Barbara Spinelli: Il dopo elezioni di chi ha votato la lista Tsipras
Intervista di Gabriella Cerami a Barbara Spinelli per L’Huffington Post del 26 maggio 2014
Adesso i 5 Stelle la pagano e la Lista Tsipras se la ride. “La scarsa performance del Movimento 5 Stelle dimostra che la campagna è stata fatta non nel migliore dei modi e alla fine la grande paura che ha diffuso Grillo ha portato alcune persone ad astenersi e molte altre a votare per noi”. Ecco la vittoria della Lista Tsipras, secondo Barbara Spinelli. La combattiva, promotrice in Italia del cartello elettorale a favore del leader greco, si presenta in conferenza stampa in maglietta rossa e attacca non solo la “Dc di Matteo Renzi”, ma soprattutto il comico genovese, reo di aver sempre snobbato gli inviti della sinistra-sinistra a possibili intese in Europa.
“La proposta italiana di Grillo non era chiara e non era chiara la politica di alleanza. Loro volevano andare al potere ma senza parlare con nessuno e questo in politica non si fa”, incalza Spinelli che cosi’ si toglie qualche sassolino dalla scarpa: “Grillo non sa ancora dove andrà nel Parlamento europeo e quale sarà il peso reale dei suoi candidati. Penso che il M5S abbia voglia di imparare ad agire democraticamente e con un’opposizione ben fatta, dunque continuo a credere che su alcuni punti che saranno discussi a Bruxelles ci saranno possibili convergenze” sempre se Grillo imparerà a fare politica. Questa e’ la sostanza del messaggio che la Lista Tsipras invia ai grillini a scrutinio terminato.
Oggi, insomma, c’è chi piange e c’è chi ride. “I 5 stelle hanno le lacrime”, è il grido di vittoria della lista Tsipras che, dietro al suo bomber straniero, Alexis il greco, in Italia ha mostrato di essere una squadra piuttosto attrezzata per l’Europa. La soddisfazione è che, sia pure per un soffio, tre candidati – probabilmente Curzio Maltese, Marco Furfaro ed Eleonora Forenza – arrivano a Bruxelles e a Strasburgo grazie anche ai voti di Grillo.
Pochissime ore di sonno, per tanti quasi zero, i candidati e lo staff della lista ‘Un’altra Europa con Tsipras’ sono stati in ansia per tutta la notte, colpiti dal cosiddetto “battiquorum”. Il risultato e’ stato in bilico fino all’ultima sezione. Da una percentuale che sembrava attestarsi tra il 4,2% e il 4,3%, alla fine lo sbarramento è stato superato solo per lo 0,3%. Ma non importa, per Marco Revelli, uno dei garanti della lista, il risultato resta comunque “un piccolo miracolo che molti non credevano neppure che fosse possibile”.
Ce n’è anche per il Partito democratico che, ormai per Spinelli, è “in piena mutazione antropologica, è un partito che ha inghiottito e divorato l’elettorato di destra, acchiappa tutto e quindi significa che e’ sempre più difficile che possa rappresentare la sinistra ufficiale italiana”. Dunque in Italia “non c’e’ più una sinistra, c’e’ un partito che assomiglia molto alla Democrazia cristiana e poi ci siamo noi che siamo l’unica sinistra e oggi cominciamo a lavorare con questa lista che crescerà come opposizione nel Paese”. Spinelli ammette poi che nel Pd ci sono “forze chiaramente di sinistra come il gruppo dei civatiani, che non e’ democristiano, ma la linea vincente del partito ha abbandonato le parole della sinistra. Infine, Renzi ama paragonarsi a Blair, ma il leader britannico ha salvaguardato lo stato sociale, mentre ho molti dubbi che Renzi lo farà”.
Ora che questo cartello elettorale, formato da associazioni, attivisti e intellettuali, e non da professionisti della politica – come piace rivendicare – è arrivato in Europa, si apre un unico grande problema: l’adesione al Gue, il partito della sinistra europea. Adesione confermata oggi dai promotori ma osteggiata in passato da una parte di Sel, che della Lista Tsipras è stato il traino politico.
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