Su Youtube il dibattito sulla Cina in presentazione del libro “Al cuore dell’Italia” (Archiginnasio di Bologna,13 dicembre)
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E’ su Youtube il dibattito promosso dalla Società di Lettura intitolato “Questa volta parliamo di Cina…” che si è tenuto il 13 dicembre nella Sala Stabat Mater della Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna in presentazione del libro Al cuore dell’Italia. Come Russia e Cina stanno cercando di conquistare il Paese, di Giulia Pompili e Valerio Valentini edito da Mondadori (ne abbiamo pubblicato la locandina su Inchiesta nei giorni scorsi).
Ne hanno discusso, con il coordinamento di Amina Crisma (Università di Bologna, curatrice dell’Osservatorio Cina di Inchiesta www.inchiestaonline.it e di www.valorelavoro.com ), l’autrice Giulia Pompili, giornalista de Il foglio, che si occupa di Asia Orientale, e segnatamente di Cina e dei suoi rapporti col resto del mondo, con un’attenzione e una franchezza speciali, piuttosto inconsuete nel panorama dell’informazione italiano, e il sinologo Maurizio Scarpari, per molti anni docente di Lingua cinese classica all’Università di Venezia, autore fra l’altro di Ritorno a Confucio (Il Mulino 2015), a cui si devono non solo importanti lavori specialistici ma anche progetti di alta divulgazione (come l’opera collettanea La Cina edita da Einaudi fra il 2009 e il 2011).
Classicista interessato al presente, Scarpari ha pubblicato su Inchiesta, con cui collabora da un decennio, numerosi e cospicui contributi (“Confucio non basta più a Xi Jinping” si intitola il suo più recente, apparso l’11 dicembre) che mostrano quanto sia importante, per cercare di comprendere un Paese la cui leadership si dichiara confuciana, riferirsi alla sua cultura: una cultura non univoca e monolitica, ma segnata dal confronto e dalla tensione fra istanze divergenti, di moderazione e di senso del limite, e di hybris di volontà di potenza e di controllo autoritario.
Tema centrale dell’incontro è stato l’influenza della Cina sull’Italia, analizzata puntualmente e ricostruita integralmente nel volume con riferimento specifico al biennio cruciale che ha visto il dispiegarsi di tale penetrazione attraverso eventi molteplici, ben noti ai lettori di Inchiesta, come la firma del Memorandum sulla Via della Seta (a cui la nostra rivista ha dedicato un dossier), l’affidamento di incarichi di rilievo a personaggi vicini a Pechino, la cosiddetta “diplomazia delle mascherine” in rapporto alla gestione della pandemia Covid 19, e molti altri ancora. Vi hanno concorso svariati ingredienti, tra cui non trascurabili insipienze, dilettantismi e sottovalutazioni; le mitologie velleitarie del sovranismo appaiono comunque avervi esercitato un ruolo primario, producendo e occultando al contempo una situazione di oggettiva subalternità.
Tali dinamiche non sono d’altronde riscontrabili solo in Italia, benché il nostro suolo si sia rivelato per esse particolarmente ospitale, ma si configurano per molti versi come una condizione globale, considerata con crescente preoccupazione nell’ambito della UE, che ha insediato nel 2020 un’apposita Commissione speciale incaricata di monitorare le ingerenze straniere sui processi democratici nell’Unione (cfr. M. Scarpari, “Unione europea e Cina nella “Nuova Era” di Xi Jinping”, www.inchiestaonline.it 12 febbraio 2022).
Tale preoccupazione si è fatta più acuta dal marzo 2021, in seguito alle sanzioni irrogate, con atto senza precedenti e di inaudita gravità, dal governo della RPC contro dieci tra parlamentari, accademici, ricercatori ed enti di ricerca europei rei di occuparsi di violazioni dei diritti umani nello Xinjiang (cfr. A. Crisma, M. Scarpari, V. Capecchi, “Per la libertà accademica e di ricerca: solidarietà agli studiosi colpiti dalle sanzioni del governo cinese”, 7 aprile 2021, Parliamoneora, Blog dell’Università di Bologna www.parliamoneora.it e www.inchiestaonline.it ).
E tuttavia, l’interesse per questi problemi sui media e nel dibattito pubblico del nostro Paese, con rarissime eccezioni, rimane tuttora sostanzialmente irrilevante. Chissà se il clamore suscitato in questi giorni dal caso Qatar contribuirà a far emergere una più generale consapevolezza in materia di strategie di condizionamento attuate dai regimi autocratici, che si esercitano non solo in marchiane forme di commercio di influenza, o tramite plateali intimidazioni, ma anche in un largo e diversificato ventaglio di modalità di penetrazione tanto più pervasive ed efficaci quanto più raffinate ed elusive.
Al cuore dell’Italia. Come Russia e Cina stanno … – YouTube
Category: Osservatorio Cina