Daniela Calanca: Per Dino Buzzetti
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Pubblichiamo il testo dell’orazione di Daniela Calanca, compagna di Dino Buzzetti, pronunciata nella Sala del Pantheon del Cimitero Monumentale della Certosa di Bologna il 28 Aprile 2023
A tutte e a tutti, grazie per essere qui a salutare Dino, il prof. Buzzetti,
a me l’onore di aprire questi saluti.
Ho ricevuto dalla vita un regalo immenso,
e cioè Dino come Maestro di Filosofia, mi sono laureata con lui in Storia della filosofia medievale del Corso di Laurea in Filosofia all’ Università di Bologna, con una tesi sul rapporto tra ontologia e meontologia in Giovanni Scoto Eriugena,
e subito, poco dopo la laurea, di diventarne la compagna di vita per oltre 30 anni.
Sarò sempre grata per questo dono straordinario che la vita mi ha offerto,
ringrazierò la vita fino all’ultimo dei miei giorni.
E nel salutarlo, desidero condividere con voi quello che per Dino, il prof. Buzzetti, era il manifesto della sua vita, l’essenza della sua stessa vita, la passione intellettuale, che ci univa, e che lo legava a voi.
E’ la sintesi di un brano contenuto nell’ultimo trattato delle Enneadi di Plotino – Dino diceva che Plotino aveva capito tutto – dedicato all’Uno come principio e fine di ogni essere:
“Quando noi guardiamo l’Uno, allora lì è per noi “il termine ed il riposo”, e non cantiamo più senza accordo, noi che danziamo realmente intorno all’Uno una danza in cui siamo posseduti dal dio.
In questa danza l’anima vede la fonte della vita, la fonte dell’Intelletto, il principio dell’essere, la causa del bene, la radice dell’anima (…).
Noi non siamo divisi dall’Uno e non siamo separati, anche se la natura dei corpi si insinua tra noi e ci trascina a sé. Se noi respiriamo e conserviamo il nostro essere, non è perché l’Uno ce l’ha dato una volta e poi si è ritirato, ma perché ce ne provvede di continuo, finché ciò che è, sia.
Così noi siamo di più quando tendiamo all’Uno e lì è il nostro benessere; invece, quando siamo lontani dall’uno ci sono solo essere ed essere meno. E’ nell’Uno che l’anima può trovare il suo riposo e sfuggire i mali, perché essa è risalita al luogo puro da ogni male. E’ lì che essa esercita la propria attività intellettuale; lì non soffre più nulla. Lì vive veramente. Infatti la nostra vita attuale, questa vita senza Dio, non è che traccia di vita, imitazione della vita autentica. La vita di lassù è l’attività stessa dell’Intelletto.”
E dunque, quella di Dino, un’ esistenza per la Filosofia, un’esistenza nella Filosofia.
E dunque, Onore e Gloria a Dino, Onore e Gloria al prof Buzzetti. Grazie.
Bologna, 28 Aprile 2023
Category: Dibattiti