CGIL: Con due SI tutta un’altra Italia. L’11 Febbraio parte la campagna referendaria

| 11 Febbraio 2017 | Comments (0)

‘Con 2 Si, tutta un’altra Italia’. L’11 Febbraio 2017  parte la campagna referendaria. I due quesiti prevedono l’abrogazione del voucher e delle norme che limitano la responsabilità solidale negli appalti

“Con 2 Si, tutta un’altra Italia”. È questo lo slogan della campagna referendaria promossa dalla Cgil che partirà il prossimo 11 febbraio in tutta Italia per promuovere due quesiti che intendono abrogare lo strumento del voucher e le norme che limitano la responsabilità solidale negli appalti.

Le tematiche che i due quesiti si propongono di affrontare vanno nel merito di due questioni che negli ultimi anni hanno fatto discutere parecchio la politica e l’opinione pubblica. L’impiego dello strumento del voucher ha visto sollevarsi da più parti polemiche legate al fatto che, pur essendo uno strumento pensato per regolamentare il lavoro accessorio, ha visto un boom legato spesso al suo vasto impiego in lavori che accessori non sono. “I voucher sono ormai uno strumento di precarizzazione del lavoro- spiega Riccardo Grazzi di Cgil- poiché vanno a coprire intere giornate di lavoro in modo da evitare controlli e favorendo, ovviamente, il lavoro in nero. L’alternativa che proponiamo come Cgil è quella di regolamentare il lavoro occasionale attraverso forme contrattuali che assicurino pienezza contributiva, previdenziale e assicurativa”.

Il secondo quesito invece riguarda l’abrogazione delle norme che limitano la responsabilità solidale negli appalti per impedire che ci siano differenze di trattamento tra chi lavora nell’azienda committente e chi nell’azienda appaltatrice o in un’azienda in subappalto. “Vogliamo riaffermare il principio che chi opera nel sistema degli appalti deve vedersi garantiti gli stessi diritti e le stesse tutele- continua Grazzi-. In sostanza, il quesito chiede che ci sia la responsabilità per l’azienda appaltante nei confronti di tutto ciò che succede nei rapporti di lavoro, anche in riferimento ad eventuali aziende subappaltanti. Se il quesito verrà approvato, quindi, il committente verrà chiamato a rispondere anche per violazioni compiute nei confronti del lavoratore e l’azienda che appalta sarà tenuta esercitare un controllo più rigoroso su quella a cui affida un proprio appalto”.

Sabato 11 febbraio partirà ufficialmente, dunque, la campagna referendaria in tutta Italia e vedrà la presenza di attivisti Cgil in tutte le piazze. A Ferrara sarà svolto il volantinaggio nei principali centri commerciali per spiegare nel dettaglio su cosa vertono i due quesiti. Una vittoria al referendum, nelle intenzioni del sindacato, rappresenterebbe un trampolino di lancio per l’approvazione della cosiddetta Carta dei diritti universali dei lavoratori. “In tutta la provincia abbiamo raccolto oltre 66mila firme, ora vogliamo entrare nel merito dei due quesiti referendari e spiegarli a tutta la cittadinanza- sottolinea Francesco Barigozzi della segreteria Cgil-. Questo non è il referendum della Cgil ma, bensì, un referendum di tutti i lavoratori e di tutti i cittadini. La sfida sarà portare in cabina elettorale 26 milioni di italiani necessari per raggiungere il quorum. Una vittoria al referendum potrebbe fare da apripista alle nostre istanze relative a quella che noi abbiamo chiamato carta dei diritti dei lavoratori, strumento che ha come presupposto quello di allargare le tutele a tutti i tipi di lavoratori e lavoratrici”.

Category: Economia solidale, cooperativa, terzo settore, Lavoro e Sindacato, Politica

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