Armando Bazzani e Bruno Giorgini: Atto di accusa
ACCUSO
Il governo e la classe politica in generale (regioni etc….) di non aver preparato
1) un piano per allertare le strutture ospedaliere del possibile arrivo dell’epidemia
2) un piano di distribuzione delle mascherine e applicazione del tamponi alla popolazione per il contenimento dell’epidemia
3) un piano per la comunicazione alla popolazione per come gestire le restrizioni della socialità
4) un piano per la gestione dell’impatto economico delle restrizioni della socialità
5) il piano di uscita della fase due e cosa importatissima,
lo ACCUSO di avere tolto la libertà di movimento (libertà fondamentale dell’individuo) alle persone considerandole un ‘branco di deficienti’ il cui solo scopo sarebbe la diffusione del virus.
ACCUSO la classe scientifica
1) di non essersi attivata per fornire prima ancora dell’inizio della pandemia dati oggettivi sulle dinamiche del contagio (tempi di esposizione, tempi di incubazione, numeri di asintomatici, tempi di quarantena, categorie sociali più a rischio….. solo adesso si ha qualche dato) portando l’attenzione solo sul vaccino per gli interessi delle multinazionali farmaceutiche;
2) di non aver compreso i meccanismi di propagazione dell’epidemia nel tessuto socio-economico (in particolare lombardo-veneto);
3) di essersi prestata a una propaganda terroristica per giustificare una politica repressiva tout court della socialtà;
4) di non essere ancora in grado di dare informazioni basate su studi scientifici su come gestire la fase 2;
ACCUSO la classe medica
1) di avere avvallato per egoismo economico la riduzione della sanità pubblica a favore del modello privato:
2) di aver gestito in modo ‘baronale’ la ricerca medica in Italia utilizzando il meccanismo del il numero chiuso per favorire una casta di privilegiati;
3) di considerare le persone come numeri e non esseri ‘viventi’ nella loro complessità;
ACCUSO la classe economica capitalistica
1) di avere anteposto la massimizzazione del profitto al bene comune essendo impreparata a rispondere alle necessità del paese sia per il contingente (mascherine, respiratori……) che per le ricadute sociali che avrà questa crisi;
2) di avere deliberatamente distrutto la ‘cosa pubblica’ favorendo un impoverimento delle classi medio basse che pagheranno più di tutti le conseguenze della pandemia
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