Vittorio Da Rold: Tsipras dopo la vittoria
Diffondiamo informazioni sulla vittoria di Tsipras insieme alle foto inviate da Daniele Leardini quando Tsipras era venuto a Bologna
1. Vittorio Da Rold: Dopo la vittoria l’abbraccio della gente
Il sole 24 ore 21 settembre 2015
ATENE – È una calda sera di fine estate. L’esultanza dei militanti di Syriza in piazza Klafthmones è alle stelle quasi quanto i decibel di “Bella Ciao”, la versione cantata dai Modena City Ramblers sparata a tutto volume, quando il maxi schermo annuncia i primi exit poll che vedono il partito del leader Alexis Tsipras in testa su Nea Dimokratia.
Poi la gioia esplode con l’arrivo dei risultati delle proiezioni che danno minuto dopo minuto a 145 seggi il bottino finale del partito di maggioranza relativa, un risultato incredibile se confrontato con i 149 seggi conquistati a gennaio con il vento tutto a favore.
I greci hanno creduto in larga maggioranza alla “versione” di Tsipras che ha detto di essersi battuto come un leone e di aver trattato per 17 ore il miglior piano di aiuti possibile con i creditori. Persa una battaglia a Bruxelles, Tsipras ne ha vinta un’altra, la terza in nove mesi, ad Atene. E si ricomincia da domani, dice al Sole 24 Ore George Stathakis, il consulente economico di Syriza, cercando di «approvare le riforme promesse e di fare investimenti per bilanciare l’austerità contenuta nel Memorandum». Insomma la partita contro l’austerità non è finita ma continua sotto altre forme.
Poi Tsipras arriva in auto direttamente nella piazza dove lo attendono i militanti e un gruppo di italiani tra i quali spicca il bandierone della Lista Un’altra Europa con Tsipras. Il leader di Syriza e dei Greci indipendenti, Tsipras e Panos Kamenos, vanno sullo stesso palco in mezzo a una esultanza da stadio per festeggiare la vittoria elettorale che consentirà loro di formare un Governo di coalizione «sotto la bandiera dell’onestà». «È un mandato di quattro anni che dedico a tutti coloro che lottano, come me, per un altro domani» in Grecia e in Europa.
Tsipras e Kammenos si abbracciano per suggellare davanti ai militanti che il governo è già fatto, domani saranno solo formalità.È la riedizione in piazza, nell’agorà, dell’accordo di gennaio che portò alla costituzione del governo di coalizione rosso-nero che ora si riforma come un’araba fenice che risorge dalle sue ceneri.
La colonna sonora della serata oltre a «Bella Ciao» propone un’altra canzone popolare greca di Mikis Theodorakis e con le parole del poeta Jannis Ritsos che si intitola «Niente si perde nella vita» ed è la storia di un militante che ha subìto il confino e la prigione ma che ricorda ai giovani che niente si perde nella vita perché «io so far rivivere i tuoi sogni. Siamo un piccolo popolo che lotta per il pane di tutto il mondo».
Forse è proprio questa la magìa di Tsipras: aver convinto i greci che la loro battaglia è molto più grande dei confini del loro piccolo paese: in gioco c’è il destino dell’Europa dei padri fondatori, della solidarietà e della condivisione della ricchezza prodotta non quella di un club di paesi creditori e debitori.
Da questa sera l’Europa non è più solo quella decisa a tavolino a Bruxelles ma anche quella decisa nelle urne dall’ardimentoso e indomito popolo greco.
Alexis Tripras riceverà oggi stesso l’incarico di formare un nuovo governo da parte del presidente della Repubblica greca. Secondo fonti di stampa, Tsipras riceverà l’incarico intorno a mezzogiorno e giurera’ nelle mani del capo dello stato in serata o nel tardo pomeriggio. Per domani si attende invece il giuramento dell’intero
2. Vittorio Da Rold: Tsipras vince a sinistra
Il sole 24 ore 20 settembre
ATENE – Alexis Tsipras, ingegnere civile e politico di professione, 42 anni, ha vinto ancora una volta la partita a poker e il suo vecchio ministro delle Finanze, Yanis Varoufakis, studioso di teorie dei giochi all’Università del Texas, ha perso la scommessa di vederlo capitolare nelle urne dopo aver fatto marcia indietro con i creditori.
Se usiamo i personaggi dell’Iliade di Omero per spiegare questo rapporto di amicizia trasformatosi in conflitto aperto, Tsipras che assume il ruolo di Ettore, eroe positivo che si prende cura dei suoi compagni nella bufera della Grexit, per una volta ha vinto su Varoufakis, nella parte del bellicoso e semidio Achille, sempre pronto allo scontro fino alla fine e senza mai indietreggiare di un centimetro.
Un Varoufakis-Achille che si è ritirato nelle sua tenda (la villa della moglie Danae sull’isola di Egina, davanti ad Atene) e per ora ha deciso di non combattere più nella formazione comune di Syriza, se non polemizzare a distanza con il suo vecchio partner di partito. Ma Tsipras-Ettore, per una volta, ha saputo dimostrare che la politica, la tattica di sapersi ritirare strategicamente quando le forze sono sproporzionate e accettare un Patto, un Memorandum che mantenga Atene nell’euro, ha convinto la maggioranza della popolazione. Un Patto i cui contenuti di austerità Tsipras non condivideva ma ha dovuto accettare come male minore per evitare la Grexit, l’uscita di Atene dall’euro, la catastrofe per i risparmi delle classi più povere .
Certo, i problemi sono ancora tutti lì: il debito che va ridotto in qualche modo (estensione delle scadenze, riduzione dei tassi, taglio del nominale) ma intanto Tsipras si presenta ancora come l’unico leader di cui i greci si fidano ancora dopo sei anni di crisi economica che ha spazzato via il 25% del Pil ellenico.
Certo, molti hanno accusato Tsipras di decidere senza consultarsi con gli apparati di partito, di essere stato ondivago nella sua trattativa con i creditori, di aver suscitato speranze enormi ed averle dilapidate in una notte con la giravolta (kalotoumba in greco) dopo il referendum del 5 luglio e la resa nella notte tra il 12 e 13 luglio nel corso del summit di Bruxelles, dove il ministro tedesco delle Finanze Wolfgang Schaeuble propose di far uscire Atene dall’euro per cinque anni in cambio di qualche miliardo di euro di buonuscita (la cifra esatta non è mai stata resa nota).
Poi ci sono le riforme strutturali da approvare e da applicare nella carne viva della vita delle gente. Tutte tappe che attendono risposte articolate, ma intanto Tsipras prosegue il suo viaggio verso un approdo sicuro.
3. I risultati delle elezioni in Grecia
Il Fatto quotidiano 20 settembre 2015
Syriza ottiene 145 seggi con il 35,54% dei voti. A Nea Dimokratia vanno 75 seggi (28,11%) e Alba dorata prende 19 seggi confermandosi 3° partito (7,09%). Greci indipendenti (Anel) ottiene 10 seggi (3,68%): pronta la nuova coalizione. Impressionante il dato dell’astensionismo: l’affluenza è stata attorno al 55%
Il partito conservatore Nea Dimokratia ottiene 75 seggi con il 28% dei voti e Alba dorata firma un nuovo exploit, conquistando 19 seggi confermandosi terza forza politica del Paese con il 7%. Il partito nazionalista Greci indipendenti (Anel) di Panos Kammenos ottiene 10 seggi con il 3,68% dei voti: Anel e Syriza daranno vita alla stessa coalizione di governo nata all’indomani della vittoria del 25 gennaio, quando Syriza aveva trionfato ottenendo il 36,34% dei consensi e fermandosi così a soli due seggi dalla maggioranza assoluta in aula, con 149 deputati sui 300 da cui è composto il Parlamento. “Voglio ringraziare Kammenos, che unisce le sue forze oggi con noi sotto la bandiera dell’onestà. Da domani continueremo insieme la lotta cominciata sette mesi fa”, ha detto Tsipras in piazza.
La festa della folla di Syriza, come nelle scorse vittorie di gennaio e al referendum di luglio, andrà avanti tutta la notte. Ma Tsipras è già al lavoro per il nuovo governo: “Avremo un governo entro tre giorni“, ha assicurato un alto funzionario. “Sarà la prima volta che un partito che ha firmato un accordo molto duroottiene la fiducia del popolo”, ha detto l’ex ministro dell’Energia Panos Skurletis.
Gli altri partiti hanno avuto i seguenti risultati: Pasok 17 seggi (con il 6,42% dei voti), comunisti del Kke 15 seggi (con il 5,48% dei voti), i centristi di To Potami 10 seggi (con il 3,93% dei voti). Stando a questi risultati entra in Parlamento l’Unione dei centristi guidata da Vasilis Levendis, con 9 seggi e il 3,43% dei voti, mentre resta fuori dall’emiciclo la formazione dei fuoriusciti di Syriza, Unità popolare, guidata dall’ex ministro dell’Energia Panagiotis Lafazanis, che si ferma al 2,83% dei voti non superando dunque la soglia di sbarramento del 3%. Il sistema elettorale greco prevede l’assegnazione di un premio di maggioranza di 50 seggi, sui 300 dai quali è composto il Parlamento, al partito che ottiene più voti alle urne, in modo da favorire la formazione di governi più stabili.
Impressionante il dato dell’astensionismo: l’affluenza è stata attorno al 55%, tra le più basse della storia del Paese. Un altro segnale della sfiducia dei greci nei confronti dei partiti: secondo il quotidiano Kathimerini, il 13,9% dei greci che sono andati alle urne votare ha scelto solo domenica il partito per cui votare. La percentuale sale al 25% tra gli elettori di Greci Indipendenti.
“Il popolo greco ha risposto con la forza della democrazia a chi ha fatto di tutto per cacciare Tsipras e il suo governo – si legge in una nota di L’altra Europa con Tsipras – Tsipras vince e con lui vince la democrazia e vince la Sinistra Europea. Una vittoria che parla alle forze del cambiamento di tutta Europa dalla Spagna all’Irlanda. La lotta contro l’austerità continua, con più forza. La troika, l’austerità, il potere delle banche, l’Europa fortezza devono diventare, loro sì, una parentesi”, conclude il comunicato.
Il presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, ha inviato le congratulazioni al leader di Syriza: “Mi congratulo con Alexis Tsipras e Syriza”, scrive Dijsselbloem in un breve comunicato, in cui assicura che è “pronto a lavorare da vicino con le autorità greche e a continuare ad accompagnare la Grecia nei suoi ambiziosi sforzi riformisti“.
Category: Osservatorio Europa, Politica