Riccardo Petrella: Ecco le misure concrete contro la crisi

| 17 Febbraio 2016 | Comments (0)

 

 

 

1.Nuovo crack finanziario mondiale, peggiore del 2008 e dei precedenti?

Crisi eccezionale,  per molti  annunciata, per tanti altri imprevedibile? Le spiegazioni degli addetti ai lavori e degli economisti guru sono numerose, e  tutte convergono per sostenere che le cause sono molteplici. C’è chi focalizza sulla forte caduta, persistente,  del prezzo del petrolio, che rende meno convenienti e redditizi i grandi  investimenti sulle energie non fossili. C’è chi  privilegia il forte indebolimento (per certuni strutturale) della grande macchina mondiale economica cinese, anche in un contesto di guerra  monetaria contro le ambizioni mondiali  della Cina in questo  campo; chi spiega che tutto dipende dagli errori dai grandi colossi bancari privati congiunti alle politiche sbagliate delle banche centrali, malgrado le differenze importanti tra quella europea e quella americana; e chi se la  prende con il permanere  dei grandi buchi neri dei titoli tossici…

Si tratta di spiegazioni proposte dalla gente del serraglio che necessariamente s’iscrive nella credenza di parlare di un sistema che funziona in maniera logica, razionale ed efficiente. Sfortunatamente per le loro spiegazioni, il sistema finanziario attuale è tutto salvo che razionale ed efficiente. Gli operatori finanziari lo sanno ma, avendo accettato come dogma che il rischio, l’incertezza e l’instabilità sono  alla base della logica dell’economia capitalista di mercato, hanno trasformato l’irrazionalità in razionalità, l’inefficienza in efficienza.

2. Spieghiamoci meglio.
Primo. Il sistema finanziario è oramai fortemente dissociato dall’economia reale (tutti lo riconoscono) salvo nei nuovi settori delle reti web. I valori finanziari concernono alcune decine di milioni di persone, e sono tutt’altra cosa  che i valori economici dei beni e dei servizi da cui dipende, invece, la vita di 7,5  miliardi. I valori dei prodotti scambiati sui mercati finanziari sono altamente volatili.  I mercati finanziari  possono bruciare in un’ora decine di miliardi di euro e l’ora successiva ricrearne altrettanti, in quei luoghi di disordine frenetico e patologico  che sono le Borse. I medici-stregoni  del capitalismo finanziario parlano in questi casi di  “processi di re-stabilizzazione” e di ri-adattamento”, che saranno seguiti prima o poi da nuovi scombussolamenti in un rituale sacrificale dal quale solo i più forti (gli operatori che dispongono di un piatto molto più  ricco di averi finanziari) tendono ad uscirne viventi ( e non sempre).
Seconda annotazione. Come si fa a costruire un sistema economico mondiale razionale ed efficiente su base di valori che cambiamo non solo al minuto ma al secondo ed al millesimo di secondo? La finanza ad alta frequenza, cioè  le operazioni di vendita e di acquisto di prodotti finanziari al millesimo di secondo occupano un posto sempre di più importante nella massa mondiale delle transazioni finanziarie. Che senso ha siffatta finanza, per di più interamente tecnologizzata (per cui è chiamata “la finanza algoritmica”) ?
Terzo. I valori “creati” dalla finanza sono altamente speculativi  e violenti , caso dei derivati. Essi sono predatori perché tolgono la ricchezza agli altri e non sanno cosa siano i diritti umani e sociali e quelli della natura cui tutti noi apparteniamo.
Quarto. La finanza è interamente “liberalizzata” su scala mondiale in mano a soggetti privati e dominata dagli interessi privati. Non v’è più  nessuna cassa di risparmio né banca di credito  che sia pubblica (non é sufficiente che il capitale sia totalmente pubblico affinché un soggetto finanziario sia pubblico). Né le odierne imprese cooperative e mutualistiche presenti nella finanza possono essere considerate, a parte  eccezioni di rilievo, come dei soggetti finanziari  pubblici non-statali.  Persino la moneta non è più creazione dei poteri pubblici (lo Stato/ la Banca centrale) ma degli stessi operatori finanziari (le banche). Questi sono liberi di muoversi nel mondo intero senza limiti reali. Possono addirittura localizzarsi “legalmente” in paradisi fiscali per non pagare le tasse. Siamo di fronte ad un sistema ad alto potenziale di criminalizzazione. I poteri pubblici conservano un ruolo importante d’intervento sui mercati con la manovra dei tassi d’interesse, ma le loro decisioni sono essenzialmente reattive rispetto alle decisioni primarie dei mercati. Non v’è buona razionalità in un sistema dove l’interesse pubblico, generale, ben definito nelle carte costituzionali e nei trattati internazionali, non orienta e non guida in priorità l’operare dei membri della comunità. Le nostre società non sono dei branchi di lupi affamati.  Come si può pensare che i soggetti privati che mirano alla massimizzazione dei rendimenti a cortissimo termine agiscano razionalmente e con saggezza al di fuori della loro “razionalità” volubile e volatile guidata dalla bramosia del guadagno il più elevato possibile a breve  termine?  Il valore della vita è nel lungo termine. Quello del benessere di una comunità umana si misura in anni e in  generazioni.
3.Tutto ciò per dire che:
a) non bisogna cercare di spiegare la crisi finanziaria usando gli stessi criteri analitici e parametri di valore dei gruppi dirigenti al potere;
b) non è cambiando le politiche attuali delle Banche centrali o dei fondi d’investimento cinesi o di quelli specializzati nel settore energetico, né diminuendo il peso dei derivati tossici sui mercati finanziari che si supererà la crisi attuale;
c) la crisi finanziaria attuale è il risultato di un’economia da regole della giungla, incerta, instabile, non-razionale. Essa sarà superata, nel contesto attuale, solo  con grandi costi per la popolazione mondiale più debole ed indebolita;
d) quelli che sono preoccupati, e dobbiamo esserlo in tantissimi,  della crisi attuale debbono battersi per metter fine al sistema finanziario  attuale mettendone fuori legge i principi fondatori e le pratiche predominanti.
4.Cominciamo, in Europa, con le seguenti misure:

– mettere fine alle transazioni finanziarie algoritmiche al millesimo di secondo;
– eliminare i paradisi fiscali e il secreto bancario;
– chiudere i mercati dei derivati;
– far uscire i fondi di pensione dai mercati speculativi;
– ripubblicizzare le casse di risparmio e le banche di credito per quanto riguarda le attività relative ai beni ed ai servizi essenziali ed insostituibili per la vita;
– mettere dei limiti alla crescita delle banche e ai livelli di ricchezza;
– a livello europeo, eliminare l’indipendenza politica della Banca centrale Europea e ridefinire la politica monetaria e finanziaria dell’UE al servizio dei diritti e della giustizia.
Lista dei sogni? Preferisco questa lista alla potenza pragmatica e predatrice dei lupi affamati che in questi giorni stanno gettando lo scompiglio in tanti paesi del mondo.

Category: Dichiariamo illegale la povertà, Economia, Osservatorio Europa, Osservatorio internazionale

About Riccardo Petrella: Riccardo Petrella .Presidente dell'Istituto Europeo di Ricerca sulla Politica dell'Acqua a Bruxelles, è professore emerito dell'Università Cattolica di Lovanio (Belgio) dove ha insegnato "mondializzazione". E' promotore dell'Università del Bene Comune a Verona con la quale ha lanciato nel 2012 in Italia insieme a numerose organizzazioni l'iniziativa internazionale "Dichiariamo illegale la povertà - Banning poverty 2018". E' considerato il pioniere dell'acqua pubblica in Europa da cui è nato il movimento dell'Acqua Bene Comune in Italia. Fra i principali esponenti dell'altermondialismo ha creato nel 1991 il Gruppo di Lisbona, il cui rapporto "Limiti alla competitività" è stato tradotto in 12 lingue. Ha insegnato Ecologia umana all'Accademia di Architettura a Mendrisio (Svizzera). Attualmente sta coordinando la campagna "Dichiariamo illegale la povertà", alla quale la rivista «Inchiesta» aderisce attivamente ed è candidato per la Circoscrizione Nord Est per la Lista Un altra Europa per Tsipras.

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