovanio, in Belgio, nel 1974, la terza a Princeton, negli USA, nel 1979, la quarta a Nairobi, nel Kenya, nel 1984, la quinta a Melbourne, in Australia, nel 1989, la sesta a Riva del Garda, in Italia, nel 1994, la settima ad Amman, in Giordania, nel 1999 e l’ottava ancora una volta a Kioto nel 2006 e la nona a Vienna nel 2013.
Come è organizzato questo movimento?
“Religions for Peace” è organizzata a livello mondiale, con una segreteria internazionale che ha sede attualmente a New York( WCRP / International, 777 United Nations Plaza, New York, N.Y. 10017, U.S.A, sito internet: www.religionsforpeace.org), a livello continentale, con conferenze regionali per l‘Africa, l’Asia, l’America del Nord e l’Europa (segreteria per l’Europa: WCRP/Europe), e a livello nazionale, con segretariati in Australia, Austria, Bangladesh, Belgio, Bosnia, Canada, Croazia, Francia, Germania, Giappone, Giordania, India, Indonesia, Israele, Italia, Olanda, Pakistan, Regno Unito e Irlanda, Russia, Senegal, Stati Uniti, Sud Africa, Tailandia e gruppi aderenti in diversi altri paesi, fra i quali la Cina. Opera attraverso Consigli e Gruppi Interreligiosi in 90 paesi dei 6 continenti. La conferenza è indipendente da ogni potere politico ed economico ed è riconosciuta come Organizzazione Non Governativa dalle Nazioni Unite, presso le quali ha svolto una preziosa funzione specialmente in occasione delle due sessioni speciali sul disarmo e dove svolge un ruolo consultivo presso il Consiglio Economico e Sociale (ECOSOC) e presso l’UNESCO.
Perché aderire a questo movimento?
La pace è possibile, ma per realizzarla è necessario il contributo di tutti e una pressione costante e universale dell’opinione pubblica. A questo fine sono molto utili i diversi movimenti per la pace che esistono nel mondo. La Conferenza Mondiale delle Religioni per la Pace ( “Religions for Peace”) ha tra di loro un suo posto particolare, in quanto porta il proprio contributo alla pace a partire da motivazioni religiose e valorizzando le grandi risorse spirituali presenti in tutte le religioni. Questa Conferenza Mondiale, a cui partecipano uomini e donne di tutte le religioni e di molti paesi, può costituire un legame importante fra i popoli e può agire in modo incisivo sull’opinione pubblica mondiale, aiutando tutti a scoprire nel messaggio proprio delle diverse religioni gli insegnamenti fondamentali che spingono alla comunione e alla fraternità.
Quali attività sono previste dalla sezione italiana?
La sezione italiana promuove la partecipazione dei propri membri a tutte le iniziative di “Religions for Peace” che sono previste periodicamente a livello mondiale e a livello europeo. Essa inoltre invita i propri membri a partecipare a tutte le iniziative multireligiose e per la pace già esistenti in Italia e promosse da movimenti analoghi. In proprio, essa organizza incontri di preghiera e di meditazione, seminari di studio, iniziative di educazione alla pace, dialoghi interreligiosi, interventi in occasione di conflitti, specialmente allorché è presente in essi la componente religiosa, e altre attività che possano contribuire a una migliore conoscenza e intesa fra i membri di diverse religioni e al raggiungimento della pace personale, nelle comunità e fra le comunità, così come a livello internazionale e mondiale.
La Sezione Italiana ha sede in via PIO VIII 38 D-2, 000165 Roma, tel. 333.2731245.
Indirizzo e-mail: info@religioniperlapaceitalia.org
Segretario Generale della sezione italiana è attualmente Luigi De Salvia.
Category: Culture e Religioni, Movimenti, Osservatorio internazionale