Diffondiamo il più recente editoriale di www.diariodellavoro.it
Come si lavora oggi in Italia? Con quale gestione dei rischi da parte delle aziende ?
Nell’estate sono morti per malori, per troppo caldo, in Puglia due braccianti, un uomo ed una donna che erano stati ingaggiati da caporali.
Da Priolo in Sicilia al Veneto si è registrata una sequenza tragica di incidenti in cui lavoratori, in diversi casi di aziende che lavorano in subappalto, hanno perso la vita in ambienti confinati ove non avrebbero dovuto entrare senza un’adeguata e preventiva bonifica (vedi Priolo).
In altri perchè schiacciati da macchinari o come nell’ultimo caso in un cantiere edile a Cossignano (Ascoli Piceno) un operaio edile muore sepolto dal cedimento delle parti dello scavo.
Questi incidenti erano, per quanto si deduce dalle scarne righe delle agenzie, quasi tutti evitabili.
Esistono tecniche obbligatorie di messa in sicurezza degli scavi note dagli anni 50. Esistono norme recenti sulle procedure per il lavoro in ambienti confinati molto precise e valide.
Perchè non vengono applicate ?
Perchè questa impennata di eventi tragici, quasi tutti prevenibili ?
Dopo anni di crisi è sufficiente un lievissimo incremento delle attività e delle ore lavorate perchè si verifichi una impennata di infortuni mortali.
Questo vuol dire che si è abbassata la guardia, innanzitutto da parte di quelle aziende che in tempi di crisi hanno ritenuto che la gestione accurata dei rischi fosse un optional di lusso da tempi delle vacche grasse. Dalla subcultura che assimila la sicurezza e la prevenzione dei rischi un costo comprimibile o, meglio ancora, da trasferire alle micro aziende che lavorano in appalto al massimo ribasso.
E’ verosimile affermare che le stesse norme come il JOBS ACT hanno ridotto la capacità dei lavoratori di reagire rispetto a condizioni di lavoro a rischio per la paura di essere licenziati: il demansionamento e il licenziamento più facile sono deterrenti che mettono a tacere molti lavoratori a fronte anche di situazioni di lavoro a rischio elevato e non gestito.
Infine è verosimile affermare che i ripetuti segnali provenienti dal ministro Poletti rispetto alle politiche dei controlli stanno avendo, purtroppo, il loro effetto negativo.
Un ministro del lavoro che si preoccupa “di non disturbare ” le aziende invece che trovare le risorse per fare funzionare i controlli è parte del problema di ciò che sta avvenendo, non della soluzione.
I tagli lineari nella PA, quelli passati e quelli prevedibili, quale che sia la struttura preposta ai controlli stanno riducendo la deterrenza dei controlli verso le aziende che intendono “risparmiare” sulla pelle dei lavoratori.
Infine occorre un impegno ancora più forte e incisivo del sindacato: non bastano più i comunicati stampa e le richieste di maggiori controlli ad ogni evento luttuoso. Occorre affrontare con i lavoratori il tema su come si lavora oggi, con quale organizzazione del lavoro e rafforzare i lavoratori ad essere in grado di interagire con le aziende sulla qualità della gestione della sicurezza nelle aziende, azienda per azienda. Proprio per evitare che una sia pure esile ripresa non diventi una mattanza.
Category: Lavoro e Sindacato, Welfare e Salute
About Gino Rubini: Gino Rubini. Nato a Crespellano ( BO) nel 1946. Dal 1996 al giugno 2012 è stato responsabile del Dipartimento Salute e Sicurezza della Cgil Emilia Romagna e membro effettivo del Coordinamento Nazionale Salute e Sicurezza del Lavoro della Cgil nazionale. È realizzatore e curatore (editor) responsabile dei siti web d'informazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro Diario per la prevenzione e Diario prevenzione magazine ( www.diario- prevenzione.it, www.diario-prevenzione.net ). In qualità di Ricercatore, ha collaborato dal 1992 al 1996 a ricerche sulle condizioni di lavoro salute e sicurezza con BTS della CES (ora ETUI European Trade Union Institute ), Istas (Spagna), CUT ( Brasile).
Tra le sue pubblicazioni più recenti: Gino Rubin: Riorganizzazioni industriali e benessere dei lavoratori. I determinanti organizzativi che hanno influenza sul benessere dei lavoratori. Il ruolo delle relazioni industriali; Gino Rubini: Testo unico e qualità della vita lavorativa. Prevenzione e buone pratiche - in, Il benessere lavorativo/occupazionale tra pratiche di intervento e ipotesi di miglioramento. VIII Rapporto annuale su Salute e Sicurezza in Emilia Romagna, Maggioli editore, 2008; Gino Rubini – Over 55, politiche per una sostenibile permanenza al lavoro – Il miglioramento delle condizioni di lavoro tramite le relazioni industriali – in, Sistema integrato di sicurezza e di miglioramento della qualità della vita lavorativa in Emilia Romagna. VII Rapporto annuale su Salute e Sicurezza in Emilia Romagna, Maggioli Editore, 2007; Gino Rubini: Profili di strategie di prevenzione per la salute, la sicurezza e la qualità del lavoro in Emilia Romagna – in, Individuazione delle strategie volte alla promozione del benessere psicofisico dei lavoratori in Emilia Romagna. VI Rapporto annuale su Salute e Sicurezza in Emilia Romagna, Maggioli Editore, 2006;
Gino Rubini: Miglioramento della qualità del lavoro, salute e sicurezza, dalla tutela alla promozione della salute e della qualità del lavoro. Evoluzione delle relazioni industriali e politiche – in, La qualità della vita lavorativa e delle condizioni di lavoro in Emilia Romagna. V Rapporto su salute e sicurezza in Emilia Romagna, Maggioli Editore, 2007; Gino Rubini : Salute e sicurezza nel lavoro:ruoli e compiti delle reti istituzionali e delle reti sociali per un sistema efficace di prevenzione – in, Salute e benessere nel lavoro in Emilia Romagna. L’impatto con il lavoro che cambia. IV Rapporto su salute e sicurezza, Maggioli Editore, 2006;Gino Rubini: Salute e sicurezza nel lavoro: percorsi verso la costruzione di strumenti di nuova generazione per la prevenzione – in, Lo stato della salute e delle sicurezza dei lavoratori in Emilia Romagna. II Rapporto dell’Istituto per il Lavoro su salute e sicurezza, F. Angeli, 2002; Gino Rubini: Lavori tradizionali in trasformazione, lavori emergenti: desideri di autonomia, flessibilità e nuove dipendenze. Quali profili di rischio, quale salute e quale sicurezza? – in, Salute e sicurezza nel lavoro in Emilia Romagna. I Rapporto annuale dell’Istituto per il Lavoro su salute e sicurezza, F. Angeli, 2006; Gino Rubini et al. Come i lavoratori percepiscono le proprie condizioni di lavoro- Indagine tra le aziende dell’Emilia-Romagna”, Maggioli, 2006; Gino Rubini, La prevenzione che cambia, La prevenzione che cresce Riforma federale del sistema sanitario pubblico-I Servizi di prevenzione ambientale e sanitaria: valutazioni, strategie e prospettive di lavoro. SNOP Convegno Nazionale, Caserta 2002; Gino Rubini et al., Metalmeccanic@ Reddito, condizioni di lavoro, ambiente sociale, salute e sicurezza nelle voci di 100.000 lavoratrici e lavoratori metalmeccanici – Meta edizioni, 2008; Gino Rubini et al., Rapporto di Ricerca La salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro nelle piccole e medie imprese, un approccio socialmente responsabili, Fondazione Icsr Milano, 2008; Gino Rubini, Considerazioni e appunti per una road map della trasformazione delle attività di prevenzione nei luoghi di lavoro, 2008