Sergio Caserta: Napoli muore e rinasce ogni giorno. Una fase nuova

| 3 Agosto 2017 | Comments (0)

 

 

Chi come me partenopeo che non vive piu’ a Napoli da molto tempo, tornandoci periodicamente  per insopprimibile amore, non può non registrare con soddisfazione un costante cambiamento della città e soprattutto dei napoletani.

 

Siamo avvezzi alla cautela e collaudati dalle tante delusioni: flussi e soprattutto riflussi in quest’ultimi trentanni ne abbiamo visti tanti, perciò nessuna esaltazione, ne lodi ad ennesimi rinascimenti.

Napoli in realta’ muore e rinasce ogni giorno: questa nuova fase, che coincide con il secondo mandato di Luigi De Magistris, mi sembra mostri chiari elementi di evoluzione.

In primo luogo e alla base, c’è il consolidamento del flusso turistico imponente ancor piu’ per qualita’ che per la notevole quantità. Turismo straniero ma anche tantissimo italiano cui corrisponde una crescita di servizi, ristorazione, arte, artigianiato, cultura non più come fenomeni marginali ed effimeri, no sta crescendo una cultura imprenditoriale autoctona, rivolta a soddisfare domande più esigenti e diversificate, basta osservare l’offerta gastronomica e gli apprezzabili miglioramenti nell’imponente rete museale e culturale.

Anche dal punto di vista urbanistico e’ notevole vedere quante ristrutturazioni di immobili ad uso abitativo, artistico e commerciale stanno avvenendo, e’ il segno più evidente di questo cambiamento, vuol dire che i privati investono perche’ credono al futuro economico della città. Certo non e’ ancora quella trasformazione radicale e definitiva che Napoli dovrebbe realizzare sotto tanti punti di vista, servizi in senso più ampio, mobilità diffusa e puntuale efficienza della pubblica amministrazione, superamento definitivo delle sacche di passivita’ e menefreghismo e chi più ne ha più ne metta. Per questo ci vorrà ancora tanto lavoro.
Se però sono i napoletani, in particolare il popolo dei quartieri un tempo degradati ed oggi in risveglio a convincersi che un cambiamento e’ possibile e  conveniente, allora ci sono le premesse perché tutto cambi. E’ questo l’augurio di chi, avendo vissuto l’esperienza esaltante della prima amministrazione di sinistra, quella del Sindaco Valenzi, la fase dei sogni che si avveravano, le conseguenze nefande del terremoto, quella altrettanto felice e solida di Antonio Bassolino con tutte le successive ricadute, ritiene che oggi la maturità e la consapevolezza di una parte molto significativa dei napoletani, sia una scommessa già in parte vinta.

 

Ad una città servono grandi progetti per dotarsi delle infrastrutture necessarie, quindi ben venga la nuova Bagnoli se sarà una trasformazione a salvaguardia dell’ecosistema e della legalità, ma sono ancor più importanti la vitalità economica e sociale diffusa nel territorio, le iniziative “dal basso”. Questo forse dovevano comprendere taluni “riformatori” che hanno espresso una visione del governo magari illuminata ma solo dall’alto

 


Category: Osservatorio Sud Italia, Osservatorio sulle città

About Sergio Caserta: Sergio Caserta è nato a Napoli. Studi in materia giuridica ed economica, dirigente di organizzazioni ed imprese cooperative, attualmente vive a Bologna e si occupa di marketing e comunicazione d'azienda. Formatosi nel PCI di Berlinguer, coordina l'Associazione per il Rinnovamento della Sinistra (www.arsinistra.net). Nel 2005 fu tra i promotori della rete "Unirsi" (www.unirsi.it). Già consigliere provinciale di Sinistra Democratica, oggi aderisce a Sinistra Ecologia e Libertà. Attualmente coordina il Manifesto Circolo di Bologna

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