Ilaria Venturi: Le proteste degli educatori. Riconosceteci.
L’intervento di Alberto Cini pubblicato su www.inchiestaonline.it il 30 marzo 2015 è stato ripreso da La Repubblica cronaca di Bologna da Ilaria Venturi che ha pubblicato questo articolo il 4 aprile 2015
A Bologna è attivo il gruppo “Educatrici ed educatori”, nato dopo il pasticcio dell’appalto per la gestione dei servizi socio-educativi del Comune: prima ha vinto la marchigiana “Il Mosaico”, con un ribasso dell’11%, poi la cooperativa si è ritirata ed è subentrato il consorzio bolognese (Csapsa 2, Open Group, Società Dolce, Il Pettirosso, Arci, La Carovana). In mezzo gli educatori, che subiscono a cascata gli effetti di budget sempre più ristretti, e le stesse cooperative sociali che faticano a mantenere un’offerta adeguata a causa dei tagli al welfare. Scrive Alberto Cini in un articolo su Inchiesta intitolato “Giocare con il ribasso nella manica”, dedicato al caso dell’appalto: “Nei servizi alla persona non ci sono consumatori: solo gli oggetti si consumano, le persone vivono, anche se il rapporto tra di esse è mediato da un bisogno e da una professione. Questa è una delle prime ma sostanziali differenze, che deve portare ad un superamento delle gare d’appalto”.
La raccolta di firme ha così acceso i riflettori sugli interventi socio-educativi a favore di bambini e adolescenti, un pezzo storico del welfare fiore all’occhiello in Emilia. “Quando la nostra Regione avrà finalmente l’obiettivo etico e politico di regolarizzare il lavoro di quanti hanno investito e operato per anni nei servizi rivolti a minori e adulti – che talvolta hanno loro stessi avviato – con impegno e passione, acquisendo professionalità, esperienze sul campo e ore di formazione?”, si legge nella petizione dove viene reclamata una sanatoria per gli educatori “senza titolo”, ovvero senza la laurea universitaria specifica, che solo da pochi anni è divenuta obbligo di legge ed è richiesta come elemento vincolante nella ormai grande maggioranza dei bandi di appalto.
Category: Osservatorio Emilia Romagna, Welfare e Salute
the key problem IS the dual maatnde.maintaining price stability is possible and effective. the bundesbank showed us that. one, simple maatnde.if you add in “full employment” or “growth” now you have conflicting maatndes that require a lot more prescience to try to manage.inevitably, you get disaster, especially if politicians are pushing you to “create jobs”.the dual maatnde fed model is a terrible failure ans always will be. no one is smart or foresighted enough to make it work.we need an independent fed (as opposed to the political lickspittles we have today) with ONE maatnde – inflation targeting.volcker did wonders for the US like that.it’s a simple, proven model. it is long past time to get back to it.