Greenpeace: Stop ai pesticidi killer delle api
Pubblichiamo l’appello di Greenpeace del 23 aprile 2013 insieme ad altri due articoli sulla stessa tematica
1. Greenpeace: Api, stop ai pesticidi killer. Il futuro dell’agricoltura è sostenibile [23 aprile 2013]
A sei giorni dal voto Ue sul bando di tre neonicotinoidi, i pesticidi killer delle api, abbiamo partecipato anche noi all’assemblea annuale di Syngenta a Basilea. Gli azionisti del gigante dell’agro-chimica devono conoscere le gravi colpe di cui l’azienda si sta macchiando, devono sapere che il gruppo di cui fanno parte gioca un ruolo di primo piano nella scomparsa delle api a livello globale. Noi c’eravamo per chiedere agli azionisti di dissociarsi e fare pressione sul consiglio di amministrazione di Syngenta per abbandonare la produzione dei pesticidi killer.
Mentre attivisti e apicoltori manifestavano pacificamente fuori dalla sede dell’assemblea, all’interno alcuni rappresentanti della nostra organizzazione, insieme al Coordinamento Apistico Europeo, hanno chiesto spiegazioni all’azienda. Il mese scorso, infatti, la Commissione Europea ha fatto una proposta per proibire l’uso di tre pesticidi killer delle api prodotti da Syngenta e Bayer per il trattamento delle sementi di mais, colza, girasole e cotone. Noi vorremmo sapere dal consiglio di amministrazione di Syngenta come mai, anche di fronte alla proposta della Commissione, l’azienda continua a rischiare, sia in termini d’immagine sia in termini economici.
“Non c’è una diretta correlazione tra l’uso di neonicotinoidi e i danni alla salute delle api, mentre invece esiste un legame tra il declino delle api e la presenza dell’Acaro Varroa”. Così si legge sul sito di Syngenta. L’azienda vorrebbe farci credere che per contrastare il fenomeno del declino delle api basti combattere contro l’acaro Varroa. Gli scienziati, invece, continuano a confermare con ricerche e studi che il declino delle api è causato da una serie di fattori: cambiamenti climatici, malattie, parassiti, monocolture, perdita degli ecosistemi e uso intensivo di pesticidi.
La drammatica moria di api a cui assistiamo a livello globale comporta dei rischi altissimi per la produzione agricola e l’approvvigionamento di cibo. Tutti i fattori che concorrono a causare questo fenomeno dovrebbero essere contrastati senza perdere altro tempo. E allora noi ci chiediamo: per quanto ancora Martin Taylor, a capo del CdA di Syngenta, continuerà a negare il fatto, dimostrato e più volte confermato scientificamente, che esiste un legame tra il pesticida “thiamethoxam”, prodotto di punta dell’azienda, e il declino degli insetti impollinatori? Per le api il tempo sta per scadere.
Il primo provvedimento da prendere è il bando dei pesticidi più dannosi per le api. Il 15 marzo scorso, la maggioranza dei paesi Ue ha votato a favore della proposta della Commissione per proibire i pesticidi a base di neonicotinoidi, ma il voto è fallito a causa del mancato raggiungimento della maggioranza qualificata. Lunedì 29 aprile, i paesi Ue voteranno per la seconda volta. Nel caso in cui la votazione dovesse fallire ancora per mancanza di una maggioranza qualificata, la Commissione Europea avrebbe il potere di rendere comunque effettivo il bando.
Se la proposta verrà approvata, il bando potrebbe entrare in vigore già a partire da luglio 2013. L’industria agro-chimica ha risposto con una dura campagna di lobby per fermare il bando e proteggere i profitti delle aziende a costo della salute delle api, i più importanti impollinatori naturali che abbiamo. Il paradosso è che sul lungo termine questo atteggiamento danneggerà gli interessi degli stessi azionisti di Syngenta (e di tutti noi) perché la produzione di cibo non può esulare dal servizio di impollinazione offerto dalle api e dagli altri insetti impollinatori.
Greenpeace chiede quindi ai Paesi europei di votare a favore della proposta della Commissione, che rappresenta il primo passo per affrontare il problema degli effetti dannosi dei pesticidi sulle api. La Commissione dovrebbe, inoltre, promuovere un piano d’azione a livello europeo ancora più ambizioso, che punti all’eliminazione di tutti i pesticidi nocivi per le api e gli altri impollinatori. L’Europa, infine, dovrebbe smettere di finanziare pratiche agricole intensive fortemente dipendenti dalla chimica e sostenere, invece, lo sviluppo di un’agricoltura di stampo ecologico.
Nel nostro ultimo rapporto, Api in declino, abbiamo individuato 7 pesticidi particolarmente pericolosi per le api, che dovrebbero essere vietati a causa della loro tossicità per gli insetti impollinatori. Nella lista: imidacloprid e clothianidin di Bayer, thiamethoxam di Syngenta, fipronil e chlorpyriphos di BASF, e cypermethrin e deltamethrin, prodotti da altre aziende.
L’eliminazione di questi pesticidi killer rappresenta solo il primo passo per la protezione delle api e dell’agricoltura in Europa. La soluzione di lungo termine non può che stare nell’abbandono di pratiche agricole di stampo industriale basate sulla chimica. Il futuro dell’agricoltura è sostenibile.
2. Vincenzo Salerno: Strage di api. Sotto accusa la Bayer, il serial killer più longevo della storia [4 agosto2011]
L’Ape Maia grida Vendetta ! Un’inchiesta[1] che non ti aspetti, anni di silenzio durante i quali il PM Raffaele Guariniello della Procura di Torino ha studiato il fenomeno della moria di API ed ha appena concluso l’indagine incriminando la Bayer e la Syngenta rispettivamente produttori e distributori di potenti pesticidi a base di clothianidina.
I principi attivi di questi pesticidi mandano in tilt il sistema nervoso dei preziosi insetti. Le api non riescono così a fare ritorno agli alveari e vanno incontro a morte certa.[2]
L’accusa è danni al patrimonio zootecnico nazionale. Negli anni duemila metà delle api sono scomparse e già in altri paesi la Bayer potentissima multinazionale tedesca, leader in più settori (salute, agricoltura, polimeri, chimica) con vendite stimate oltre i 30 miliardi di dollari è stata chiamata in causa.
“Secondo il Centro di ricerca sulle piante coltivate, 29 su 30 api esaminate erano morte dopo essere entrate in contatto con la sostanza incriminata, che insieme all’imidaclopride viene usata nella coltivazione della rapa, della barbabietola da zucchero e del mais(aggiungo i vigneti e agrumeti). I due insetticidi vengono esportati in 120 paesi, con il risultato che la Svizzera si è ritrovata con il 25% di api in meno, e l’Italia, la Germania e la Francia con metà delle api morte; in Francia, dove l’imidaclopride è vietata dal 1999 e l’approvazione della clothianidina è stata appena respinta, in dieci anni sono morte 90 miliardi di api, con un calo della produzione di miele attorno al 60%). Il fenomeno si è registrato anche negli Stati Uniti con proporzioni ancora più catastrofiche: 60-70% di api morte.”[3]
E proprio negli Stati Uniti si palesa la capacità corruttiva del gruppo grazie ad una nota interna[4] dell’EPA, resa pubblica da WikiLeaks, la quale conferma che l’Agenzia Ambientale statunitense EPA, ha ignorato gli avvertimenti dei suoi stessi scienziati, in aperta collusione con la Bayer, per autorizzare illegalmente la clothianidina, l’insetticida che ha consentito così al colosso della chimica di realizzare un business di 183 milioni di € (circa 262 milioni di $) nel solo 2009. Per maggiori dettagli su questo specifico caso clicca qui[5].
Il potere della Bayer è immenso, più di una nazione. Essa opera in quattro distinti settori: salute, agricoltura, polimeri (plastica, gomma sintetica) e chimica. Ha recentemente acquisito Aventis CropScience, la controversa industria di scienza dei raccolti, facendone un’azienda cardine nello sviluppo commercializzazione e vendita di organismi geneticamete modificati .
Nella la sua massiccia partecipazione per oltre 125 anni in questi quattro settori chiave, la Bayer ha accumulato una notevole storia di crimini multinazionali, che vanno dalla fabbricazione di sostanze mediche controverse (eroina, Ciproxin, Baycol), allo sviluppo di veleni e agenti chimici per uso bellico (Chlorine gas, Zyklon B e VX), all’utilizzo del lavoro forzato durante la seconda guerra mondiale, a numerosi casi di avvelenamenti, effetti collaterali e inquinamento ambientale, collegati ai suoi prodotti chimici e farmaceutici. Nel dicembre 2001 Multinational Monitor ha classificato la Bayer tra le prime dieci peggiori compagnie dell’anno.
Non c’è paese al mondo in cui la Bayer non sia presente. Le vecchie aziende sussidiarie della IG FARBEN, BASF, Bayer e HOECHST dominano tra le industrie chimiche europee e tedesche e hanno un fatturato annuo complessivo di 90 miliardi di Euro. Nessun governo, uomo politico o istituzione può sfuggire all’influenza di un blocco tanto potente. Le critiche alla Bayer valgono in generale per le compagnie multinazionali e in particolare per quelle del settore chimico.”[6]
In Italia nonostante si vada di rinvio in rinvio l’impiego dei neonicotinoidi per la concia delle sementi e attualmente proibito sino a fine anno. Intervistata nel merito il Sottosegretario alla Salute On. Francesca Martini ha dichiarato: “Auspico che entro quella data vengano prodotti dati scientifici condivisi con le Regioni e con le Associazioni dei produttori per arrivare ad una valutazione congiunta che porti ad una posizione definitiva sulla questione che tuteli tutte le produzioni agricole”.[7]
Non capendo quali altri dati occorrano rimane il fatto che ancora oggi sono in commercio 43 formulati la cui composizione è basata sul principio attivo imidacloprid il cui impiego non corretto è spesso alla base dei fenomeni di morte delle api e di costante inquinamento, a dosi sub letali, degli alveari.(3)
La Bayer è inoltre accusata nelle seguenti vicende ancora non del tutto chiarite:
-di aver finanziato indirettamente la guerra civile nellaRepubblica Democratica del Congo partecipando al commercio para-legale di columbite-tantalite, un minerale per l’estrazione deltantalio, chiamato colloquialmente coltan (4)
-infanticidio, l‘insetticida Folidol finì “accidentalmente” nel latte dei bambini in una scuola sulle Ande a AUCCAMARCA Perùcausando 25 morti. Per Greenpeace vi furono carenze di informazione da parte di Bayer [8]
-contaminazione da riso OGM sperimentale per la quale è stata condannata al pagamento di 750 milioni di dollari[9]
-sversamento di sostanze tossiche quale l’Acido Diluito nel mare del Nord [10]
-omicidio, attentato alla salute pubblica e falsificazione di documenti a seguito dell’avvelenamento di olio da tavola per colpa del pesticida Nemancur 10 che causò circa 650 i morti e 25.000 ammalati.[11]
-9460 decessi e decina di migliaia di intossicati per il Parathion, un composto organofosforato messo a punto dal dr. Schrader[12]. Questo pesticida della Bayer è riconosciuto ufficialmente come la causa di 9.460 decessi tra il 1953 e il 1969: Governo giapponese, ministero della Sanità e del Benessere, Avvelenamento da organofosforati 1954-1970, Tokyo 1971, in Greunke y Heimbrecht, op. cit., p. 91.
–Produzione di Gas da guerra dal 1915 dapprima in seno al trust IG Farben,che produrrà il famoso gas Zyklon B nei campi di sterminio,poi, in seguito allo smantellamento dovuto alla sconfitta, nuovamente in modo indipendente fino ai nostri giorni e alla sua nota entrata nel mercato dell’ambiente.[13]
-Avvelenamento per virus HIV e Epatite C dopo l’uso di prodotti a base di plasma sanguigno in 22 paesi del mondo inclusa l’Italia. Recentemente la Bayer è stata condannata nel merito con un accordo di indennizzi vincolato al segreto.[14]
Quando leggi Bayer sulle medicine pensa a tutto questo. Sono veramente curative? Io non lo so e le evito ma a te interessa?
[1] http://www.rfb.it/bastaveleni/guariniello_vs_Bayer+Syngenta.htm
[2] http://www.apicolturaonline.it/velino0108.html
[3] http://mobile.ilmanifesto.it/archivi/terra-terra/nocache/1/pezzo/48aed40819f57/
[4] http://www.panna.org/sites/default/files/Memo_Nov2010_Clothianidin.pdf
[5] http://www.mieliditalia.it/index.php/il-declino-delle-api/pesticidi-e-insetti-utili/80002-wikileaks-conferma-del-sordido-intreccio-che-protegge-la-bayer-
[6] http://www.cbgnetwork.org/22.html
[7] http://www.arezzoweb.it/notizie/speciale.asp?idnotizia=62345
[8] http://www.associazionetsc.it/News/Crimini%20insost/Crimini%20insostenibili.htm
[9] http://wwwblogdicristian.blogspot.com/2011/07/ogm-la-bayer-deve-risarcire-750-milioni.html
[10] http://www.bairo.info/Bayer.html
[11] http://www.cbgnetwork.de/downloads/SINDROME_DELL_OLIO_TOSSICO.pdf
[12] è utile sapere che dal 1930 al 1937 egli ha lavorato per conto della Bayer sintetizzando più di duemila composti chimici, dagli insetticidi fino ai gas sperimentati su alcuni prigionieri nei campi di concentramento. Tali capacità non potevano rimanere troppo a lungo inutilizzate e il dopoguerra lo ritroverà a esercitare il suo talento negli Stati Uniti. Tornato più tardi in Germania, il divieto in questo paese di produrre armi chimiche lo obbligherà a vendere sotto licenza e come insetticidi le sue nuove scoperte.
[13] «Allo scopo di sperimentare un nuovo sonnifero, gradiremmo che voi ci forniste un certo numero di donne». […] «Abbiamo ricevuto la vostra offerta, ma riteniamo che 200 marchi a donna sia un prezzo eccessivo. Non abbiamo intenzione di pagare più di 170 marchi a testa. Se vi va bene, siamo pronti a entrare in possesso delle donne. Ce ne servono approssimativamente 150». […] «Gli esperimenti sono stati compiuti; tutti i soggetti sono morti. Ci metteremo in contatto con voi al più presto per una nuova spedizione». Questo estratto da una corrispondenza “commerciale” tra l’IG Farbene il campo di Auschwitz per dei bisogni “civili” è stato
pubblicato il 24 novembre1947 dal settimanale americano “Time” all’interno del dossier WarCrimes-subject: Women, in Aline Richard e Sophie Veyret, Cobayes humains,les secrets de l’expérimentation médicale, Paris 1988. Gli eredi dell’industriale Ludwig Topf (tristemente noto per essere stato il fornitore dei forni crematori ai campi di sterminio) attendono un risarcimento di diversi milioni di marchi per la perdita della loro fabbrica, pignorata nel 1945. E gli azionisti di una società denominata “IG Farben in liquidazione”, quotata nella Borsa di Francoforte, reclamano anch’essi puramente e semplicemente la restituzione dei loro “beni”.D’altronde, le imprese nate dallo smantellamento dell’IG Farben (Bayer,Basf e Hoechst) rappresentano le prime tre aziende chimiche mondiali, cfr.“L’Usine nouvelle”, 24 giugno 1993.
Tratto da http://renovatio-zak.blogspot.it – http://www.dionidream.com
3. Appello al Governo italiano. Moria di api: Bando permanente per i pesticidi tossici [12 marzo 2009]
Il 16 settembre 2008, la Commissione Consultiva per i Prodotti Fitosanitari ha emanato un Decreto Ministeriale di sospensione cautelativa dei pesticidi thiamethoxan, clothianidina, imidaclopride e fipronil, utilizzati nel trattamento di concia delle sementi. Questi pesticidi sono collegati alle morie di api in tutto il mondo e sono già stati banditi in Francia, Germania e Slovenia. Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso delle tre holdings leader nella produzione degli agrofarmaci: Bayer, Syngenta e Basf. Per il momento l’uso dei pesticidi in questione è stato sospeso per un solo anno.
Lo sfondo L’inizio delle vendite dei pesticidi appartenenti a una nuova classe di sostanze chiamate neonicotinoidi, come l’imidaclopride e la clothianidina, è coinciso con forti morie di api, prima in Francia e in seguito anche in Italia, Spagna, Svizzera, Germania, Austria, Polonia, Inghilterra, Slovenia, Grecia, Belgio, Canada, USA e Brasile. In Germania, come in Francia e in Italia, quasi il 50% delle api sono morte. Anche le api selvatiche e altri insetti hanno sofferto significative perdite di popolazione in questo periodo di tempo. Nella sola Francia in 10 anni sono morte circa 90 miliardi di api e la produzione del miele ha sofferto un calo fino al 60%. Le sostanze attive imidaclopride e clothianidina sono prodotte dalla Bayer e sono usate principalmente nella coltivazione della rapa, della barbabietola da zucchero e del mais. Le sostanze sono insetticidi sistemici, che si diffondono dal seme alla pianta arrivando fino al polline e al nettare e danneggiando insetti benefici come le api. A causa della loro elevata persistenza i neonicotinoidi possono rimanere attivi nel terreno per molti anni. Secondo la Agenzia per la Protezione dell’Ambiente degli Stati Uniti (EPA) l’imidaclopride e la clotianidina sono “fortemente tossici” per le api mellifere. Con vendite annuali per quasi 800 milioni di euro, l’imidaclopride e il clothianidina sono tra i prodotti più importanti della Bayer. Questa è la ragione per cui la Bayer si oppone ad ogni proibizione del loro uso, malgrado i seri danni ambientali In Francia la maggior parte delle applicazioni di imidaclopride sono state vietate già nel 1999. Nel 2003 il Comité Scientifique et Technique, voluto dal governo francese, ha dichiarato che il trattamento dei semi con l’imidaclopride comporta un rischio significativo per le api. Nel 2008 le autorità francesi hanno respinto la domanda della Bayer per l’approvazione della clothianidina. Nel maggio del 2008, gli apicoltori nel sud della Germania, hanno riferito perdite dei due terzi delle loro api e alcuni di essi addirittura di tutti i loro alveari. Anche gli altri insetti sono diminuiti di numero. Gli esami eseguiti sulle api hanno evidenziato che il 99% di quelle esaminate mostrava un accumulo di clothianidina. La sostanza era stata applicata ai semi di mais dolce seminati lungo il Reno. L’Ufficio per la Protezione dei consumatori e la sicurezza alimentare (BVL) tedesco ordinava l’immediata sospensione di otto prodotti per il trattamento dei semi, tra cui imidaclopride, clothianidina e thiamet.
Appello al Governo Italiano
Gli individui e le associazioni sotto elencati fanno appello al Governo Italiano perché il bando temporaneo all’uso degli insetticidi neonicotinoidi sia trasformato in un bando permanente. E’ questo l’unico modo di proteggere veramente le api.
Adesioni Aderiscono alla richiesta di imporre una messa al bando permanente agli insetticidi che mettono a rischio la popolazione apiaria:
Coalizione contro i pericoli derivanti dalla Bayer Forum Ambientalista Toscana Gaia Club Val d’Elsa Sienese Settimana del Miele Montalcino Italia Nostra – Siena Maddalena Berrino, Forum Ambientalista Piemonte Franco Libero Manco, Associazione Vegetariana
Category: Ambiente, Animali e piante, Osservatorio internazionale