Roberto Alvisi: Dalle bolle di sapone ai treni a levitazione magnetica

| 5 Luglio 2016 | Comments (0)

 

Segnalo alcune direzioni della innovazione tecnologica, a partire da imprese dell’Emilia Romagna per poi andare in Cina, basate sulla documentazione prodotta da Il sole 24 ore o da quotidiani come Repubblica

 

 

1. La Dulcop di San Lazzaro di Savena (Bologna) produttrice di giocattoli che sparano bolle di sapone

La Dulcop che è oggi  la più grande azienda produttrice di bolle di sapone e Giocaboll in Europa con oltre 300 referenze di prodotti a licenza e generici è stata fondata nel 1938 con il nome di La nuova Dociaria producendo pipette di zucchero per bambini. Nel 1966 acquista i primi macchinari per lo stampaggio di materie plastiche e prende il nome di  DULCOP producendo nel 1969 le prime bolle di sapone.  Nel 1970  Dulcop si afferma nella produzione di soldatini in plastica (come il gendarme tedesco) e nel 1975 realizza il Super Charly Cowboy smontabile.  Divennero popolari per l’esposizione nella scatola-vetrina. (in foto: gendarme tedesco). Nel 1985 le bolle di sapone Dulcop diventano le più riconosciute sul mercato europeo e nel 1998 Dulcop crea il personaggio Babbol con la prima uscita editoriale per bambini. La gamma di prodotti si allarga nel 2001 con i Giocabolle e la Pistola bolle in stile Western. Nel 2005 viene prodotto il nuovo formato trasparente Glass e nel 2013 la Dulcop può affermare l’aver prodotto 1 miliardo di bolle di sapone  in 75 anni di storia.

Il presidente Alessandro Melotti  e il direttore Vanni Polacchini diffondono oggi un brand che ha i nomi : Dulcop – Bubble World – Babbol – Giocabolle e l’ultimo bilancio depositato da Dulcop International Società Per Azioni nel registro delle imprese corrisponde all’anno 2014 e riporta un range di fatturato di tra 6.000.000 e 30.000.000 di euro. Saranno sicuramente apprezzati dai bambini gli accordi con lo studio d’animazione Dream Works e dopo l’inserimento nei giocattoli Dulcop delle novità grafiche, Madagascar, Shrek, Dragons e Kung Fu Panda i nuovi accordi prevedono inserimenti di immagini del  The Good Dinosaur (nei cinema questo autunno), e Finding Dory (uscita prevista in aprile 2016) oltre alle nuove avventure sotto il mare della famiglia di Nemo.

2. Smart Domotics di Faenza firma il risparmio energetico.

Pensata in spiaggia a Cesenatico da tre amici e sviluppata a Faenza ora guarda alla Borsa ed è partner di Enea, Cnr e Università di Bologna su progetti specifici e siamo entrati nel progetto di efficientamento energetico del Porto di Ravenna con elevate possibilità di espansione: l’azienda è corteggiata da fondi italiani e punta a Francia, Messico e Gran Bretagna.

Erano tre amici al bar. Non discutevano di sport o donne, ma di domotica. Attorno al tavolo sulla sabbia di Cesenatico parlavano di gestione intelligente dei consumi energetici. Quindi risparmio per le finanze domestiche, aziendali e della pubblica amministrazione.

Se Smart Domotics è stata concepita nel giugno di tre anni fa al mare, cinque mesi dopo aveva già trovato casa a Faenza nell’incubatore d’impresa Centuria. Dove l’ad 44enne Raffaele Borgini e soci hanno trovato spazi e competenze per sviluppare la loro idea che oggi pensa al mercato estero. «Il nostro asso di briscola — spiega Borgini — è la “romagnolità”. L’empatia è fondamentale perché non siamo dei file excel. L’obiettivo? Entrare in Borsa tra sei anni battendo il record di Italia Independent di Lapo Elkann».

Smart Domotics è il primo dispositivo italiano per la casa intelligente in grado di affrontare il risparmio ener-getico in tutti gli ambiti contemporaneamente: elettricità, riscaldamento, illuminazione e fonti rinnovabili. «È made in Italy, anzi made in Romagna» sottolinea Borgini.

«Aspettavo l’occasione — ha aggiunto — e ho investito in prima persona su un prodotto che fa quello che il mercato chiede da tempo. Il capitale di rischio è stato sottoscritto dai tre soci fondatori: io, Roberto Nicoletti e Pierluigi Lorenzi; il capitale sociale è di 101.000 euro e abbiamo raggiunto in questi giorni il reakeven» ……… Smart Domotics si rivolge agli installatori di impianti e ai fornitori di energia e non al singolo utente. «Abbiamo venduto 500 prodotti nel 2015; per il 2016 puntiamo a un Ebitda di 150.000 euro e prevediamo

un fatturato intorno 350.000 euro. L’Ebitda è molto alto perché abbiamo costi fissi molto bassi. Nel 2014 dovevano ancora iniziare le vendite; sviluppare, industrializzare e testare una soluzione elettronica richiede tempo, comunque il fatturato del 2015 è di circa 100.000 euro, cinque volte quello del 2014». Intanto un paio di fondi italiani hanno già iniziato il corteggiamento, si prevedono novità e nuovi arrivi in società tra tre mesi.

 

3. La Solair di Casalecchio di Reno. attiva nel campo del Cloud computing  e dell’Internet delle cose, acquistata da Microsoft Italia

Solair, azienda con sede a Casalecchio di Reno, attiva nel campo del cloud computing e nell’Internet delle cose (IoT), è diventata la prima acquisizione della Microsoft in Italia. Lo annuncia una nota del colosso di Redmond, secondo cui Solair sarà uno dei pilastri delle prossime soluzioni software Microsoft a livello globale per questo mercato attualmente in forte espansione. La startup bolognese, condotta da un team ritenuto “molto talentuoso”, è stata inserita dalla Gartner nelle prime 16 imprese mondiali nel settore Internet of Things. Tra i suoi clienti ci sono AEG, Bosch, e i giapponesi di Aiwa per i quali Solair ha trovato soluzioni cloud per il monitoraggio delle macchine di produzione o per migliorarne l’efficienza energetica.

“L’acquisizione di Solair – si legge in una nota – è una parte importante dell’impegno di Microsoft per costruire un cloud intelligente e per aiutare i propri clienti a sfruttare dati in loro possesso non ancora valorizzati in chiave di business, creando nuova intelligenza grazie all’IoT e, infine, fornendo alle imprese le offerte più complete nell’ambito di Internet delle Cose”.

In Italia il mercato dell’Internet of Things è cresciuto nel 2015 del 30% rispetto all’anno precedente ed è considerato trainante dell’intero settore ICT. Due miliardi di euro è il suo controvalore e ad oggi si contano già 10 milioni di oggetti connessi. Secondo gli analisti di IDC, il mercato IoT nei 16 Paesi dell’Europa occidentale crescerà da 113 miliardi di dollari del 2015 a circa 250 miliardi di dollari nel 2019 (+121% in 4 anni), una quota pari a circa il 20% del globale.

Carlo Purassanta ceo di Microsoft Italia commenta su Likendin la firma dell’accordo dopo che la startup ha collaborato per 4 anni con la multinazionale americana offrendo ai clienti soluzioni di business sviluppati sulla piattaforma Azure : “Con Solair abbiamo realizzato tanti progetti e mi piace ricordarne uno: Minerva – azienda di macchinari industriali che trattano processi alimentari. L’azienda oggi gestisce la manutenzione da remoto e l’assistenza di nuova generazione, rendendo la gestione delle attrezzature più efficace ed economica, il tutto tramite tecnologie IoT. Grazie a questa acquisizione, il talento e l’ingegno italiano diventeranno un elemento chiave per migliaia di aziende in tutto il mondo che stanno affrontando la trasformazione digitale”.

Solair è stata fondata da Tom Davis, un ingegnere quarantenne inglese, con studi al Politecnico di Torino che prima di fondare la società in Italia ha lavorato a lungo a Singapore, Hong Kong e in India.

 

 

 

4.Un container che genera acqua potabile ed energia pulita

Il container dei miracoli, il ‘genio’ italiano porta acqua ed elettricità nelle aree di crisi. L’8 novembre del 2015  il tifone Hayan si è abbattuto sulle Filippine, distruggendo tutto e lasciando 16 milioni di perso-ne senza servizi fondamentali. Il fisico toscano Emiliano Cecchini, insieme ad Oxfam, ha ideato Off-Grid, un container a impatto zero che genera acqua potabile ed energia pulita durante le emergenze. Sono stati istallati tre impianti nella regione di Cebu.

Off Grid Box (nella foto in alto), ideato dalla Fabbrica del Sole di Arezzo, produce energia e acqua pulita in assenza di reti elettriche, condutture del gas o acquedotti.  Il dispositivo, presentato ad Expo Milano 2015, è già stato installato nelle Isole delle Filippine maggiormente colpite dal tifone Haiyan nel 2013

Come produrre energia e acqua pulita dove non ci sono reti elettriche, condutture del gas o acquedotti cui collegarsi? Esiste una soluzione capace di rendere un’abitazione autonoma da qualunque utenza (elettricità , gas, acqua calda, riciclo dell’acqua di scarico). Si chiama Off Grid Box ed è un rivoluzionario dispositivo, costituito da un piccolo container autosufficiente. Il container, che misura 2 metri di altezza per 2 metri di larghezza e 2 di lunghezza, è facile da reperire e da trasportare, è robusto ed è un’ottima base per creare un locale tecnico aggiuntivo; si può interrare, colorare e rivestire di legname e verde rampicante. Off Grid Box, che letteralmente significa “scatola staccata dalla rete” è stato messo a punto dalla Fabbrica del Sole, una cooperativa di Arezzo che, dal 1999, si occupa di autosufficienza ed energia rinnovabile.

Il dispositivo è stato presentano ad Expo Milano 2015, che ha come tema “Nutrire il pianeta, energia per la vita”. Si sa, l’energia si rivela una preziosa risorsa soprattutto in contesti d’emergenza dove le infrastrutture sono inutilizzabili e la popolazione ha un immediato bisogno di acqua. Oxfam Italia, grazie alla collaborazione con la Fabbrica del Sole, ha installato tre Off Grid Box nelle Isole Filippine maggiormente colpite dal tifone Haiyan che nel 2013 ha devastato l’arcipelago, provocando 6300 morti e lasciando la popolazione totalmente priva di acqua potabile. L’intervento è stato finanziato da AGIRE (Agenzia Italiana Risposte Energetiche). In cosa consiste la tecnologia di Off Grid? Il tetto su cui sono installati pannelli fotovoltaici convoglia l’acqua piovana con una grondaia nella cisterna interna da 1500 litri. L’acqua viene poi privata dei batteri, grazie ad una pompa ad alta efficienza con filtri meccanici e UV, venendo impiegata in casa, giardino e orto. Off Grid Box, sfruttando sole e vento, produce fino a 20kWp di corrente elettrica, stoccandola in sicurezza in robusti accumulatori, convertendola in corrente alternata da usare come quella della rete elettrica ma gratuitamente. Vi sono, poi, un sistema solare termico per la produzione dell’acqua calda sanitaria e una caldaia a pellet. Il box ha una durata di 20 anni ed i suoi costi variano: 15.000 euro per il modello base, 25.000 euro per il dissalatore, sino a 30.000 euro per progetti più complessi.

 

5. Da Shanghai il treno a levitazione magnetica che collega la città all’aeroporto.

Un treno a levitazione magnetica o MagLev è un tipo di treno che viaggia senza toccare le rotaie grazie alla levitazione magnetica l. La repulsione e l’attrazione magnetica vengono utilizzate anche come mezzo di locomozione. Dato che il convoglio non tocca le rotaie, l’unica forza che si oppone al suo moto è l’attrito dell’aria. Il MagLev è quindi in grado di viaggiare a velocità elevatissime (oltre i 600 km/h) con un consumo di energia  limitato e un livello di rumore accettabile. Sebbene la velocità del MagLev gli consenta di fare concorrenza all’aereo anche nei lunghi percorsi, i costi per la realizzazione delle infrastrutture   ne hanno limitato finora l’utilizzo a brevi tratte molto frequentate. A Shanghai (vedi folto sopra) un MagLev collega la città con l’aeroporto. La linea è lunga 33 chilometri e viene percorsa dal treno in 7 minuti e 20 secondi con una velocità massima di 501,5 km/h e una velocità media di 250 km/h. Sperimentazioni in  questa direzione sono in Europa come negli Stati Uniti.

In Italia Nel marzo 2011 fu presentato da parte di Nicola Oliva, membro del Consiglio Comunale di Prato, a Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, la proposta di un collegamento a levitazione magnetica che collegherebbe in pochi minuti Firenze  allo scalo aeroportuale di Pisa. L’obiettivo di tale progetto è di realizzare una linea a levitazione magnetica che, iniziando da Prato, passi poi per la  stazione di Santa Maria Novella  di Firenze e dunque per l’aeroporto di Firenze, per giungere così fino all’aeroporto civile di Pisa. Il Maglev consentirebbe perciò di collegare Firenze e Pisa in tempi assai più rapidi dagli attuali, passando dall’ora e quindici minuti di oggi ai venti minuti circa con il treno a levitazione magnetica,


Category: Osservatorio Cina, Osservatorio Emilia Romagna, Ricerca e Innovazione

About Roberto Alvisi: Riportiamo la Biografia di Roberto Alvisi (nato a Bologna nel 1938) per la lista "La rosa per Bologna". Per le elezioni 2016 Roberto Alvisi si è candidato sempre per "La rosa per Bologna" con la Lista Bologna viva. "Ho fatto il sindacalista per una vita. Dai picchetti davanti alla Sasib di Bologna, alla militanza nella Fiom-Cgil, poi l'esperienza unitaria con la Flm. Era il '68 quando ho compreso che la lotta o era dentro il sindacato, o non era per niente. Parole d'ordine come militanza, solidarietà, equità, eguaglianza, contrattazione divennero allora il mio pane quotidiano. Le stesse parole - poi - che vent'anni dopo ho messo in campo come presidente di una combattiva associazione, la Uildm di Bologna: la Unione per la lotta alla distrofia muscolare. Un altro “padrone” da combattere, una nuova problematica da affrontare, una dura esperienza nel settore socio-sanitario-assistenziale con uno strumento diverso : il volontariato. Per me la politica e l'impegno civile si mescolano sempre: una parola, una sola: solidarietà. Se dovessi riassumere i miei ultimi vent'anni da presidente della Uildm, non trovo altri termini. Solidarietà era la stessa parola che usavo spesso quando facevo il sindacalista, e che non ho smesso di usarla anche in una piccola ma ascoltata associazione che si occupa di disabilità”. Mio figlio Bruno ha di recente concluso la sua esperienza di vita di persona distrofica; anche nel suo ricordo continuerò ad operare nel volontariato, nel privato sociale e nella ampia rete delle strutture istituzionali che la città possiede per migliorare la qualità della vita delle persone".

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