Francesco Indovina: Quale futuro per le nostre città

| 20 Giugno 2019 | Comments (0)

Si può essere contenti che il centro sinistra abbia riconquistato una o più città, si può essere insoddisfatti che altre città, prima per tradizione di sinistra, siano finite per essere conquistate dal centro destra o dalla Lega. I motivi di consolazione possono essere molti come pure quelli di scoramento. Ma tutto questo non ha niente a che fare con il futuro (prossimo) delle nostre città. Un futuro che sembra pieno di nubi scure.

Fino a qualche anno fa, pochi, il governo nazionale, anche se non di sinistra o di centro sinistra, si collocava in una dimensione democratica, ora non è più così, prima ci si convince di questo cambiamento, meglio sarà.

Nonostante le grandi affermazioni sull’autonomia, per lo più usata come arma di battaglia interna al governo stesso, dell’autonomia a Salvini non importa niente, al contrario si appresta ad affamare gli enti locali. Procedura di infrazione europea o meno, all’orizzonte si staglia una diminuzione di risorse dello stato, ed è possibile prevedere che i tagli riguarderanno la scuola, la sanità e gli … enti locali.

Il tutto accompagnato da un messagio non equivoco: più soldi in tasca ai cittadini (soprattutto a chi non pena per la loro scarsità) e meno soldi allo Stato. Cosa è il messagio collegato alla flat tax se non questo?

Il “prima gli italiani” è un imbroglio, non tutti lo percepiscono così, se non si specifica a quali italiani ci si riferisce. Riforma fiscale piatta, ennessimo condono fiscale, i “soldi nella cassette di sicurezza” da rimettere in circolo con poche o nulle penali, ecc., a prescindere se saranno o meno realizzate, creano una nuova cultura sociale: lo Stato non ha bisogno di soldi, può operare in deficit, solo che l’Europa non ce lo permette, ma questo governo “se ne frega”. L’abbassamento delle tasse è il nuovo dogma, e chi non vorrebbe! Così si crea un clima di grande aspettativa mentre si distinguono perfettamente tra gli italiani che ne beneficeranno (questi saranno i primi tra gli italiani) e gli altri.

Il varo del “sblocca cantieri”, con la messa in mora di alcuni articoli del codice degli appalti, sbloccherà i cantieri alla corruzione e alle mafie e investirà soprattutto le grandi città.

Ma meno risorse ai comuni significa meno servizi e meno sostegno ai cittadini in difficoltà (usiamo questo eufemismo), meno manutenzione, meno innovazione, ecc. La situazione di Roma ci fa capire cosa succederà, al netto degli errori del sindaco Raggi.

Ma non è solo questioni di risorse e degli effetti della loro diminuzione; quello che appare già cambiato è il clima politico. Basta riflettere a quello che sta avvenendo a Roma attorno al “cinema America” dove squadre di fascisti picchiano dei giovanni per le loro magliette, ritenute antifasciste (l’America rigorda loro la sconfitta del fascismo nella seconda guerra mondiale?).

La città non è stata mai un luogo pacifico, è il terreno di contrasti e di conflitti, ma la rinascita dello squadrismo fascista deve preoccupare, né possiamo fare affidamento sull’ordine desiderato dal nostro ministro degli interni, perché quello desiderato da Salvini è appunto un ordine autoritario di destra.

Presto, molto presto, avremo l’assalto alle sedi dei partiti democratici, ai circoli e alle associazioni e ai sindacati, quello che si vuole è mettere a tacere chi non è d’accordo con il loro ordine. Non adattiamoci e soprattutto non facciamo finta di nulla.

Category: Osservatorio sulle città

About Francesco Indovina: Francesco Indovina insegna Analisi territoriale e Pianificazione presso l'Università IUAV di Venezia e presso la Facoltà di Architettura di Alghero. Da sempre è promotore di un approccio interdisciplinare agli studi sulla città e il territorio, coniugato ad un saldo impegno civile. E` autore di numerosi volumi e saggi, e direttore delle riviste «Archivio di studi urbani e regionali» e «Economia urbana - Oltre il Ponte». Nel 2005 è stato il coordinatore scientifico del progetto internazionale di ricerca dai cui studi è conseguita la mostra da lui stesso curata "L'esplosione della città" alla Triennale di Milano. Direttore della collana "Studi Urbani e Regionali" della Franco Angeli, co-fondatore della rivista «Archivio di Studi Urbani e Regionali» (ASUR). Si occupa delle relazioni tra i processi economici sociali e le trasformazioni del territorio. La "città diffusa" e la "metropolizzazione del territorio" sono i suoi più recenti contributi. Ha inltre pubblicato: Governare la città con l'urbanistica (2006, ed.Maggiori), L'esplosione urbana (insieme a L. Fregolent e M. Savino, ed.Compositori), Il territorio derivato (ed.F. Angeli). Il suo blog con cui siamo collegati è felicitàfutura.blogspot.com

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