Linda Maggiori: Perché ho fondato il gruppo “Famiglie senz’auto”

| 26 Marzo 2015 | Comments (0)

 

Diffondiamo da Huffington Post del 266 marzo 2015 questa intervista fatta da Ilaria Betti

Si spostano a piedi o in bici, con i bambini di 7, 5 e 2 anni al seguito, anche quando piove, anche quando la pigrizia potrebbe prendere il sopravvento. Linda Maggiori e il compagno, residenti a Faenza, da quattro anni non hanno l’automobile: un incidente l’ha distrutta e hanno deciso di non ricomprarla, scoprendo un modo tutto nuovo di vivere. Per raccogliere le storie di chi, come loro, si è ritrovato a vivere senza macchina ed è contento della propria scelta, Linda ha fondato il gruppo Facebook “Famiglie senz’auto”, una rete in crescita che punta anche a fornire consigli utili per chi vorrebbe lasciarsi alle spalle il passato su quattro ruote.

“Ogni mattina ci svegliamo e ci prepariamo per andare a scuola, che dista 2 km da casa nostra. I più grandi hanno le loro biciclette mentre il piccolo viaggia nel seggiolino della mia”, racconta Linda.

Classe 1981, originaria di Recanati, nelle Marche, e volontaria in varie associazioni che lottano contro l’inquinamento, è una mamma che ha energia da vendere: “Mi sono ‘attrezzata’ a puntino per gestire tutti. Non temiamo nulla. Con guanti, cappotto, sciarpa e stivali giusti i bambini sono pronti ad affrontare anche la neve e la pioggia e spesso entrano in classe più asciutti dei loro compagni arrivati in macchina. A volte sono loro che prestano agli altri gli indumenti di ricambio, che non mancano mai nel loro zainetto”.

Dopo l’incidente del 2011, Linda e il marito hanno deciso di aspettare a ricomprare la macchina, per esigenze di risparmio. Ma poi si sono accorti che senza si stava meglio. Lui ha iniziato a prendere la bici per andare a lavoro e lei ha fatto altrettanto: “So che può sembrare strano – racconta – ancora oggi c’è gente che mi dice: ‘Ma sei matta ad andare in bici? Farai prendere freddo ai bambini!’. Ma la nostra è una scelta che abbiamo portato avanti con consapevolezza. Ci siamo documentati sui danni che le automobili causano all’ambiente e anche sul loro impatto sociale. Le macchine usano la benzina e il petrolio causa le guerre. In questo senso, la nostra è stata anche una scelta pacifista”.

Ma decidere di non prendere più la macchina e di contare solo sulla propria forza fisica ha avuto anche delle conseguenze a livello psicologico: “Quando avevo 18 anni prendevo sempre la macchina per spostarmi, non potevo farne a meno. Passare da una consapevolezza zero a non volerla più mi ha aiutata moltissimo ad avere più fiducia in me stessa, nelle capacità del mio corpo. Uno pensa sempre: ‘Ah, è troppo lontano’ oppure: ‘Eh, non posso uscire, piove troppo’, ma quando sei obbligato a farlo, alla fine ci riesci. Guardi dove sei arrivato e dici: ‘Ah, effettivamente ce la potevo fare!'”. “Quando prendevo la macchina soffrivo molto il senso di chiusura, di inattività fisica – ricorda – ora, invece, quando sono triste, esco, sento l’aria fredda sul mio volto e mi riattivo”.

vantaggi per chi sceglie di vivere senza macchina, dunque, non mancano. “Di certo abbiamo risparmiato in palestra!”, scherza Linda. E poi ne aggiunge un altro, irrinunciabile: “Abbiamo riscoperto la bellezza del luogo in cui viviamo, ci siamo resi conto di tutte le cose che sfuggono quando si è solo passeggeri. A volte, quando torno da scuola con i miei bambini, facciamo volutamente il tragitto più lungo. È così bello andare ad una lentezza umana! Sono la nostra bici e i nostri piedi ad obbligarci ad avere uno stile di vita rilassato, a non prenderci troppi impegni, ad andare piano”.

Anche per i bambini prendere ogni giorno la bicicletta o andare a piedi può essere stimolante ed educativo: vivono a contatto con l’ambiente che li circonda e il percorso casa-scuola si trasforma in un gioco, soprattutto quando piove. Lo sa bene la loro mamma, che non esita a difendersi dalle critiche: “Questa mattina diluviava, abbiamo incontrato una signora che mi ha detto: ‘Ah, in giorni come questo vorresti avere la macchina, eh’. E io ho risposto: ‘No, noi ci divertiamo così’. I miei bambini corrono e ballano sotto la pioggia, attraversano le pozzanghere e riscoprono dei piaceri antichi che tanti sembrano aver dimenticato”.

Category: Ambiente, Movimenti

About Linda Maggiori: Linda Maggiori: Sono nata a Recanati nel 1981, vivo con mio marito e i nostri 3 bambini a Faenza (Ra), dove da alcuni anni sperimentiamo uno stile di vita sostenibile: senz’auto e a rifiuti (quasi) zero. FIn da bambina ho sempre amato scrivere, disegnare e difendere la natura. Sono laureata in Scienze dell’educazione e Servizio sociale. Siamo una famiglia “accogliente”, impegnata in progetti di affido diurno con bambini in difficoltà. Alla nascita del mio primo bimbo, con alcune amiche ho fondato un’associazione di aiuto sull’allattamento e sull’uso dei pannolini lavabili (Gaaf). Sono volontaria in varie associazioni contro gli inceneritori e per la mobilità sostenibile. Faccio progetti di educazione ambientale nelle scuole. Ho pubblicato due libri per bambini e ragazzi Anita e Nico di Tempo dal Delta del Po alle Foreste Casentinesi di Tempo al Libro Editore e Salviamo il Mare di Giaconi Editore. Sono blogger di famiglie-rifiutizero e di famigliesenzauto e animo i rispettivi gruppi Facebook.

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