Bologna, inaugurazione dell’Anno Accademico alla presenza del Presidente Giorgio Napolitano
Lunedì 30 gennaio 2012 l’Alma Mater Studiorum di Bologna conferirà la Laurea Honoris Causa in Relazioni Internazionali al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Il riconoscimento è stato proposto congiuntamente dalle due Facoltà di Scienze Politiche presenti nelle sedi di Bologna e di Forlì dell’Ateneo. La consegna del riconoscimento e la relativa lectio magistralis del Presidente della Repubblica avranno luogo nel corso della cerimonia di inaugurazione dell’Anno Accademico 2011-12 che si svolgerà presso l’Aula Magna di Santa Lucia.
È d’obbligo chiedersi perché il Rettore Ivano Dionigi abbia deciso di far convergere in un unico grande evento mediatico le due iniziative. Tra le varie risposte possibili, una emerge con particolare suggestione: le imponenti misure di sicurezza e il ferreo cerimoniale previsti come conseguenza della presenza in Santa Lucia del Presidente della Repubblica e di alcuni Ministri del Governo Monti (in primis Anna Maria Cancellieri, Francesco Profumo, Renato Balduzzi e Piero Gnudi) “blinderanno” di fatto la manifestazione e impediranno di conseguenza la partecipazione fisica di coloro tra docenti, ricercatori, personale tecnico-amministrativo e studenti che non facciano parte degli Organi Accademici o che non ricoprano incarichi istituzionali in Ateneo. Il Rettore Ivano Dionigi, secondo questa chiave di lettura dei fatti, sta utilizzando la presenza di Giorgio Napolitano alla stregua di uno “scudo protettivo” per evitare di essere sottoposto, durante l’inaugurazione dell’Anno Accademico, alle più che probabili contestazioni per la sua gestione verticistica e non trasparente dell’Ateneo, compendiata in un processo di approvazione del nuovo Statuto che ha mostrato evidenti limiti di consenso.
Vale la pena ricordare che la cerimonia di inaugurazione del precedente Anno Accademico 2010-11, originariamente prevista per il 18 dicembre 2010, venne annullata nell’immediata vigilia per timore di incidenti e di contestazioni e fu sostituita da un’assemblea pubblica. In quell’occasione il Rettore Ivano Dionigi affermò di aver voluto evitare che un momento di riflessione, di dialogo e di confronto plurale rischiasse di trasformarsi in un’occasione di incomprensioni e di reazioni imprevedibili, che avrebbero potuto compromettere un evento significativo come l’inaugurazione dell’Anno Accademico. Secondo recenti dichiarazioni rilasciate alla stampa, la consegna della Laurea Honoris Causa a Giorgio Napolitano il prossimo 30 gennaio “sarà l’occasione per onorare l’altissimo profilo, nazionale e internazionale, politico e istituzionale del nostro Presidente e riconoscere il suo impegno culturale, civile e morale e la sua costante ed efficace attenzione e vicinanza alla causa della ricerca, della formazione e del futuro dei giovani del nostro Paese. E sarà anche l’occasione per dire al Presidente che l’Università può e deve svolgere un ruolo da protagonista per concorrere al superamento del difficile momento attuale”.
Ma le vicende politiche degli ultimi due mesi stanno probabilmente complicando in maniera decisiva il disegno del Rettore. La cerimonia di lunedì 30 gennaio si svolgerà a distanza di sole 48 ore dal via libera definitivo del Governo Monti al cosiddetto “Decreto semplificazioni”, all’interno del quale è stato preannunciato l’inserimento di un provvedimento che sembra muoversi nella perniciosa direzione dell’abolizione del valore legale del titolo di studio. Con questa iniziativa il Ministro Profumo porterà verosimilmente a definitivo compimento l’opera di disintegrazione materiale del sistema universitario pubblico già iniziata dal precedente Governo Berlusconi mediante l’approvazione parlamentare della Legge 240/2010.
Dopo 40 anni, ad essere in pericolo è un pilastro democratico della nostra Società, cioè l’idea stessa di una Università aperta a tutti e tesa a favorire percorsi di ascesa sociale. I figli delle classi sociali più disagiate, anche se capaci e meritevoli, torneranno in larga parte ad esserne esclusi. Chi vorrà studiare decentemente, ma anche insegnare o fare ricerca, si dovrà rivolgere ai privati, pagando, indebitandosi o gravando sulle famiglie di origine. Una prospettiva che fa già gola a molti: il mercato della formazione si candida a diventare il nuovo grande “business” dei nostri anni. Il modello al quale tenderà a conformarsi l’Italia è verosimilmente quello dell’Università americana (ovviamente finanziamenti esclusi!), intesa come sistema nel suo complesso: dove oggi coesistono trenta o quaranta Atenei di grande livello e alcune migliaia di City College o di State University che sono qualcosa a metà strada tra il riformatorio e la scuola di avviamento professionale. Un sistema fondato sui debiti e sui prestiti d’onore, che ormai le stesse banche americane sono restie a concedere.
D’altra parte la stessa figura di Giorgio Napolitano è oggetto negli ultimi mesi di giudizi politici assai contrastanti, e vi è anche chi lo considera il vero artefice della “restaurazione liberista” in atto nel nostro Paese con l’insediamento del Governo Monti. In questa ottica il comportamento recente del Presidente della Repubblica viene interpretato come un esempio eclatante di quell’attitudine patologica di certa falsa sinistra, in realtà ultraliberista, a farsi paladina delle peggiori ricette della destra neo-thatcheriana e reaganiana, ormai sepolte nel resto del mondo da oltre un ventennio perché drammaticamente fallite.
Un anno fa la forza del movimento di opposizione alla riforma Gelmini e al governo Berlusconi determinarono l’annullamento dell’inaugurazione dell’Anno Accademico bolognese. Oggi, nella fase di crisi che l’Italia intera sta attraversando, i motivi per temere dure e motivate contestazioni contro il Ministro Francesco Profumo e il Presidente Giorgio Napolitano sono più che reali. L’effetto congiunto dell’aver voluto saldare in un unico evento l’inaugurazione dell’Anno Accademico e il conferimento della Laurea Honoris Causa a Giorgio Napolitano sarà prevedibilmente quello di regalare alla città di Bologna un clima di forte tensione per l’intera giornata del 30 gennaio, azzerando contemporaneamente la possibilità per quasi tutti coloro che appartengono a vario titolo alla comunità dell’Ateneo di prendere parte ad un momento importante e dall’alto valore simbolico come l’inaugurazione dell’Anno Accademico. Perché il Rettore Ivano Dionigi non ritorna sui suoi passi e non rinvia ad altra data la cerimonia di inaugurazione, confermando per lunedì 30 gennaio il solo appuntamento con il conferimento della Laurea Honoris Causa? L’intero Ateneo gliene renderebbe merito.
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