Alberto Cini: Che ci fa un educatore sott’acqua?

| 12 Dicembre 2023 | Comments (0)

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CHE CI FA UN EDUCATORE SOTT’ACQUA?

Riflessioni esperienziali sul libro “Se respiro posso” del campione d’apnea, medico docente, fondatore della “Medical Breath University”, Dott. Mike Maric.

Quand’ero giovane sono stato un nuotatore agonista e ho così fraternizzato con l’acqua, poi mi appassionai allo yoga e fraternizzai con le mie sensazioni interne del corpo e della mente.

Solo il respiro era una camera di passaggio tra queste esperienze, ma in pratica le due tipologie di immersione rimasero sempre separate. Finché non approdai quasi per caso, al corso di formazione sul potere del respiro del “Maestro” campione d’apnea Mike Maric. Perchè lo chiamo “Maestro” come si fa con i Guru, perchè quello che insegna è globale, c’è conoscenza scientifica e medica, c’è visione dell’evoluzione della vita, ci sono valori che emergono, c’è soprattutto condivisione della propria esperienza personale. Sono più che convinto che la parola Maestro debba essere attribuito a chi non solo è in grado di far apprendere concetti e tecniche operative, ma soprattutto chi “educa”, in maniera maieutica, dando la possibilità agli allievi di esprimere le potenzialità interiori traslate in professionalità, tutto questo attraverso occasioni formative, opportunità d’incontri e soprattutto una passione coinvolgente che dona un’osmosi di saperi che innalzano non solo la competenza ma anche la qualità di vita dei partecipanti.

Il sapere diviene fondamentale per la crescita della personalità quando nella comunicazione si passa da un “sapere informativo” ad un “sapere affettivo”, il sapere saggio che spesso manca negli ambiti didattici.

Maric e la sua equipe mi hanno portato a rilassarmi, ad ascoltare nell’apnea la dilatazione dell’interiorità, con le sue paure, le sue angosce, ma anche con l’estasi silenziosa dell’immersione, che ti allontana dal mondo. Dalla superficie fino a 15 metri di profondità. Ho capito quello che diceva Lowen, il fondatore della bioenergetica, che ha basato sull’osservazione della respirazione i suoi tipi psicologici.

Lowen dichiara che in bioenergetica esistono solo due comandamenti: il primo è non trattenere il respiro ma lasciare che fluisca così com’è. Sottolinea però, che è anche vero, che solo così ci focalizziamo maggiormente sul momento in cui non respiriamo. Alla sospensione del respiro, soprattutto quella dopo l’espirazione, Lowen dedica particolarmente attenzione, poiché teorizza che quel tipo apnea ci porta ad un punto vicino alla morte, ma è un punto di grande piacere, quasi orgasmico, tanto che il terrore vacuo del non respirare, nasce “non” tanto dalla paura della morte ma dal suo fascino attrattivo. Il secondo comandamento è “emettere un suono”, un semplice vagito che ci riporti alla vita terrena, lasciando quella dimensione arcaica ed intrauterina dell’apnea.

Nel gruppo classe di allievi del corso ero il solo educatore, e cercavo di capire come e cosa di quei saperi si potesse adattare alla mia professionalità. Mentre procedeva questa formazione, che non è prevista nel “core competence” della mia professione, a differenza di medici, fisioterapisti, coach sportivi, mi accorgevo di vivere sempre più al centro del mio “essere” pedagogico. Le metodologie didattiche erano scevre delle mille sovrastrutture teoriche astratte a cui ero abituato, anche se le comprendevano. Pur sviluppando la base scientifica ed umanistica tutto veniva convertito in prassi operativa, prassi e tecniche dove il livello di efficienza ed efficacia erano basilari.

Questa operatività, questa concretezza, era una manna per l’educatore, che ha sempre più bisogno, non tanto di sapere “dove” andare ma “come”, con quali mezzi, con quale attrezzatura…

Inoltre, come educatore e come persona sono sempre stato appassionato di autobiografie. L’autobiografia è uno degli strumenti antichi più utilizzati in ambito educativo per comunicare esperienze naturali. Quindi quando alla fine del corso della Medical Breath University, Maric presentò il suo ultimo libro “Se respiro posso” lo divorai in una giornata.

Questo libro, pareva dalla presentazione, prevalentemente un libro autobiografico. Con mio grande stupore queste pagine confermarono la visione pedagogica che Maric ha della comunicazione.

Questo libro, che inevitabilmente adotterò nelle formazioni che svolgo con i giovani adulti, sarà utile testimonianza ai ragazzi e ragazze che si affacciano al mondo del lavoro. Inserirsi nel mondo professionale oggi è come una gara performativa ma con molta più incertezza, specie se molti di loro devono faticare per una condizione di disabilità che non facilita l’integrazione sociale.

Lo adotterò proprio perchè è un perfetto manuale esistenziale/pedagogico ed educativo.

Maric racconta la sua vita, in ogni capitolo ci sono le pene e le soddisfazioni, la lotta tra emarginazione ed ingiustizie, la fatica di emergere e di seguire i propri sogni. In ogni capitolo, al termine della narrazione personale, troviamo le sue riflessioni ed elaborazione dei vissuti. Quale sviluppo ha avuto la vita in virtù di queste rielaborazioni. Ma dulcis in fundo, oro che che cola per l’educatore, compaiono le schede e gli esercizi da svolgere per implementare e guidare all’osservazione e alla costruzione della dimensione esistenziale del lettore stesso.

Questa struttura tripartita del testo (esperienza vissuta, elaborazione, esercizi) oltre ovviamente i temi trattati, fa di questo libro, un libro, come ripeto, pedagogico per eccellenza. Che non può mancare a mio avviso, nella bibliografia metodologica dell’educatore.

Chi è Mike Maric? Digitate gente… digitate…

Category: Scuola e Università

About Alberto Cini: Alberto Cini nasce a Bologna nel 1960, lavora come Educatore Professionale e Formatore, presso la cooperativa C.S.A.P.S.A in servizi rivolti all’handicap e all’adolescenza. Specializzato in Psicodramma con i terapeuti argentini Prof. Roberto Losso e Prof.ssa Ana Packciarz de Losso, è conduttore di laboratori espressivo teatrali, di scrittura creativa e grafico pittorici. Diplomato in massaggio tradizionale, shiatzu e massaggio aiurvedico, si specializza sull’approccio solistico alla persona. Ha pubblicato due raccolte di poesie, “Il fiore d’acqua” e “Le tre sfere”, stralci delle sue opere inedite si trovano sulla rivista di poesia “Versante Ripido”, per la quale disegna vignette satiriche e opere di contatto tra poesia e disegno grafico. Artisticamente viene educato all’arte dalla pittrice Bianca Arcangeli, sua insegnante e con la quale ha mantenuto un costante rapporto di condivisione e di confronto. Questo primo approccio lo influenza particolarmente sul rapporto tra parola e segno, tra la poesia e la pittura. Sensibile agli aspetti formativi e pedagogici dell’espressione artistica approfondisce il simbolismo della forma e del colore, l’arte terapia, terapie non convenzionali e tecniche di sviluppo della persona con il filosofo indiano Baba Bedi che frequenta per vari anni nella sua casa milanese. Non percorrendo formazioni accademiche approda alla scuola dello scultore Alcide Fontanesi, col quale comincia un lungo apprendistato formativo sull’espressionismo astratto. Le sue opere sono presso la galleria d'arte Terre Rare di Bologna

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