L’irresistibile allegria di Leda Gys in “Napoli è una canzone” (1927) di Eugenio Perego
Roberto Alvisi ha invitato Amina e il sottoscritto a vedere con lui alla Cineteca di Bologna il film muto del 1927 prodotto dalla Titanus (che allora si chiamava Lombardo Film) “Napoli è una canzone” con la regia di Eugenio Perego e protagonista la straordinaria e vivacissima Leda Gys moglie di Gustavo Lombardo fondatore della Titanus . Come è stato possibile per un film muto superare la sfida di fare un film di canzoni? Questa sfida è stata vinta per il concorrere di più circostanze:
Innanzi tutto il film “muto” è stato accompagnato dal vivo da due musicisti interpreti di valore come Guido Sodo e François Laurent che hanno saputo interpretare le canzoni del film inserendone anche di nuove in modo creativo (ad esempio per accompagnare l’entrata in scena del charleston i due musicisti hanno utilizzato l’allegra musica di Carosone di “Tu vuo’ fa’ l’americano”).
E’ stata poi importante l’introduzione del direttore della Cineteca Gian Luca Farinelli che ha ricordato come il restauro della pellicola di “Napoli è una canzone” fosse stato voluto da Goffredo Lombardo (figlio di Gustavo e di Leda) che si commosse nel vedere la pellicola restaurata con protagonista sua madre. Un modo di vedere il film è quello di collocare negli anni ’30 la propria madre (o nonna) a seconda delle generazioni e immaginare le canzoni e i volti di quel loro mondo (la madre di chi scrive aveva quattordici anni nel 1927 e le canzoni del suo mondo erano quelle di Edoardo Spadaro che nel 1927 faceva il “fantasista” al Moulin Rouge a Parigi insieme a Mistinguett scrivendo poi, tornato in Toscana, canzoni come “Il valzer della povera gente” e “La porti un bacione a Firenze”).
Il film è un film delizioso in sé per la protagonista e per le location. Leda Gys è straordinaria perché trasmette una irresistibile allegria che parte dagli occhi e arriva al riso e al sorriso. Questa allegria la porta a interpretare la “pazzeriella” quando sostituisce il nonno nel fare l’imbonitrice danzante e cantante per attrarre nuovi clienti all’inaugurazione di un negozio (vedi le scene in alto).
Questa sua allegria, che trasmette alle canzoni che interpreta, toglie dalla depressione la figlia di un ricco miliardario italo americano e farà innamorare suo fratello Max che all’inizio si avvicina a lei per vincere una scommessa ma poi, colpito dalla sua vivacità e voglia di vivere, la chiederà in sposa. Una trama scandita “in cinque strofe” con location che vanno dai vicoli di Napoli alla Grotta azzurra di Capri e che, dopo un passaggio a New York, tornano ancora a Napoli con pizzaioli, canzoni e vicoli. Un film da non perdere.
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