Perché “Inchiesta” esprime soddisfazione e fa gli auguri più sinceri all’Arcivescovo di Bologna che è stato nominato oggi cardinale.
Oggi Papa Francesco a Roma ha annunciato durante l’Angelus in Vaticano che l’Arcivescovo di Bologna Matteo Maria Zuppi il 5 ottobre, durante il concistoro proclamato dal pontefice sarà ordinato tra i dieci nuovi cadinali. Zuppi era stato nominato arcivescovo di Bologna nel 2015, subentrando al cardinale Cafarra e i motivi per cui una rivista come “Inchiesta”, collegata politicamente alla Fiom, esprime soddisfazione e fa i più sinceri auguri di buon lavoro a Monsignor Zuppi sono due.
Il primo è che inchiesta è iniziata nel 1971 con una redazione che era in maggioranza composta da valdesi, molti laici e qualche cattolico. Dopo quasi cinquanta anni la situazione è in paste cambiata. La Chiesa Valdese è sempre un punto di riferimento politico e religioso ma anche la Chiesa Cattolica ha finito, con il pontificato di Papa Francesco, ad attrarre stima in relazione a temi tipici di questa rivista come il rispetto della natura, la lotta alle disuguaglianze e alla povertà, l’importanza del lavoro e dei diritti delle persone, la tutela delle persone in mare. Questa rivista inchiestaonline.it ha così diffuso in questi ultimi anni molti documenti dalla radio vaticana che cinquanta anni fa non sarebbero stati tenuti presente.
Il secondo motivo è che Mons Zuppi è venuto incontro per intervenire non episodicamente a iniziative della Camera del lavoro e della Fiom bolognese. Ad esempio, dopo la celebrazione della Camera del lavoro di Bologna, il 18 luglio ha partecipato alla iniziativa drlla Fondazione Sabattini su Bruno Trentin come soggetto politico e il 30 maggio del 2018 ho avuto il piacere di parlare a Bologna accanto a Mons Zuppi in una iniziativa dal titolo Industria 4.0 umanizzazione o primato del profitto?
Im quella occasione, di fronte a operaie e operai della GD, Mon Zuppi riprese un passo di Papa Framcesco in cui si affermava che bisognava affermare contro il primato dello spazio (in cui si cerca di impadronirsi di aree più o meno ampie di potere) il primato del tempo (in cui si ha memoria del passato e, pur vivendo nel presente, si fannop progetti per il futuro).
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