Maria Pace Nemola: A piccoli passi e in punta di piedi attorno a una fontana (ripensando al convegno “Il cristallo e la fiamma”)
*
Sì, “A piccoli passi e in punta di piedi attorno ad una fontana” è proprio ciò che descrive e narra le mie sensazioni e i miei pensieri e durante le ore del convegno e ora nel ricordo di quei bei momenti.
Si immagini la sensazione che si prova appunto camminando lentamente, quasi a passo di danza attorno ad una fontana, specialmente in un caldo e luminoso giorno d’estate. Sì quando qualche schizzo di acqua dagli zampilli della fontana arriva fin sulla mano o sul braccio mentre la state guardando, portando con quelle gocce una bella anche se momentanea e microscopica sensazione di fresco benessere: ecco proprio quella.
E’ proprio quello che ho provato nell’Aula Magna del Dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Università di Bologna, dove Vittorio ha insegnato per quaranta anni, nel pomeriggio del 26 marzo durante tutto lo svolgimento del convegno.
Ogni intervento è stato uno zampillo di fontana, perché davvero ognuno di essi, nessuno escluso, racchiudeva le parole non di relatori freddi e distaccati, ma pur nella serietà e profondità delle parole stesse, faceva trasparire uno spicchio di vita vera vissuta con Vittorio nelle sue, che dire?, molteplici e quasi infinite esperienze di studio e di vita.
E se ogni intervento era uno zampillo di fontana quante gocce fresche di limpida acqua mi sono arrivate non sulla mia mano, ma nel mio cuore e nella mia mente!
Il ventaglio dei relatori, pur nello spazio di un pomeriggio è stato vastissimo e ha ben rappresentato la vastità degli studi e degli interessi di Vittorio.
Ma ora una piccola digressione personale.
Ho conosciuto Vittorio abbastanza di recente, aggiungo purtroppo tardi e non lo ho conosciuto nemmeno direttamente ma tramite Amina che ho conosciuto una decina di anni fa quando fu la relatrice a un convegno del Centro Studi Filosofico Religiosi Luigi Pareyson di cui faccio parte da sempre essendo stata allieva di Pareyson che non fu solo il mio professore di laurea ma che era, è e rimarrà sempre il mio Maestro.
Amina parlò dell’“Amore in Confucio” in quel convegno, primo di una lunga serie di convegni che seguirono e che ancora seguono sul tema “La Filosofia e l’Amore”.
Al contatto inizialmente formale con la “professoressa Crisma” avvenuto dorante la cena conclusiva di quel convegno sono seguite man mano telefonate e lunghe email che sono state il concime per la nostra amicizia che si è sviluppata nel tempo ed è diventata sempre più profonda.
Ci siamo viste e riviste ad altri convegni e anche … E ANCHE nella loro casa bolognese quando volutamente o per caso capitavo in quel di Bologna.
Ricordo con estrema commozione e dolcezza le ore passate nello studio di Vittorio all’ombra delle Torri a conversare con lui ed Amina di tutto e di più, dell’universo mondo e anche più in là!
Lo studio di Vittorio: quando vi entrai la prima volta mi venne in mente che l’espressione latina “horror vacui” che esprimeva il concetto fondamentale della Fisica aristotelica, in polemica con la Fisica democritea, fosse una visione profetica del suo studio zeppo di libri e di riviste!
Chiedo venia per la digressione personale e ritorno al convegno.
Ritornando dunque al convegno davvero tutti gli interventi sono stati zampilli di fontana proprio perché più che ”relazionare” raccontavano di spicchi di studio e di vita tra chi parlava e Vittorio e più che in un passato remoto o prossimo parlavano invece in un presente senza tempo o meglio al di là del tempo quasi in un momento magico come se ci fosse lì Vittorio con noi.
Freschi e vivi tutti gli interventi e davvero particolare quello conclusivo di Amina che ha parlato degli Orienti di Vittorio, qualcosa forse non conosciuto da tanti dei partecipanti al convegno e che mi ha fatto ricordare (chiedo venia per questa altra digressione personale) che ho imparato a conoscere un po’ più profondamente proprio tramite Amina.
Insomma qualcosa di più del Marco Polo tra storia e leggenda! E anche il momento conviviale seguente al convegno (perché si sa dopo lo spirito bisogna nutrire anche il corpo!) non è stata una cena “inamidata” come lo sono tante a chiusura di altri convegni ma è stato un momento vivace e significativo di persone che pur con cammini anche molto diversi di vita hanno incrociato appunto le loro vite con quelle di Vittorio e di Amina.
Category: Guardare indietro per guardare avanti