Andrea Ballardini e Andrea Luise: Quadri e poesie a Praga

| 1 Agosto 2016 | Comments (0)

Attraverso Roberto Dall’Olio sono entrato in contatto con Andrea Ballardini e Andrea Luise che sono a loro volta in contatto con Praga. Posso così ritornare a Praga  agli inizi degli anni ’60 quando facevo parte della delegazione che per conto dell’UNESCO (il coordinatore era P.F. Lazarsfeld) aveva l’ incarico di diffondere modelli matematici nelle scienze sociali in Cecoslovacchia. Le lancette dalla torre dell’orologio di Praga (foto in alto) hanno girato per  più di mezzo secolo  ma Praga è bellissima come la matematica e,  come allora,  penso che l’amore per la  matematica non possa che essere di sinistra. Non ho ancora incontrato personalmente Andrea Ballardini e Andrea Luise ma so dove l’incontro avverrà: in piazza San Venceslao.

 

1 Andrea Ballardini : Due quadri

Andrea Ballardini: vi mando le immagini dei dipinti che ho spedito per la mostra alla A&A Galerie di Praga che aprirà il 3 marzo corrente fino al 4 di aprile. Saranno presenti 10 artisti cechi e cinque italiani, il tema conduttore sono le poesie della raccolta di Andrea Luise,  Poesie credo, presentate a ottobre al caffè letterario della libreria Akademia di Praga in Piazza San Venceslao alla traduzione ha partecipato La Società Dante Alighieri di Praga e l’associazione culturale italo-ceca  Lucerna di Bologna. Ringrazio Luciano Tartarini per l’ottima foto del primo quadro. Non ho fatto in tempo per l’altro ed ho dovuto accontentarmi.

Il Tempo – ispirato ad una statuetta votiva  del culto di Demetra del 5. secolo a.c., dal museo archeologico di Siracusa. Trascrivo dal mio diario siciliano:”…decine di statuette votive per i santuari di Demetra koré mi affascinano con il loro sorriso enigmatico, la persistenza dello sguardo dei globi oculari chiusi, l’espressione di ferma, sorridente attesa. Aspettano la nostra invocazione degli Dei, il sussurro di una richiesta o supplica, aspettano che nelle nostre menti si pronunci una domanda della quale si faranno tramite. Ma sembrano anche extra-terrestri, portavoci di deità inquietanti che risponderanno con suoni gutturali, sillabe dove non vi sarà nulla di intelligibile razionalmente…epatè moi tade, fyla brotesìa…ditelo a me, umane genti…”

The long adieu – ispirato non solo alla poesia di Andrea Luise ma anche alla vicenda artistica e a una figura scolpita dallo scultore Ottavio Mosto, giunto a Praga sul finire del Seicento, in cerca di fortuna, che trovò per pochi anni, morendo giovane nel 1701 a quarantadue anni nella sua casa praghese Alla Rosa Rossa.  Mia figlia sta raccogliendo documenti su di lui sepolto da un lunghissimo, troppo lungo adieu.
2. Andrea Luise: Poesie credo

Andrea Luise (vedi foto sopra), dopo un‘infanzia sul Golfo di Palinuro, ha trascorso quattro decenni di vita e professione a Roma. Laureato in Lettere all‘Università “La Sapienza” di Roma, funzionario dell‘Aviazione Civile, ha effettuato viaggi di lavoro in tutto il mondo. Dal Maggio 2000 lavora a Praga, per l‘Organizzazione Europea per la Navigazione Aerea. Sue poesie sono state pubblicate su varie Antologie e su riviste sia italiane che estere. La Società Dante Alighieri di Praga ha pubblicato il suo primo libro di poesie “Omaggio a Praga” in lingua italiana e ceca.

Una seconda Raccolta di poesie “Omaggio a Opi/Abruzzo” in lingua italiana e traduzione in abruzzese, ha avuto il patrocinio della Società Dante Alighieri/Sede Centrale, del Comune e della Proloco di Opi (AQ). Il libro è stato presentato in Abruzzo dalla scrittrice Dacia Maraini.

Il terzo libro, “Poesie, credo”, è stato pubblicato dalla Società Dante Alighieri – Comitato di Praga, in sola lingua italiana nel Novembre 2013. Un’ ampia selezione di poesie tratte da quel libro, con altre inedite, compare nella edizione con a fronte la traduzione in Ceco.

 

Paese di mare Anni ‘50
(Golfo di Palinuro)

Oriente e Tramontana
i nostri vicini
I muri
verniciati
di salsedine
Il rumore
del mare
in piazza,
tra noi.
Il Promontorio
chiudeva
l’ orizzonte.

 

 Radici spostate
 Ho spostato
 le mie radici
 dalla remota
 infanzia salmastra
 le ho radicate
 tra pietre di storia
 millenarie
 e boschi
 vibranti di vita.
 Ho seppellito
 i miei genitori
 Ho perpetuato
 la vita
 Sono io – ora -
 l’ adulto.
 Ma
 quando
 l’ infanzia
 sarà
 più remota
 di qualsiasi
 ricordo,
 tornerà
 il sapore / salmastro.

 

 

Tornare nei luoghi /
Frammenti di anima

Frammenti
di anima
sparsi
Schegge di vita
rimaste
in qualche altrove.
Bisogno continuo
di tornare
a trovarle
ri-comporle
per un momento,
prima che
riprendano
il loro vortice
indipendente.
Prima che
le emozioni
diventino
ricordi.

 

Praga in bianco e nero

 La Praga del Ponte-di-pietra,
 del Golem e del Vicolo d’oro,
 quella meno remota
 di Schweik, Hrabal
 e Kundera,
 la Praga magica e poi
 tragica
 degl’anni di Palach,
 e quella della favola
 bella di Havel,
 la Praga dell’89
 è ora
 altrettanto remota
 di quella degl’ anni ’60.
 I libri, la storia,
 l’immaginazione,
 ci fanno amare
 da prima
 luoghi che poi
 continuiamo a vedere
 così come ci hanno
 stregati .
 E ancora c’è posto
 per le belle facciate,
 la Città vecchia
 e la piazza - quinta teatrale,
 i profili eleganti
 di Malastrana
 e i lungofiume,
 la luce irreale là
 del Castello.
 Lo sforzo di togliere
 tutto quanto ‘non c’entra’,
 voler ignorare
 la massa d’assalto
 d’un turismo invasivo
 e i richiami balordi,
 questo sforzo è reale,
 ma spesso non basta.
 E allora solo
 qualche sera piovosa
 d’ inverno
 oppure
 una gran nevicata,
 mi ridanno la Praga
 pensata,
 vissuta,
 la Praga
 uguale/per sempre/
 al suo ricordo.
 La Praga in bianco e nero.

Mattina a Malá Strana

Suore nere
e infermiere bianche
colorano via Vlašská,
nella luce del mattino.
Come una Scacchiera.

 

 Sensualità
 Sensualità
 musica del mondo
 Sensualità
 la fascinazione
 degli occhi di donna
 Sensualità
 la malinconia
 del conto alla rovescia
 Sensualità
 il desiderio
 che il desiderio
 si fonda
 con l’ultimo respiro

 

Finestra sul nulla

La finestra
dava sul nulla.
Mi ci sono specchiato.

 

Visita

Martedi / primavera
Visita
a chi vive
un presente
senza ricordi
un mondo
senza bordi.
Giovedi / autunno?
Non riconosco
lo sguardo
di chi
è venuto
a trovarmi.

 

 

Category: Arte e Poesia

About Vittorio Capecchi: Vittorio Capecchi (1938) è professore emerito dell’Università di Bologna. Laureatosi in Economia nel 1961 all’Università Bocconi di Milano con una tesi sperimentale dedicata a “I processi stocastici markoviani per studiare la mobilità sociale”, fu segnalato e ammesso al seminario coordinato da Lazarsfeld (sociologo ebreo viennese, direttore del Bureau of Applied Social Research all'interno del Dipartimento di Sociologia della Columbia University di New York) tenuto a Gosing dal 3 al 27 luglio 1962. Nel 1975 è diventato professore ordinario di Sociologia nella Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università di Bologna. Negli ultimi anni ha diretto il Master “Tecnologie per la qualità della vita” dell’Università di Bologna, facendo ricerche comparate in Cina e Vietnam. Gli anni '60 a New York hanno significato per Capecchi non solo i rapporti con Lazarsfeld e la sociologia matematica, ma anche i rapporti con la radical sociology e la Montly Review, che si concretizzarono, nel 1970, in una presa di posizione radicale sulla metodologia sociologica [si veda a questo proposito Il ruolo del sociologo (a cura di P. Rossi), Il Mulino, 1972], e con la decisione di diventare direttore responsabile dell'Ufficio studi della Federazione Lavoratori Metalmeccanici (FLM), carica che manterrà fino allo scioglimento della FLM. La sua lunga e poliedrica storia intellettuale è comunque segnata da due costanti e fondamentali interessi, quello per le discipline economiche e sociali e quello per la matematica, passioni queste che si sono tradotte nella fondazione e direzione di due riviste tuttora attive: «Quality and Quantity» (rivista di modelli matematici fondata nel 1966) e «Inchiesta» (fondata nel 1971, alla quale si è aggiunta più di recente la sua versione online). Tra i suoi ultimi libri: La responsabilità sociale dell'impresa (Carocci, 2005), Valori e competizione (curato insieme a D. Bellotti, Il Mulino, 2007), Applications of Mathematics in Models, Artificial Neural Networks and Arts (con M. Buscema, P.Contucci, B. D'Amore, Springer, 2010).

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