Contestata a Bologna la Laurea ad Honorem a Trichet

| 13 Settembre 2012 | Comments (0)

 

 

Il 17 settembre 2012 verrà consegnata la Laurea ad honorem in scienze statistiche al banchiere Jean Claude Trichet. Sulla contestazione a questa laurea viene riprodotto quanto è apparso sul Corriere di Bologna e viene pubblicato l’intervento di Maurizio Matteuzzi tra i promotori del gruppo “Docenti preoccupati”.

 

1. La protesta alla Laurea a Trichet nella stampa


Il Corriere di Bologna 27 Agosto 2012: L’università di Bologna conferirà la laurea ad honorem in scienze statistiche all’ex presidente Bce Jean Claude Trichet il prossimo 17 settembre. Ma la decisione è stata contestata dalla Federazione Cub, il sindacato di Base che ha inviato una lettera al Magnifico Rettore Ivano Dionigi chiedendo di non consegnare il riconoscimento. “Dall’affaire Credit Lyonnais, al governo della Bce, alla lettera firmata con Draghi e rivolta al governo italiano lo scorso anno, è evidente che la sua politica ha salvaguardato solo i grandi finanzieri e non i paesi e la loro popolazioni” è l’accusa rivolta da Antonella Zago.” Le manovre varate dal governo italiano nell’ultimo anno coincidono perfettamente con quanto Trichet e Draghi avevano chiesto all’Italia con la lettera dell’agosto scorso” e “i risultati si possono definire devastanti”

La preside della Facoltà di Statistica, Angela Montanari- ha però ricordato che la decisione di conferire il riconoscimento è stata presa all’unanimità da Consiglio di presidenza e Consiglio di facoltà due anni fa, quando la crisi attuale non era ancora deflagrata nella sua virulenza. I tempi burocratici (Trichet è straniero, quindi oltre al vaglio del ministero dell’Istruzione serve anche quello degli Esteri) hanno fatto sì che solo a primavera arrivassero tutti i sì, quindi la cerimonia è stata organizzata per settembre. La motivazione poi «è prevalentemente scientifica, anche se per un personaggio come Trichet è difficile distinguere il suo contributo scientifico da quello operativo» ha aggiunto. Il riconoscimento arriva per la sua «applicazione di un modello economico che parte strettamente dai dati». La crisi non è colpa di Trichet, ha aggiunto, sottolineando che tra i risultati che ha raggiunto la sua politica economica c’è anche «la difesa del potere d’acquisto, la protezione data all’euro dall’inflazione, che sono serviti anche a salvaguardare anche il lavoro»

Il Corriere di Bologna 12 settembre 2012: Il mondo dell’antagonismo bolognese è pronto a una nuova contestazione. Il prossimo obiettivo è Jean Claude Trichet, ex numero uno della Banca centrale europea, che lunedì 17 settembre, alle 17, riceverà nell’aula magna di Santa Lucia la laurea honoris causa dell’Alma Mater. Alla stessa ora, a poche centinaia di metri, i contestatori si ritroveranno sotto le Due torri: “Non c’è nulla da festeggiare”, obiettano, poiché Trichet è stato il mittente della “maledetta lettera” che, la scorsa estate, “ordinava le politiche di austerity come unica soluzione di uscita dalla crisi”. Da allora ci sono stati “licenziamenti all’ordine del giorno, la disoccupazione giovanile è senza precedenti e il welfare non esiste più”.

I manifestanti puntano il dito contro il “party” organizzato dall’università bolognese. “Banchieri e industriali- scrivono nel volantino- si ritroveranno prima in aula magna, poi a un party a Villa Guastavillani per festeggiare il ‘laureato’ Trichet”. Il presidio è convocato per le 17: “La città prenda la parola- esortano gli anti-Trichet- rivendichi il diritto ad avere diritti e la redistribuzione della ricchezza”.

 

 

2. Maurizio Matteuzzi: Quel tocco magico

Come si fa a distinguere un buon mestierante da un vero genio artistico? Ecco, questa potrebbe essere la domanda. Allora lo storico dell’arte vi potrà insegnare come in certe sfumature, in certi particolari, in certe aggiunte solo apparentemente marginali, si può distinguere la mano del grande. Così il blu del Guercino non è uguale ad alcun altro blu.

Ora, attenzione, è necessario cogliere quel quid, quel qualcosa di inesplicabile, di indicibile e di ineffabile che fa assurgere un buon dipinto a un Cravaggio, o a un Michelangelo.

Bene, l’Università di Bologna era nel manierismo: statuto senza elezioni, adozione del dettato gelminico assolutamente entro i tempi, adozione non solo dei numeri dettati ex lege contro l’autonomia sancita dalla costituzione (art. 33), ma addirittura accresciuti, per dare libero sfogo al complesso del primo della classe (macche’ 40 o 45, 50 per ogni dipartimento, vogliamo scherzare, noi siamo Bologna, et nomen satis est).

Ecco, eravamo nel manierismo, nella riproduzione affettata, nella replica con poche variazioni, nell’imitazione pedissequa, negli osanna a un brianzolo amorfo ministro, legato da sacra alleanza, alle ampolle del dio Po, alle croci celtiche sulle scuole. In quell’ampolla, sa dio cosa c’era. Nel dio Po, ci viene il sospetto, molti animali hanno fatto pipì, e, quel che è peggio, molte fabbriche hanno immesso i loro liquami; ma fabbriche private, e quindi benedette.

Mancava quel tocco da maestro: Bologna allineata, Bologna manierista, Bologna serva ed imitatrice. Ma ecco, il tocco di genio è sempre imprevedibile. Dobbiamo essere ex gregis,, egregis, usciire dal gregge. E allora ecco il tocco del genio, ecco quel sigillo magistrale che ti fa dire: “Cavolo, questo è un Caravaggio”, non uno “scolaro”. Quale poteva essere se non laureare un banchiere, e che banchiere! Così ognuno, magari distratto, avrebbe potuto (dovuto?) capire da che parte stiamo.

Evviva, complimenti, Dr, Trichet. Siamo colleghi, cavolo, un disgraziato come me e una personalità come Lei.

Ecco il colpo magico: Bologna non come manierista, ma come Caravaggio, come Michelangelo, come Leonardo. La mia vecchia, stantia pergamena è stata in parte mangiata dal mio cane. Sono molto contento, dottore, che non somigli alla Sua.

 

 

 

 

 

 

Category: Movimenti, Scuola e Università

About Maurizio Matteuzzi: Maurizio Matteuzzi (1947) insegna Filosofia del linguaggio (Teoria e sistemi dell'Intelligenza Artificiale) e Filosofia della Scienza presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Bologna. Studioso poliedrico, ha rivolto la propria attenzione alla corrente logicista rappresentata da Leibniz e dagli esponenti della tradizione leibniziana, maturando un profondo interesse per gli autori della scuola di logica polacca (in particolare Lukasiewicz, Lesniewski e Tarski). Lo studio delle categorie semantiche e delle grammatiche categoriali rappresenta uno dei temi centrali della sua attività di ricerca. Tra le sue ultime pubblicazioni: L'occhio della mosca e il ponte di Brooklyn – Quali regole per gli oggetti del second'ordine? (in «La regola linguistica», Palermo, 2000), Why Artificial Intelligence is not a science (in Stefano Franchi and Güven Güzeldere, eds., Mechanical Bodies, Computational Minds. Artificial Intelligence from Automata to Cyborgs, M.I.T. Press, 2005). Ha svolto il ruolo di coordinatore di numerosi programmi di ricerca di importanza nazionale con le Università di Pisa, Salerno e Palermo. Fra il 1983 e il 1985 ha collaborato con la IBM e, a partire dal 1997, ha diretto diversi progetti di ricerca per conto della società FST (Fabbrica Servizi Telematici, un polo di ricerca avanzata controllato da BNL e Gruppo Moratti) riguardo alle tecniche di sicurezza in informatica, alla firma digitale e alla tecniche di crittografia. È tra i promotori del gruppo «Docenti Preoccupati» e della raccolta firme per abrogare la riforma Gelmini.

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