Valentina Zoccali: Le politiche industriali in Emilia Romagna e il ruolo di ER-AMIAT in Europa/2

| 17 Marzo 2016 | Comments (0)

 

Prosegue con questo intervento il dibattito sulle politiche industriali in Emilia Romagns iniziato nella rubrica “Osservatorio Emilia Romagna” di questa rivista con l’intervento di Fabio Fava delegato dal Rettore dell’Università di Bologna per la Ricerca industriale, Cooperazione territoriale e l’innovazione.

 

Sono quasi cinque anni che l’associazione ER-AMIAT (Emilia Romagna Advanced Mechanics and Industrial Automation Technology)  si è costituita a Bruxelles, portando le aziende del distretto industriale della meccatronica emiliano romagnola a dialogare con le istituzioni europee. Sono stati anni di crescita e confronto sui temi più caldi della politica industriale europea.

Al tavolo con le istituzioni, ER-AMIAT ha avuto modo do avanzare le istanze del distretto industriale e produttivo del territorio, proponendo una visione strategica per l’industria del futuro: ERA 4.0.

“La nostra proposta integra l’ Industry 4.0 tedesco concentrando una maggiore attenzione agli aspetti della sostenibilità ambientale e sociale.In Emilia Romagna l’industria metalmeccanica ha per lungo tempo svolto un ruolo di integrazione con gli altri comparti produttivi presenti sul territorio. La presenza di imprese operanti su distinte aree manifatturiere, unitamente ad un diffuso sistema di relazioni di sub-fornitura hanno dato vita ad un eco-sistema distrettuale integrato che si basa sull’equilibrio tra processi economici e sociali, tra competizione e cooperazione.”

Così spiega Daniele Vacchi, di IMA spa e Segretario Generale di E.R.-Amiat, a margine del convegno “Tra storia e futuro: politiche per una regione smart” organizzato il 21 Gennaio c/o la Biblioteca dell’Archiginnasio a Bologna. All’evento, oltre a Daniele Vacchi, hanno partecipato Patrizio Bianchi, Assessore alla scuola, formazione professionale, università e ricerca, lavoro della Regione Emilia-Romagna e Vincenzo Colla, CGIL Emilia Romagna.

Durante l’evento si è parlato del futuro delle politiche industriali della regione e del ruolo che può ricoprire il distretto che con la sua proposta ERA 4.0 offre spunti e integrazioni alle strategie regionali. ERA 4.0 si inserisce all’interno del dibattito relativo alla Quarta rivoluzione industriale

“Si tratta di un processo che rivoluzionerà profondamente l’industria europea così come la conosciamo oggi.”, spiega Davide Meinero, docente di «Sociologia dei processi economici e del lavoro» presso la Scuola di Amministrazione Aziendale (Torino) e socio di ID Consulting, società che collabora con E.R.-AMIAT nell’implementazione della strategia ERA 4.0.

“Sul piano tecnologico, si assiste alla progressiva fusione fra mondo reale e digitale grazie all’utilizzo di Cyber Physical Systems, Robots, stampa 3D, che renderanno la produzione sempre più efficiente e flessibile; dall’altro, le nuove tecnologie offrono ai consumatori un ruolo preponderante nella determinazione del prodotto finale, provocando un cambiamento rivoluzionario nella relazione fra cittadino/consumatore e il settore industriale. Negli ultimi anni inoltre abbiamo assistito ad un cambiamento di paradigma: il mercato è sempre più interessato a premiare le aziende che si prendono cura della comunità attraverso azioni che mirano a migliorare la crescita economica, culturale e sociale dei cittadini”.

Le grandi sfide della quarta rivoluzione industriale prevedono dunque profondi cambiamenti che influenzeranno diversi settori della vita aziendale: dal managment alle ricerca di nuove competenze, dalla natura stessa dell’impiego alla gestione di nuove tecnologie e dati. Il lavoro manuale scomparirà progressivamente per lasciare il posto a nuovi lavori di programmazione, gestione dei dati e controllo di macchinari sempre più efficienti. Sarà quindi necessario riqualificare la forza lavoro per le nuove mansioni, puntando molto sull’acquisizione di competenze informatiche nonché su elementi come flessibilità, creatività e maggiore autonomia. Anche sul piano degli investimenti, sarà necessario mettere in campo tutte le risorse necessarie per favorire la transizione attraverso una maggiore collaborazione fra imprese, anche di settori diversi (ad esempio imprese dell’ICT e imprese manifatturiere) e attraverso la creazione di partenariati pubblico-privatiper investire risorse verso la sperimentazione di nuovi modelli che rispondano ai cambiamenti tecnologici in atto. La raccolta e l’analisi di un crescente numero di dati provenienti da sensori e altri strumenti informatici avanzati richiede capacità di gestione innovative. È inoltre fondamentale adottare nuovi modelli di business che tengano conto della crescente digitalizzazione della manifattura per adattarsi rapidamente alla domanda di mercato, sempre più sofisticata, e per favorire maggiore inclusione a livello sociale.

In questo contesto E.R.-AMIAT sta lavorando per garantire un dialogo costruttivo con le istituzioni europee, supportando le aziende del distretto nella strutturazione di proposte concrete e progetti multidisciplinari poichè, come sottolineato da Daniele Vacchi, “siamo convinti che per essere efficace l’innovazione tecnologica debba andare di pari passo con l’innovazione sociale. L’industria europea deve puntare sull’ innovazione, su una sempre più stretta relazione con il cliente finale e sull’altissima qualità, sempre con un occhio di riguardo all’ecosistema in cui opera. L’attenzione delle aziende del distretto per gli aspetti etici e sociali nonché per il benessere della comunità fanno di E.R.-AMIAT un test-bed ideale per la ricerca su nuovi modelli di business che combinino innovazione tecnologica e innovazione sociale,  permettendo la realizzazione di iniziative che contribuiscano ad aumentare la competitività complessiva e a creare al contempo valore condivisonella comunità.”



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Category: Lavoro e Sindacato, Osservatorio Emilia Romagna

About Valentina Zoccali: Valentina Zoccali, nata nel 1986 a Reggio Calabria, lavora tra Bologna e Bruxelles come esperta di comunicazione delle politiche europee con particolare riferimento ai progetti di sostenibilità e innovazione sociale. Dopo aver studiato a Bologna presso la Facoltà di Lettere e Filosofia e aver frequentato un Master sperimentale in Social Media Marketing, ha intrapreso il mestiere di comunicatrice per privati e pubbliche amministrazioni, lavorando presso un’agenzia di comunicazione bolognese come consulente per la comunicazione istituzionale. Dal 2012 vive a Bruxelles, qui ricopre il ruolo di Segretario Generale dell’Associazione Sustainable Communication, che si occupa di Open Science ed Open Innovation nell’ambito di progetti di ricerca finanziati dall‘ Unione Europea. In questi anni ha avuto modo di lavorare all’interno di progetti di ricerca tra i quali MEDSPRING, MERID. In costante confronto con le istituzioni europee sui temi dell’agenda digitale e del Digital Single Market, si sta attualmente occupando del ruolo di comunicazione e innovazione sociale nell’ambito della Quarta rivoluzione industriale. In tale contesto dal 2014 collabora con ER-Amiat nell’elaborazione dei contenuti delle attività di comunicazione e advocacy verso le istituzioni europee.

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