Maurizio Piccinini: Democrazia vo ancora cercando
Maurizio Piccinini fa parte del coordinamento di Modena per l’Altra Europa per Tsipras
Già circolano ragionamenti sulla scelta elettorale per le europee, basate sui sondaggi, come se fossimo nel 2007, prima dell’inizio della crisi. Alcuni del PD, ma non solo, fanno discorsi di non dispersione.
Ho avuto la ventura di imbattermi nei testi economici dei socialisti tedeschi e francesi due anni fa e, con mia grande soddisfazione, ho visto la serietà di analisi sulla situazione economica. Poi in Francia hanno vinto le elezioni, governano da soli, e fanno tutto il contrario di quanto scritto e dichiarato sul piano economico, tra un impegno coloniale in Africa e la promozione di una guerra che peggiora la situazione di partenza in Libia. In Germania hanno perso le elezioni e governano con la Merkel, hanno ottenuto più flessibilità sulla data di pensionamento e l’innalzamento del salario minimo orario ma negli anni a venire, mentre per aumentare la domanda sarebbe di aiuto che aumentasse adesso. Ma si sà, i ceti sociali che sostengono la Merkel di più non concederanno.
Le previsioni sono che vi sarà in Europa la continuità della linea dell’austerità, perché pare che democristiani e socialisti governeranno assieme. Questo é sui problemi del lavoro, della disoccupazione, del precariato, dell’euro, degli investimenti; nessuno si deve permettere di prendere in giro la gente in questa situazione, grave non solo dal punto di vista economico ( fascismi, nazionalismi, servizi segreti di molti stati extraeuropei all’opera nelle situazioni problematiche).
Ma in Italia l’esito elettorale europeo, se vedesse un grande successo del PD, sarebbe usato principalmente per supportare le posizioni di Renzi:
1) sulla riforma elettorale, che è incomparabilmente peggiore della legge truffa contro cui si batterono i nostri genitori, mentre è paragonabile alla legge Acerbo del 1923;
2) sulla riforma costituzionale del senato, che è più pasticciata e insostenibile di quella promulgata dal centro destra, cassata da un referendum popolare, ed è paragonabile alle proposte di Licio Gelli per come sono state diffuse e tramandate.
Le due cose insieme, legge elettorale che trasforma la camera in un consesso ove il governo ha sempre la maggioranza e il senato in un dopolavoro, portano ad una repubblica oligarchica, ove pochi comandano (e i ricchi hanno molti mezzi per fare politica) e gli altri si impicchino (….consumando e indebitandosi prima se possibile). La democrazia dell’1%, al 99% rimarrà la possibilità di ribellioni episodiche o di gesti di dignità.
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