Franco Cardini: non vedo differenza tra un partigiano o un foreing fighter
Diffondiamo da Il giornale.it del 8 luglio 2015 l’intervista fatta a Francesco Curridori allo storico Franco Cardini
Il Medioevo è un periodo pieno di stereotipi con frasi come ‘le tenebre del Medioevo’ che non c’entrano nulla con l’età contemporanea. Il termine oscurantismo è stato usato a sproposito perché anche nel luminoso Rinascimento si bruciavano le streghe e nell’illuminato illuminismo si tagliavano le teste”. Lo storico Franco Cardini, in un colloquio col giornale.it, parla di Isis, foreing fighters respingendo l’idea che si possa parlare di medioevo dell’Islam.
D. Ma anche l’Isis taglia le teste…
L’Isis usa questo sistema per far parlare di sé. I loro dirigenti hanno bisogno di presentarsi all’opinione pubblica come i puri rappresentanti dell’islam sunnita e perciò tirano alto. Il loro vero obiettivo è colpire il mondo sciita e provocare così una reazione dura anche nei loro confronti. Da un lato usano i loro militanti che si immolano per la loro causa morendo da martiri e dall’altro si impongono come leader del mondo musulmano sunnita. Una strategia che, però, non sta pagando perché il Califfato di Al Bagdadi è riconosciuto solo da poche comunità islamiche.
D. Perché i sunniti ora stanno alzando la testa?
I guai sono stati causati dall’invasione americana del 2003 in Iraq per la quale si sono appoggiati agli sciiti e così si sono ritrovati contro i sunniti, non solo quelli vicini a Saddam. L’Isis è nata proprio per organizzare questo blocco sunnita che vede Paesi come l’Arabia Saudita e l’Egitto avere un rapporto ambiguo con l’Occidente. Entrambi i Paesi si odiano ma si sono alleati per combattere gli sciiti dello Yemen e combattono Assad e i curdi, nemici del Califfo Al Bagdadi.
D. Nell’immaginario islamico gli integralisti non sono gli sciiti?
È moderata l’Arabia Saudita che non fa né guidare né studiare le donne? L’unico Paese moderato è la Siria di Assad che accoglie bene il turismo occidentale, ha un welfare avanzato e consente una certa libertà religiosa ma per noi moderata è l’Arabia solo perché ci vende il petrolio. Gli sciiti e i sunniti sono protagonisti di guerre endemiche e secolari ma si differenziano solo per alcune interpretazioni teologiche.
D. Come giudica il fenomeno dei foreing fighters?
Non vedo ci si nulla di strano nell’andare a combattere per le proprie idee. È già successo in Spagna nel ’36-’39 quando migliaia di italiani partirono per combattere con i franchisti. Oggi i giovani italiani sono immersi in un’atmosfera agnostica in cui predomina l’educazione di tipo nichilista e finiscono col drogarsi. Ogni tanto un ragazzo si sveglia e segue Madre Teresa di Calcutta o con Gino Strada ma c’è anche chi magari s’innamora di un amico o un’amica che gli presenta un imam integralista. Il responsabile è il vuoto della cultura occidentale, ogni tanto qualcuno si sveglia e si ribella.
D.Quindi vede di buon occhio la scelta di Maria Giulia Sergio (Fatima)?
No, mi rincuora tipologicamente che i giovani reagiscano al conformismo occidentale ma mi preoccupa fenomenologicamente. Si tratta di giovani che hanno un’idea forte (non giusta) da difendere e usano gli strumenti in loro possesso. Non vedo quale sia la differenza tra un partigiano italiano degli anni ’40 e un presunto terrorista che lotta in Iraq o in Siria contro l’invasione del proprio Paese. Il caso di Fatima, invece, è diverso perché lei non ha tradito il cristianesimo ma il nichilismo occidentale e alla civiltà dell’Ipad e dell’Iphone ha preferito l’islam.
D.È segno della crisi del cattolicesimo e dell’Occidente?
L’Occidente non è più cristiano perché i suoi obiettivi civili e morali non coincidono più col cristianesimo altrimenti non ci sarebbe questa enorme differenza tra ricchi e poveri. Non ha bisogno di perseguitare le religioni, gli è bastato svuotarle di significato. Dal punto di vista materiale l’Occidente non sarà sconfitto ma dal punto di vista spirituale rischia di implodere al suo interno. Se da qui a qualche anno i foreing fighters diventassero migliaia dovrà fare i conti con il vuoto che ha creato.
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