Aulo Crisma: Recensione di “Una famiglia qualunque”
Elisabetta Bertolotti, l’autrice del libro, ha un ricordo indelebile di Aldo Adriani, lo zio aviatore, precipitato a diciannove anni con il suo idrovolante sull’ isoletta San Nicolò a Parenzo, in Istria, il 1° aprile 1936.
Mi ha incontrato sul web e, saputo che ero parentino, ha voluto sapere se ero a conoscenza della tragica fine del suo congiunto avvenuta ottant’anni or sono. Ho attivato i contatti con i miei coetanei sparsi per l’Italia: i pochi ancora viventi, che allora come me erano fanciulli, conservavano la memoria della disgrazia che ha impressionato l’intera città.
Mi sono rivolto a Milivoj Debelich, parentino della nuova generazione, anche lui incontrato sul web e diventato un caro amico, che si è prodigato per rimettere la foto sulla lapide e stabilire la comunicazione della signora Bertolotti con l’autorità turistica dell’isola.
La figura dell’aviatore, dalla vita tanto breve, costituisce il nocciolo della narrazione. Intorno a lui viene intrecciata la storia della famiglia che non direi qualunque, come è detta nel titolo, ma piuttosto bella, interessante, viva negli affetti.
Aldo è l’unico figlio maschio tra otto sorelle. A 18 anni abbandona la natia Recco per arruolarsi volontario nella Regia Aeronautica. Dopo il corso di addestramento a Grottaglie viene trasferito alla base degli idrovolanti di Portorose, in Istria. Un bel salto dal Mar Ligure all’ Alto Adriatico dopo la breve permanenza in Puglia. Pochi mesi dopo, mentre con il suo aereo compie alcuni giri sopra il porto di Parenzo, il motore si arresta. Il diario storico del mese di aprile 1936 della Scuola Centrale di Pilotaggio Idrovolanti di Portorose registra che “il 1° aprile è occorso un incidente di volo all’idro M.7ter MM 2519 pilotato dall’allievo Serg. Pilota Adriani Aldo. Le cause dell’incidente sono da imputarsi ad un presumibile mancato riattacco del motore. Il pilota non avendo potuto far uso del paracadute è deceduto. Apparecchio e motore fuori uso”. Queste fredde parole non possono lenire il dolore dei famigliari. Ma grande è stata la partecipazione di popolo, militari e autorità ai funerali celebrati sia a Pirano che a Recco.
Nella storia della famiglia “qualunque”, che va dall’Ottocento ai giorni nostri, spiccano alcune persone fuori dall’ordinario, come il nonno, che ha fatto l’autista a Vittorio Emanuele III ed alla regina Elena, ed il cugino geofisico che ha partecipato a nove spedizioni in Antartide. La ricerca di una lapide ha portato l’autrice a conoscere e ad amare Parenzo e ritrovare le radici della sua stirpe.
Eventuali acquirenti del libro Una famiglia qualunque possono rivolgersi all’autrice cell. 339 129 19 97 oppure scrivere a bertolotti.elisabetta@gmail.com. Il libro costa 12 Euro
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