Mario Agostinelli: Civitavecchia, snodo della transizione alle rinnovabili

| 25 Marzo 2023 | Comments (0)

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Pubblichiamo con l’assenso dell’autore quest’articolo apparso come post su ilfattoquotidiano del 25 marzo.

CIVITAVECCHIA: SNODO DELLA TRANSIZIONE ALLE RINNOVABILI

In questi giorni è passata sotto silenzio una notizia di notevole rilievo che – a mio parere – potrebbe non solo influenzare ma qualificare il prossimo decennio dell’assetto del sistema energetico nazionale. Mentre la guerra in corso spinge i nostri ministri e capi di governo, affiancati dall’immancabile AD ENI De Scalzi, a siglare  accordi per l’approvvigionamento di gas fossile proveniente dai pozzi e da regioni lontane dalla nostra penisola, con bilanci energetici ambientali e implicazioni finanziarie e politiche pesantemente sfavorevoli, il 22 Marzo  una serie simultanea di  comunicati ufficiali, sottolineati con enfasi dalle sigle in calce  di tre grandi imprese ENI CDP E CIP  (v. tra le altre La Stampa: https://finanza.lastampa.it/News/2023/03/22/greenit-e-copenhagen-infrastructure-accordo-per-sviluppo-di-tre-parchi-eolici-offshore-galleggianti/MzNfMjAyMy0wMy0yMl9UTEI   ), hanno inondato le redazioni italiane e europee, senza tuttavia che le notizie in essi contenuti fossero in particolar modo amplificate da giornali, social  o TV.

Il 22 Marzo è stata  formalizzata la costituzione di una colossale joint venture tra ENI, Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e un forte partner danese (CIP) -il più grande gestore di fondi dedicato agli investimenti verdi nelle rinnovabili – per rendere operativi a regime 3 GW di nuova capacità verde, ottenuta con eolico galleggiante a 30 Km dalle coste del Tirreno (Civitavecchia) e delle grandi isole italiane.

 Deve sempre sollevare apprensione   la presenza di grandi interessi economici e finanziari nell’esecuzione di progetti decentrati e a carattere territoriale, ma credo che, nel caso della fruizione dell’elettricità, l’attenzione dei cittadini e il loro diritto a condeterminare le scelte partecipando e cooperando tra di loro possano risolvere ogni prevaricazione.  

 Forse si può capire perché la comunicazione della nuova Joint Venture per l’eolico offshore sia stata data un po’ sottotraccia – come un improvviso colpo di fulmine da appannare dopo scoccato. In effetti, essa non poteva che risultare del tutto contraddittoria rispetto al rilancio del gas e del sistema centralizzato di approvvigionamento e combustione dei fossili per produrre energia, cui ci ha abituato il sistema che puntiamo a cambiare.

Siamo nel mezzo di una disputa aspra tra cittadini locali e rappresentanze istituzionali riguardo all’approdo in rada di enormi rigassificatori a Piombino e Ravenna. Ed il tenue clamore per un irreversibile rilancio delle rinnovabili attraverso una partnership robusta e credibile è del tutto spiegabile con il coinvolgimento e la compromissione  dei nostri governi con la vecchia politica energetica, In questi stessi giorni viene rilanciato il progetto di sequestro di CO2 in Romagna, sotto l’egida di ENI e del Presidente della Regione, mentre la presidenza del Friuli mostra  arrendevolezza nell’accettare la  riconversione della Centrale a carbone di A2A a Monfalcone con un più potente  turbogas.  Di conseguenza, un impegno così rilevante su eolico e fotovoltaico troverà resistenze ed imbarazzi nel constatare che settori energetici, finanziari e industriali si muovono verso positive ricadute occupazionali, manifatturiere e ambientali, fin qui ignorate dal PNIEC (v. https://www.mase.gov.it/),  dal maggior ente energetico nazionale, dai  Governi romani.

In ogni caso, non si può fare a meno di constatare che l’avvio di una riconversione dal gas al vento e al sole è maturata a Civitavecchia in un contesto di straordinaria partecipazione democratica che, andando oltre alla mera opposizione al metano, ha saputo costruire le condizioni per una coalizione sociale che ha favorito l’incontro di cittadini, studenti, sindacati, ricercatori e tecnici ed ha tradotto in politica la pressione sociale per liberarsi dall’inquinamento . Di questa premessa nei comunicati usciti il 22 marzo non c’è traccia, mentre sta proprio in essa il valore aggiunto dell’approdo cui si sta pervenendo e che richiederà passi ulteriori verso la solarizzazione delle strutture del porto, le comunità energetiche e la mobilità sostenibile.

La stima del progetto complessivo è data a circa 5 TWh (2 milioni di famiglie ai consumi attuali); la sua operatività è prevista tra il 2028 e il 2031, a valle della conclusione dell’iter autorizzativo e dei lavori di installazione da compiere. La realizzazione sarà affidata ad un team di lavoro congiunto, affiancato da Nice Technology e 7 Seas Wind Power, società italiane che si avviano consolidare la loro esperienza nel comparto offshore, incoraggiando la crescita occupazionale e professionale anche della filiera produttiva locale.

Forse comincia a traballare l’ipotesi propria del governo Cingolani-Draghi e, probabilmente, di quello attuale di dilazionare i tempi per l’abbandono del gas entro il 2050. E perfino l’ENI, dopo la rinuncia dell’ENEL al turbogas di Torrevaldaliga, si comincia a rendere conto che non abbiamo più tempo per mantenere un mix fossile di fonti energetiche oltre la metà del secolo.

In conclusione, la risorsa che nasce dalla partecipazione e dalla democrazia dal basso, dimostra che si possono  far convergere sulla conversione ecologica interessi riluttanti a riprogettare l’erogazione di energia sulla base di un nuovo paradigma, duraturo e desiderabile, in armonia con la biosfera, come si conviene in una fase di drammatica emergenza climatica e sociale..

 

Category: Ambiente

About Mario Agostinelli: Mario Agostinelli (1945) ha lavorato come ricercatore chimico-fisico per l’ENEA presso il CCR di Ispra. Dal 1995 al 2002 è stato Segretario generale della Cgil Lombardia e nel 2004 ha dato vita al movimento Unaltralombardia, con l’obiettivo prioritario di rinnovare dal basso le forme della rappresentanza. Ha ricoperto un incarico istituzionale come Consigliere regionale in Lombardia, eletto come indipendente nelle liste di Rifondazione Comunista, e nel 2009 ha aderito a Sinistra Ecologia Libertà. Sul piano internazionale si è contraddistinto per un intenso impegno nel Forum Mondiale delle Alternative e nel Forum Sociale Mondiale di Porto Alegre.

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