Don Maurizio Patriciello: Ho visto piangere troppe madri, qui un popolo ha rialzato la testa

Diffondiamo da l’Unità del 14 gennaio 2016 l’intervista di Francesca Santolini a Don Maurizio Patriciello

Il parroco che da anni lotta contro la camorra in Campania: “Serve una vera lotta all’illegalità, sono anni che denunciamo”
“Per anni ho ascoltato madri piangere e ho visto bambini morire per i crimini ambientali commessi nella Terra dei Fuochi. L’Istituto Superiore di Sanità adesso conferma tutto. Ora basta». Lo sostiene Don Maurizio Patriciello, il parroco di Caivano, nel cuore della Terra dei Fuochi, un’area, tra Napoli e Caserta, dove per anni si sono smaltiti e bruciati illegalmente rifiuti pericolosi. Quello delle bonifiche è un cammino lungo, faticoso, una battaglia non semplice nella quale riversare energie e risorse, perché vincerla significa non solo risolvere uno dei problemi ambientali più critici del nostro Paese ma anche offrire occasioni di ripresa e nuove opportunità a territori sui quali si è verificato un “black-out democratico” e nel quale si sta avviando un risanamento. Per anni Don Patriciello è stato un vero e proprio simbolo contro l’illegalità e la camorra che in quei territori è anche un crimine contro l’ambiente e la salute dei cittadini.
D. Il quadro generale che emerge dal rapporto dell’Istituto superiore di Sanità è di estrema criticità. “Eccessi di tumori e mortalità anche tra i neonati”.
R. Questo rapporto mi addolora ma non mi meraviglia, queste cose le abbiamo sempre sapute, sono anni che le stiamo dicendo. Certo, non spettava a noi dirle. Non siamo esperti, io sono un prete, e anche per questo siamo stati a lungo facili bersagli dei negazionisti che sostenevano il contrario. La classica frase che usavano era “con tutto il rispetto per Don Patriciello ma non è uno scienziato”. Eppure io ho sempre detto che noi non stiamo proponendo la diagnosi, noi siamo l’ammalato che avverte dei sintomi e che corre dal medico. Questo è quello che abbiamo fatto e per questo penso che negli ultimi anni nel nostro territorio è avvenuto qualcosa di veramente bello e democratico. Abbiamo mobilitato centinaia di migliaia di persone, un popolo. Ho sempre pensato che sia molto facile mettere a tacere un uomo, ma è altrettanto vero che è difficile mettere a tacere un popolo. Qui da noi è successo proprio questo, è stato un popolo che ha alzato la testa, un popolo che ha compreso che c’era qualcosa che non andava. Non bisognava essere scienziati per capirlo, io sono un prete e le madri venivano a piangere da me, i funerali li celebro io. Quando il ministro Lorenzin qualche anno fa se n’è uscita con quella battuta infelice “se c’è qualcosa che non va è per il vostro stile di vita”, ho capito che bisognava far parlare i genitori dei bambini che sono morti. Oggi il rapporto dell’Istituto superiore di Sanità ci conferma che c’è un aumento anomalo di mortalità nella Terra dei Fuochi soprattutto nei bambini, dai neonati fino a quelli di quattordici anni, c’è un aumento di tutte le patologie tumorali in particolare di quelle nel sistema nervoso centrale. È una cosa gravissima, e io mi chiedo se forse si poteva fare meglio.
D. Ma secondo lei quali sono le ragioni di quello che è accaduto?
R. Il Presidente Renzi ha promesso al governatore De Luca 450 milioni di euro, 150 milioni sono già stati consegnati e gli altri 300 verranno nei prossimi due anni solamente per smaltire un sito in un luogo che si chiama Taverna del Re. In questo luogo, un posto stupendo con dei frutteti che erano un incanto a pochi passi dal mare, sono stati ammassati sei milioni di tonnellate di immondizia. Come può uno Stato, un ministro, una persona normale, permettere di ammassare in un solo luogo sei milioni di tonnellate di rifiuti, che hanno bisogno per il solo smaltimento di 450 milioni di euro, e che per di più stanno lì da tanti anni facendo tanto male al nostro popolo? Se ci fosse stata in passato una politica non dico eccellente ma normale non sarebbe successo.
D. Quali sono le aree maggiormente interessate dagli sversamenti?
R. Secondo la legge sono 55 i comuni interessati. Io sono parroco a Caivano e qui siamo nel pieno dell’Agroaversano, nel cuore della Terra dei fuochi. Noi abbiamo calcolato che le diocesi interessate siano sette: Napoli, Caserta, Aversa, Capua, Acerra, Nola, Pozzuoli. E per il momento è stata avviata la bonifica di questo sito “Taverna del Re”, stanno cioè smaltendo l’immondizia che è stata accumulata in quel modo irresponsabile. Ma la Terra dei fuochi non è solo rifiuti. La Terra dei fuochi è il risultato dell’evasione fiscale, delle tante industrie che lavorano in nero. Se si produce illegalmente è normale che gli scarti vengano bruciati dietro la mia parrocchia.
D. Quindi cosa si dovrebbe fare?
R. Per prima cosa, come ha detto il Papa nell’enciclica “Laudato Si’”, bisogna avere il coraggio della verità. E poi non dimentichiamo che c’è stata una grande anomalia alla base, è stato il popolo ad avvisare lo Stato e non il contrario. Ma ora le soluzioni spettano a loro, sono loro che hanno le risorse per le bonifiche e per tutelare la salute. È una grande lotta all’illegalità quella che occorre portare avanti, bisogna fare in modo che chi produce illegalmente riesca a mettersi in regola evitando di produrre scarti abusivi che poi vengono smaltiti illegalmente. C’è ancora una situazione di povertà diffusa che alimenta questo fenomeno.
D. E oggi continuano questi roghi?
R. I roghi non potranno mai diminuire, certo ora non stanno bruciando in questo zona perché l’attenzione mediatica è forte, ma questo non vuol dire che sono cessati o diminuiti ma vuol dire che stanno bruciando altrove. Perché non è venuta meno la fonte. Se la fonte del rogo tossico non è l’immondizia della mamma ma sono gli scarti dell’industria disonesta, come si possono fermare?
D. Eppure il Governo ha recentemente approvato la legge sugli ecoreati…
R. Questa legge è importante perché l’abbiamo aspettata a lungo. Fino all’anno scorso se un poliziotto avesse scoperto un delinquente intento a smaltire un’autobotte di veleni in un campo di grano maturo, al massimo avrebbe potuto fargli una contravvenzione e niente di più. Questa legge è stata anche il risultato del cammino di un popolo che questa volta ha trovato ascolto nelle Istituzioni.

 

 

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Category: Ambiente, Osservatorio Sud Italia

About Don Maurizio Patriciello: Don Maurizio Praticiello è nato a Fratta Minore (provincia di Napoli). Come lui racconta, dopo anni di assenza dalla Chiesa cattolica, l'incontro con un frate francescano lo porta ad entrare in seminario e a lasciare il suo lavoro di paramedico. Viene ordinato sacerdote e diventa parroco al quartiere di Parco Verde nel Comune di Caivano (sempre in provincia di Napoli) nella terra dei fuochi. Da anni è impegnato nella lotta per la tutela di quella terra denunciando le morti per tumore derivate dalle discariche industriali inquinanti e radioattive. Ha scritto due libri: Vangelo dalla terra dei fuochi, (Imprimatur editore, 2013) e Non aspettiamo l’ Apocalisse, scritto con Marco De Marco (Rizzoli editore, 2014).

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