“La luna sorride al ladro di fiori”: haiku per Vittorio, sei mesi dopo

| 30 Gennaio 2024 | Comments (0)

 

 

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Sono passati sei mesi da quando Vittorio ci ha lasciati, il 29 luglio. Ho ritrovato in un suo editoriale per un vecchio numero di Inchiesta (“Il tetto si è bruciato. Ora posso vedere la luna”, aprile/giugno 2013) un breve passaggio, nel contesto di una più lunga e articolata riflessione, che qui sotto riproduco, e che cita alcuni haiku, fra cui il suo prediletto era

“Sulla montagna/la luna sorride al ladro di fiori/ e lo illumina” .

Ed è in questo modo che mi piace evocarlo, nello spazio di questo verso a lui caro, che è il solo luogo dove mi è oggi dato ritrovare la sua vivente immagine: così elusiva, così  presente.

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Vittorio Capecchi, “Il tetto si è bruciato. Ora posso vedere la luna”

(….) Haiku giapponesi sulla luna. Gli haiku sono poesie brevi di tre versi per complessive 17 sillabe in cui “un attimo di vita diventa verso”. Gli haiku hanno come soggetto fiori, uccelli, piccoli animali, stagni, giardini e la luna.

La luna negli haiku può seguire le stagioni:

Vapori / nella luce della luna / un inizio di primavera (Issa Kobayashi);

Torna l’inverno / per il primo bianco, / nel chiaro di luna (Yosa Buson).

Può incontrare personaggi come il ladro gentile:

Sulla montagna la luna / sorride al ladro di fiori / e lo illumina (Issa Kobayashi);

La bella luna / lasciata dal ladro / alla finestra (Daigu Ryokan);

Che luna: / il ladro / si ferma per cantare (Yosa Buson)

oppure può incontrare direttamente i fiori:

Che ci sia la luna / sul sentiero notturno / di chi porta fiori (Takarai Kukaku);

Tra i fiori che si scuriscono / la bianca peonia / cattura la luna (Kato Gyodai).

La luna può essere fredda, veloce, lontana, velata, piena:

Luna fredda. / nel rumore del ponte / io vado solo (Tan Taigi);

Luna veloce: / le cime degli alberi / sono impregnate di pioggia (Matsuo Basho);

Addormentato sul cavallo scorgo / tra sogno ed alba, / la luna lontana e il fumo del tè (Matsuo Basho);

A valle nel fiume / rumore di reti gettate / luna velata (Tan Taigi);

Luna piena d’autunno, / bellissima semplicemente, perfettamente / chiara (Miura Chora).
L’haiku che dà il titolo a questo editoriale – Il tetto si è bruciato. Ora posso vedere la luna – è di Mizuta Masahide (1657-1723), e la scena ricorda gli incendi che spesso scoppiavano improvvisi nelle case di legno della vecchia Tokyo. Questo haiku mi è venuto in mente perché pone un interrogativo alla politica di oggi. Molti lettori di Inchiesta condividono la valutazione che più di un tetto si è bruciato (la partecipazione politica al voto, le vecchio logiche di partito, il neoliberismo ecc..) ma questo incendio può permettere di vedere meglio la luna?
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Category: Arte e Poesia

About Amina Crisma: Amina Crisma ha studiato all’Università di Venezia conseguendovi le lauree in Filosofia, in Lingua e Letteratura Cinese, e il PhD in Studi sull’Asia Orientale. Insegna Filosofie dell’Asia Orientale all’Università di Bologna; ha insegnato Sinologia e Storia delle religioni della Cina alle Università di Padova e di Urbino. Fa parte dell’Associazione Italiana Studi Cinesi (AISC) e, come socia aggregata, del Coordinamento Teologhe Italiane (CTI). Ha conseguito l’abilitazione scientifica nazionale a professore di seconda fascia per l’insegnamento di Culture dell’Asia. Tra le sue pubblicazioni: Il Cielo, gli uomini (Venezia 2000); Conflitto e armonia nel pensiero cinese (Padova 2004); Neiye, Il Tao dell'armonia interiore (Garzanti, Milano 2015), Confucianesimo e taoismo (EMI, Bologna 2016), Meditazione taoista (RCS Milano 2020). Ha contribuito a varie opere collettanee quali La Cina (Torino 2009), Per una filosofia interculturale (Milano 2008), Réformes (Berlin 2007), In the Image of God (Berlin 2010), Dizionario del sapere storico-religioso del Novecento (Bologna 2010), Confucio re senza corona (Milano 2011), Le graphie della cicogna: la scrittura delle donne come ri-velazione (Padova 2012), Pensare il Sé a Oriente e a Occidente (Milano 2012), La diversità feconda, dialogo etico fra religioni (Bologna 2021). Fra le riviste a cui collabora, oltre a Inchiesta, vi sono Asiatica Venetiana, Cosmopolis, Giornale Critico di Storia delle Idee, Ėtudes interculturelles, Mediterranean Journal of Human Rights, Prometeo, Paradoxa, Parolechiave, Sinosfere. Fra le sue traduzioni e curatele, la Storia del pensiero cinese di A. Cheng (Torino 2000), La via della bellezza di Li Zehou (Torino 2004), Grecia e Cina di G.E.R. Lloyd (Milano 2008). Tra i suoi saggi: Il confucianesimo: essenza della sinità o costruzione interculturale?(Prometeo 119, 2012), Attualità di Mencio (Inchiesta online 2013), Passato e presente nella Cina d’oggi (Inchiesta 181, 2013), Taoismo, confucianesimo e questione di genere nelle ricerche e nei dibattiti contemporanei (2014), La Cina su Inchiesta (Inchiesta 210/2020), Quale ruolo per la Cina nello spazio pubblico? fragore di silenzi e clamore di grandi narrazioni (Sinosfere 14 marzo 2021). I suoi ambiti di ricerca sono: il confucianesimo classico e contemporaneo, le fonti taoiste, le relazioni interculturali Cina/Occidente, il rapporto passato/presente, tradizione/modernità nella Cina d’oggi, i diritti umani e le minoranze in Cina, le culture della diaspora cinese, le questioni di genere nelle tradizioni del pensiero cinese. Ha partecipato a vari convegni internazionali sul dialogo interculturale e interreligioso promossi dalle Chaires UNESCO for Religious Pluralism and Peace di Bologna, di Tunisi, di Lione, dalla Konrad Adenauer Stiftung di Amman, da Religions for Peace, dalla Fondazione Scienze Religiose di Bologna. Coordina l’Osservatorio Cina di Inchiesta e di valorelavoro ( www.valorelavoro.com ). Cv dettagliato con elenco completo delle pubblicazioni: al sito web docente www.unibo.it

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