Sconzajuoco (Rompi il gioco) è il nuovo periodico on line della Fondazione Vassallo
Abbiamo su www.inchiestaonline.it abbiamo pubblicato più interventi (22 settembre, 11 settembre, 10 settembre, 31 agosto 2014) sul delitto ancora impunito dopo quattro anni di Angelo Vassallo.
La Fondazione Angelo Vassallo (www.fondazionevassallo.it) ha realizzato un nuovo periodico on line . Si chiama “Sconzajuoco” (rompi il gioco), un nome che racchiude in sé tanta bellezza:
“Sconzajuoco” è il progetto di riqualificazione ambientale e sociale di un tratto di spiaggia del comune di Capaci (Palermo). Un’iniziativa, nata grazie all’associazione AddioPizzo, che vuole essere una vera e propria rivoluzione culturale e sociale volta a scompaginare gli affari della Mafia. La foto sottostante parla di questa spiaggia dove i lettini sono fatti con materiali di recupero, c’è il riciclaggio dei rifiuti, l’accessibilità ai disabili, i rpodotti alimentari del territorio per preparare panini e pasti
“Sconzajuoco” era anche il nome della barca di Libero Grassi, siciliano coraggioso che amava il mare e la libertà e fu ucciso dalla mafia nel 1991.
“Sconzajuoco”, da oggi, è il nome del periodico pubblicato mensilmente dalla Fondazione Angelo Vassallo Sindaco Pescatore. Lo scopo è quello di dare voce a chiunque voglia raccontare il proprio territorio, storie passate o recenti,riflessioni politiche. Tutto ciò avverrà senza operare nessuna distinzionesociale, di religione, di appartenenza politica.
Cominciamo con con sei articoli, ognuno dei quali racconta un pezzo del nostro Paese: dal movimento “Legalità e Giustizia” che nasce a Casalnuovo di Napoli grazie ad Andrea e Giuseppe Crispo al “Coraggio di altri tempi” raccontanto da Emanuela Gregori di Santa Lucia delle Castagne, dalla regione Emilia-Romagna premiata per l’impegno contro le mafie e raccontata da Silvia Manfredini al Cilento e all’analisi costruttiva e realistica di Gerardo Spira sul Parco che avremmo voluto, dalla lettera di Antonio Vassallo indirizzata ai fiancheggiatori di Marcello Dell’Utri alla grande indifferenza in cui si è consumato l’attacco alla democrazia con il caso, raccontatoci da Lorenzo Caiolo, del sindaco Nicola Magrone.
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