Laura Corradi: Per Vittorio

| 1 Settembre 2023 | Comments (0)

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Oggi sono morti 5 lavoratori travolti da un treno. Vittorio ne avrebbe scritto, indignato dalle retoriche televisive, dall’ipocrisia dei politici che parlano di ‘incidente’ – autori e complici di decisioni che queste tragedie producono. Lui avrebbe guardato alle cause – non si sarebbe fermato al cordoglio – non aveva paura di chiamare le cose con il loro nome.  Ci mancherà la sua scrittura chiara e preveggente, sempre in anticipo sui tempi, la sua analisi accessibile e puntuale, il suo lavoro di sociologo vero, impegnato socialmente.

Ci siamo incontrati a metà anni ‘80 – avevo corretto le bozze di un libro di cui era co-curatore, “Strutture e strategie della vita quotidiana’ e inaugurava un filone di studi che tenevano insieme ispirazioni diverse. Poi lo ricordo ad un convegno con Adele – Adele Pesce, allegra e sbarazzina nella sua tuta da ginnastica –  così  vera in un ambiente accademico grigio e abbottonato. Era interessata all’intersezione fra donne e lavoro, di cui mi stavo occupando per la tesi che sarebbe poi diventata il mio primo libro.  Questa coppia era un po’ fuori contesto, lei sindacalista intellettuale, lui intellettuale sindacalista – vitalissimo, scravattato ed anticonformista, un buonumore indimenticabile.

Ci mancherà quel sorriso bonario, la capacità di andare al punto cruciale di ogni cosa, quella lucidità che non lo ha abbandonato nemmeno negli ultimi tempi della sua vita. Non potrò più chiedergli di leggermi lo I-Ching, il Classico dei Mutamenti – che lo appassionava e  aveva sempre il potere di sorprendermi. Un giorno avevo cucinato le tagliatelle con i gamberetti – un piatto impegnativo che mi piace molto ma ero triste – a causa di una riattivazione del mobbing ad alta intensità che trovavo intollerabile – gli chiesi se avrei fatto bene a lasciare l’università e consultammo lo I-Ching. La risposta fu ‘Tuono su Tuono’: loro cercano di annichilirti ma la tua voce sarà più forte – un tuono che sovrasterà quello delle menzogne – non fuggire. La sua interpretazione mi infuse forza e fiducia, mi spinse a reagire. 

Con lui avevo la sensazione di essere capita anche senza dover fornire dettagli imbarazzanti e avvilenti.  Un’altra volta gli avevo posto un problema che in realtà era secondario, riguardava un corteggiatore pervicace che stava attentando al mio bramachariato ‘rosso’. La lettura di Vittorio andrò invece al centro del vero problema, l’annosa ricerca di una casa, di cui fin dall’adolescenza sono stata priva – homeless mind, nomade per forza, sempre in case altrui. E dallo I-Ching uscì proprio la Casa:  ‘devi vivere con persone come te’ mi disse con grande saggezza – un consiglio che sto cercando di seguire.

Di Vittorio mi mancheranno soprattutto le discussioni e le risate – con la sua amatissima Amina – lo ricordo seduto sul divano del suo studio mentre ridiamo insieme, aveva un grande senso dell’umorismo; oppure mentre pranziamo all’aperto a piazza Santo Stefano – i suoi ricordi di viaggi e idee, così vivi, e quella dimensione affettiva di cui sapeva permeare il tempo attorno a sé – una maschilità non tossica, piena di attenzione e cura. Chissà che presto possa arrivare la buona notizia di cui sempre mi domandava ad ogni telefonata ….

Category: Guardare indietro per guardare avanti

About Laura Corradi: Laura Corradi, nata a Milano nel 1960, è ricercatrice all'Università della Calabria, dove insegna Studi sulla Costruzione Sociale delle Differenze di Genere e Fondamenti Sociali della Salute e della Malattie.

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