Carlo Petrini: Expo un’opportunità persa. Mancano i contenuti e i contadini che costruiscono il futuro
1. Carlo Petrini: Slow Food E Mac Donald insieme? A me viene un’ariitmia
Emily Menguzzato, Left 21 maggio 2015
«L’Italia ha perso l’occasione di portare le tematiche fondative e importanti per il cambiamento di questo sistema alimentare». Ha già le idee chiare sull’Expo Carlo Petrini, fondatore di Slow Food. Pensa alle piccole comunità, alle quali l’esposizione universale di Milano ha privilegiato gli stati e le industrie.
«Quando Giuseppe Sala dice che a Expo c’è posto per tutti, che ospita Slow Food e McDonald’s insieme, a me viene un’aritmia. Perché davanti a chi vende un panino con la carne a un euro e venti come si fa a spiegare il valore e i prezzi di chi alleva e produce secondo certi criteri?» si domanda infine Carlin Petrini.
La più grande catena di fast food del mondo non ha tardato a rispondere: «Migliaia di persone ci scelgono liberamente, magari dopo essere passate a visitare l’immenso, triste e poco frequentato padiglione di Slow Food».
3. Carlo Petrini: l’Expo è un circo Barnum
Da Luca Zorloni, www.ilgiorno.it, 20 maggio 2015
Carlo Petrini spiega la presenza della «sua» Slow food all’Expo citando il motto di un contadino marocchino: «La sedia vuota non paga mai». Così Carlo Petrini, fondatore dell’associazione del cibo sano ed equilibrato, si è seduto a un capo del lungo tavolo di Expo. E ha iniziato a battere i pugni. «Un circo Barnum», è l’affondo all’Esposizione universale di Milano, dove Slow food ha un padiglione in cui si spiega cos’è la biodiversità. E ancora: «Mi pare un’occasione persa». «È stata data molta enfasi agli stati, che hanno fatto grandi strutture architettoniche ma molte non hanno contenuto – insiste il gastronomo piemontese –. Poteva essere un’agorà del pensiero, è il motivo per cui abbiamo vinto l’Expo. Purtroppo non ha avuto leader politici che sapessero interpretare l’altezza dell’argomento». In prima fila c’è il commissario unico, Giuseppe Sala. «Il Cireneo», dice Petrini.
Bisogna riavvolgere il nastro e tornare al 2009, quando a Milano si mette nero su bianco il progetto del parco espositivo e gli architetti della consulta, Stefano Boeri, Richard Burdett e Jacques Herzog (che ha disegnato lo stand di Slow food) immaginano un’Esposizione strutturata come un gigantesco orto botanico, da lasciare in eredità alla città. Al centro del sito pongono una lunghissima tavola, dove condividere il cibo. Tuttavia, nel 2011 il progetto viene cassato. «È stato sottovalutato quel concetto di orto, che secondo alcuni non poteva richiamare i turisti – incalza Petrini –. C’era il concetto della condivisione, qui il meccanismo è per vendere». Ieri sotto le tettoie del padiglione di Slow food si è ritrovato quel cenacolo che aveva immaginato l’orto planetario. Per l’architetto svizzero Jacques Herzog, «l’Expo nella sua idea novecentesca oggi non ha più senso. Sarebbe potuta essere una grande iniziativa, si è persa una opportunità. È triste non aver trovato un accordo tra Paesi partecipanti».
L’ex assessore Stefano Boeri puntualizza: «Rispetto alla nostra idea iniziale è una gara tra i padiglioni, ma la vista di alcuni mi conferma che un’Expo diversa si poteva fare: basta guardare quelli dell’Austria, del Sudan o di Slow food. È come un grande Salone del mobile, ma trasferito all’alimentare e funziona bene. Dimostra che in Italia c’è spazio per un salone alimentare, che noi immaginavamo dopo Expo». Anche il patron di Eataly, Oscar Farinetti, concorda che «a livello di contenuti si poteva fare di più, ma è per questo che Carlin Petrini ed io cercheremo di dare il nostro contributo». «Sono venuti con le maschere a distruggere Milano, ora vengono i contadini che costruiscono il futuro», chiosa Petrini annunciando l’edizione di Terra Madre giovani, dal 3 al 6 ottobre, e invitando i milanesi ad ospitare agricoltori e pescatori in arrivo e a sostenere la raccolta fondi per il viaggio. «Oggi 500 milioni di piccole entità familiari mantengono l’80% dei viventi – attacca Petrini –. Deve finire».
3. Carlo Petrini: Expo? Un’opportunità persa, mancano i contenuti
Da Corriere della sera. it 19 maggio 2015
«Expo? Un’opportunità persa, mancano i contenuti». Così il fondatore di Slow Food, Carlo Petrini, all’inaugurazione del Padiglione dell’associazione, denominato Piazza della Biodiversità. All’Esposizione è stata data molta enfasi agli Stati «che hanno fatto grandi investimenti in strutture architettoniche – ha aggiunto – ma molte di queste strutture all’interno non hanno contenuti. Questa è un’opportunità persa». Petrini si è poi rivolto al commissario unico Giuseppe Sala, seduto in sala, definendolo «il Cireneo di Expo» cioè l’uomo «che a metà della via Crucis fu chiamato a portare la Croce e prese anche delle legnate. Tra me e Beppe Sala c’è dialettica, ma una stima inattaccabile. Porterai questa croce per sei mesi, guarda agli aspetti negativi e positivi – ha detto rivolto al commissario divertito – e a questa sofferenza che è mia e tua e troviamo un modus vivendi senza perdere l’obiettivo della salvaguardia della terra e delle comunità agricole».
Petrini: «Milanesi ospitate i campesinos» «Sono venuti con le maschere in volto a distruggere Milano. A ottobre vengono i giovani che costruiscono. Milano che ha un grande cuore apre loro le sue porte: ospitate un contadino cosi’ realizziamo il vero miracolo di Milano di avere qui sul finale di Expo i veri protagonisti del cibo». Petrini ha invitato i cittadini a ospitare i contadini che arriveranno a Expo a ottobre invitati da Slow Food in occasione dell’evento «Terra Madre» rivolto ai giovani. «Verranno contadini, allevatori, pescatori da 170 Paesi a rappresentare il futuro del cibo. Ma è un’impresa ardua, non abbiamo risorse ed e’ impossibile ospitarli in hotel».
Farinetti: «Petrini ha ragione, ma ora lavoriamo sui contenuti» «Ci daremo da fare per dargli una mano». Anche il patron di Eataly Oscar Farinetti si è detto di voler supportare l’iniziativa di Terra Madre che coinvolgerà la città dal 3 al 6 ottobre. Intanto, ha detto Farinetti, «per il 19 settembre abbiamo organizzato qui a Expo un grande concerto con Edoardo Bennato e abbiamo invitato i nostri 6mila fornitori: li portiamo qui in pullman da tutta Italia». È vero, ha concluso il patron di Eataly, che a livello di contenuti si poteva fare di più, «ma è per questo che Carlin Petrini ed io cercheremo di dare il nostro contributo. Sono d’accordo con lui. Ora però faremo iniziative speciali. Per esempio, a Slow Food coinvolgeremo giovani agricoltori africani».
Category: Ambiente, Cibi e tradizioni, Movimenti, Osservatorio Milano