Matteo de Cesare, Michele Schiavino, Michele Fumagallo: Il Corpo nella lotta
Diffondiamo da il Club Universitario Cavese del 3 febbraio 2014 il resoconto della presentazione del libro “Il corpo nella lotta”, di Matteo de Cesare, Michele Schiavino e Michele Fumagallo avvenuta nel Club Universitario Cavese il 31 gennaio 2014
L’incontro organizzato dal Forum dei Giovani di Cava de’Tirreni con la collaborazione del Circolo Culturale “I Fiori del Vesuvio”, ha avuto come argomento di partenza la presentazione di un libro scritto a sei mani da Matteo de Cesare (professore di storia e filosofia) Michele Schiavino (giornalista e cineasta) e Michele Fumagallo (critico e giornalista), dal nome “Il corpo nella lotta”.
Il libro associa l’attività e la morte di un attivista politico paganese, Tonino Esposito Ferraioli, ucciso dalla Camorra nell’agosto del 1978 per la sua attività sindacale (in GCIL) e quella politica (iscritto al PCI) tramite la quale si occupava del rispetto delle condizioni e dei diritti dei lavoratori in una mensa della FATME (poi ERICSSON), alla poetica del “Corpo nella lotta” di Pier Paolo Pasolini. (vedi immagini di Tonino Ferraioli e Pier Paolo Pasolini in alto)
Tonino avrebbe riscontrato irregolarità nelle forniture dei cibi, probabilmente avariati, e per il suo impegno ha visto la morte, sotto i colpi di lupara che lo hanno colpito al fianco. É poi morto in ospedale poche ore dopo. L’omicidio non ha mai visto l’ombra di processi, quindi di colpevoli, ed è stato a lungo dimenticato.
Schiavino nel 2001 realizza un corto cinematografico andando sui luoghi della vita di Tonino, parlando coi suoi amici e i suoi Compagni della Sezione, con la madre, i conoscenti. Incontra la stessa versione: quella di un ragazzo solidale, ma solitario, perché “la lotta radicale è sempre in prima persona”, dice Matteo de Cesare. Da questa vita solidale e solitaria, che getta “il corpo nella lotta”, Michele Schiavino coglie il parallelo con l’attività di Pier Paolo Pasolini, che dopo un viaggio in America e gli incontri con i movimenti neri radicali e rivoluzionari, di stampo marxista-leninista (come le Black Panther), raccoglie il loro motto del corpo nella lotta, appunto, e lo erge a suo mantra poetico e politico. La figura della madre di Pasolini nel film “Il Vangelo secondo Matteo”, dove quest’ultima interpreta la vergine Maria, Schiavino la vede negli occhi della madre di Tonino, nella sua disperazione, e si fa forza nell’incontrarla per il suo lavoro.
L’incontro con De Cesare e Fumagallo dà vita a un libro che mette insieme questi continui ritorni tra le due figure, tra la poesia di Pasolini e la politica (quella corrotta e corruttrice che anche Pasolini denunciava) contro la quale Tonino lottava e a causa della quale Tonino è morto.
L’isola di legalità che Pasolini vedeva nel PCI, e soprattutto nei giovani Comunisti, è l’isola su cui vive e lotta Tonino.
La storia di Tonino è solo apripista per allargare la discussione alla situazione della Pagani degli anni ’70: una città cupa, pericolosa, dove si respira la prepotenza della malavita, che sarà scontro in quegli anni tra clan della zona e vedrà il sangue degli innocenti scorrere sempre più spesso. Il film di Schiavino vuole essere un ritratto di un uomo e di una città per accomunare una rimozione di fatti che scendono veloci nel dimenticatoio della cronaca, per restituire alla memoria il suo tempo e il suo spazio e dare strumenti per riconoscere e ripercorre la lotta. Il dibattito, infatti, prosegue sulle posizioni di Pier Paolo Pasolini, poeta riconosciutissimo dal sistema che usa il sistema stesso per criticarlo e invocare ad abbatterlo, e su quelle di Tonino, che vedevano di contro la politica ufficiale non rendere giustizia alle lotte dei compagni sui luoghi del conflitto.
La serata si apre e si chiude con la poesia grazie ai ragazzi del Circolo Culturale che interpretano prima un brano del libro, dall’introduzione di Matteo de Cesare, e poi una poesia di Pier Paolo Pasolini, dalla raccolta “Poesie Friulane”. Il dibattito è moderato e animato dal presidente del Forum dei Giovani Emiliano Sergio e dai membri del Forum, che puntano l’attenzione non solo sulla poesia, ma sulla necessità di un impegno trasversale dei cittadini, nella cultura e nella politica, e di un impegno trasversale contro le mafie e la corruzione. Tanti gli interventi, che aprono un dibattito anche serrato su posizioni diverse rispetto a un sistema sociale ed economico che opprime milioni di persone nel mondo e isola la lotta radicale, tanto quella politica di Tonino e i ragazzi come lui, tanto quella culturale di Pasolini e gli intellettuali e artisti come lui.
Una frase ritorna in un altro dei cortometraggi di Schiavino, dedicato a Pasolini, dove le parole del regista Ivo Barnabò Micheli indicano con forza la strada da seguire, un’affermazione apparentemente monca che contiene assieme una domanda esistenziale e una risposta per uscire dal guado dell’oppressione:
“… dove noi ci chiediamo cosa significhi gettare il corpo nella lotta.”
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