MOEBIUS, la memoria del futuro
Il 10 marzo 2012 Jean Giraud è morto a Parigi a 73 anni (era nato a Nogent-sur Marne l’8 maggio 1938) lasciando vivi, attuali e capaci di trasmettere ancora molti “istanti di immortalità” i suoi personaggi firmati sia Gir che Moebius (pseudonimo che iniziò ad usare nel 1963). Giraud non è stato soltanto un grande disegnatore e narratore utilizzante stili tra i più diversi. E’ stato innanzi tutto un artista filosofo/scienziato con una visione complessa del tempo e dello spazio che ha dialogato con filosofi e scienziati della sua epoca (da Paul Virilio a Michel Cassé). La sua rete concettuale è importante sia ricordata anche oltre la sua opera. Gli articoli pubblicati in questo numero di Inchiesta sono presentati a partire dalle sue principali polarità. L’invito è quello di salire sullo pterodattilo bianco guidato da Arzach e iniziare a sorvolare il suo mondo.
Cristalli/fiamme Italo Calvino nella sua terza lezione L’esattezza delle Lezioni americane considera l’oscillazione tra esattezza e indeterminatezza con le immagini del cristallo e della fiamma e conclude scrivendo: “cristallo e fiamma, due forme di bellezza perfetta da cui lo sguardo non sa staccarsi, due modi di crescita del tempo, di spesa della materia circostante, due simboli morali, due assoluti, due categorie per classificare fatti e idee e stili e sentimenti”. Moebius, nel bellissimo catalogo della mostra Transe-Forme che la Fondazione Cartier ha allestito per lui nel 2010, propone attraverso il suo personaggio più famoso, il Maggiore Gruber (esploratore e uomo di scienza), la stessa dicotomia. Così si esprime il Major Fatal: “Ho sempre cercato di agire e pensare in termine di ragione avendo come assoluto la razionalità scientifica più estrema, una repugnanza assoluta di ogni forma di superstizione. Ma la sacralità ha finito per introdursi nella mia esistenza come lebbra fatale. Il mio comportamento ha finito con l’essere invaso da credenze, da riti e da una religiosità di tutti gli istanti”. Non c’è solo la razionalità ma anche l’intuizione e la ricerca, come scrive Calvino, della “totalità del dicibile e del non dicibile”.
Cristalli/deserti/sogni Moebius così scrive in Transe -Forme “Da molto tempo ho privilegiato i cristalli come aiuti alla veggenza e li ho ugualmente associati alla pratica di meditazione. Amo disegnare la loro trasparenza trovandovi un curiosa sensazione di benessere e di piacere grafico molto simile a ciò che provo quando disegno i deserti”. Il deserto per Moebius è il luogo di tutti i possibili, una pagina bianca da cui partire, e ci sono poi i sogni che Moebius utilizza/interpreta seguendo la via tracciata da Carlos Castaneda. Quando Neo, il protagonista di Matrix, si libera dal megacomputer che lo teneva prigioniero viene accolto da Morpheus, il capo della resistenza, con le parole “Benvenuto nel deserto del reale”. Slavoj Žižek ha scritto il libro Benvenuti nel deserto del reale (Moltemi 2002) in cui sostiene che il crollo delle torri dell’11 settembre è una fantasia distruttiva divenuta realtà e per questo difficile da elaborare perchè risulta insopportabile; dunque si preferisce guardarla come un ennesimo film. La relazione realtà/fantasia, sottolineata nelle storie di Moebius, si ritrova intrecciata anche negli eventi che più hanno inciso nella storia delle nostre società .
Potere/gentilezza-umorismo Nelle storie di John Difool, sceneggiate da Jodorowsky, Moebius disegna l’Incal, essere misterioso e supepotente, che sceglie l’imbranato detective Difool per combattere le forze del male. Nelle storie dal Maggiore Gruber ci sono invece due tipi di potere: quello più visibile rappresentato dal rozzo Sper Gossi che si allea con Bakalite che ha (ma chi legge sa che è impossibile) tolto l’immortalità al Maggiore (Le garage hermétique) e quello più oscuro formato dai nemici che cercano ugualmente di uccidere il Maggiore entrando nell’ universo senza speranza dei suoi sogni più profondi (Chasseur déprime). Il potere è al centro di questo numero di Inchiesta che presenta sia quello più rozzo del modello Marchionne sia quello più mascherato di illusioni del governo Monti. Contro questo potere Inchiesta si interroga sull’anomalia Fiom proponendo poi testi che hanno al centro la gentilezza: gli atti del convegno organizzato dall’Auser e le poesie scritte dalla Pallottino per Dalla. Insieme alla gentilezza, per contrastare l’arroganza del potere, è importate l‘humour. Come afferma un buffo personaggio di Moebius alla fine del volume Chaos: “Occorre una certa dose di humour per trasformare il caos apparente del mondo in un canto di verità”.
Ibridazioni/trasformazioni Le ibridazioni e trasformazioni sono al centro delle storie di Moebius. In The Long Tomorrow il detective Pete Club si trova a fare all’amore e poi a dover uccidere una spia arcturiana che trasformandosi in una insieme di tentacoli gli grida prima di morire: “Ti amo, sono pronta ad assumere tutte le forme che vuoi”. Più complessa è la storia Escale sur Pharagonescia (ripubblicata in Les vacances du Major) che come scrive Moebius “sotto l’apparenza frivola, sotto i simboli e i doppi sensi, affronta il problema metafisico della trasformazione dell’essere, la natura della magia e anche il rischio morale e fisico che corre chi, senza precauzioni, si inserisce in luoghi di cui ignora i codici e le regole”. Nel mondo di Moebius si afferma, come scrive Jean Loup Amselle in Branchements (tradotto da Bollati Boringhieri con Connessioni), “che ogni società è meticciata e quindi che il meticciato è il prodotto di entità già mescolate, che rinviano all’infinito l’idea di una purezza originaria”. Su Inchiesta il tema delle culture sarà sempre di più affrontato nella direzione di Amselle e per quanto riguarda le ibridazioni il dibattito sull’attualità del modello olivettiano ci fa capire quanto possa essere valido il risultato di ibridazioni che prendano la parte migliore di prospettive e punti di riferimento diversi.
Donne autonome/ coppia affiatata Il numero più elevato di pagine di questo numero di Inchiesta è dedicato al Dossier curato da Eloisa Betti Vite, lavoro, non lavoro delle donne. Moebius presenta un’ampia galleria di personaggi femminili: da quelli forti e autonomi come Malvina, la compagna del Maggiore Gruber, alla coppia Stel e Atan che nasce come coppia androgina ritrovando solo nel pianeta Edena, dove sogno e realtà si confondono, la loro diversa identità sessuata. Per la copertina è stata scelta un’ immagine di Malvina.
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