Roberto Dall’Olio: I pescatori di Mazara arrestati a Bengasi
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I volti di quegli uomini
La vicenda dei 18 membri degli equipaggi dei motopescherecci “Antartide” e “Medinea” di Mazara del Vallo fermati dalle milizie del generale Khalifa Haftar e da oltre un mese prigionieri nel porto libico di Bengasi simboleggia purtroppo in modo eclatante quale peso, influenza e deterrenza sia oggi in grado di esprimere Roma persino nel “cortile di casa” del Mediterraneo. La vicenda si presta a diverse valutazioni e se da un lato non c’è dubbio che Farnesina ed intelligence stiano cercando di riportare a casa i nostri connazionali, è altrettanto indubbio che un tale sequestro ridicolizza l’Italia proprio nella sua ex colonia. Del resto è molto probabile che Haftar, non nuovo ad attacchi e provocazioni nei confronti dell’Italia, punti proprio a umiliare il nostro governo per le molteplici gaffe compiute nella maldestra gestione della crisi libica. (da Gianandrea Galiani, Pescatori prigionieri a Bengasi: l’Italia umiliata da Haftar, Analisidifesa.it, 5 ottobre 2020)
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