Don Dante Carraro: L’uragano Ebola sta rallentando
Diffondiamo dai Medici con l’Africa Cuamm la lettera del 16 gennaio 2015 di Don Dante Carraro dal Distretto di Pujehun (Sierra Leone)
Carissimi,
un filo di luce in fondo al tunnel. Finalmente la conferma che l’uragano Ebola sta rallentando.
Non è finito e non si deve assolutamente abbassare la guardia, ma qualche segnale positivo sta giungendo. Pujehun, il distretto in cui siamo impegnati, è il primo del Paese a non avere nuovi casi da più di 40 giorni. Le istituzioni e le autorità locali cominciano a renderlo noto con evidente soddisfazione. La gente vive ancora la paura ma con un po’ di sollievo in più.
Tutti sappiamo che il maggior merito va alla “buona sorte”, ma sicuramente hanno contribuito anche il buon lavoro di squadra e le azioni intraprese. Siamo timorosi nel raccontare i buoni risultati perché il rischio continua ad essere elevato. E viene dall’esterno, dai distretti vicini in cui il virus persiste e da lì potrebbero arrivare nuovi casi. L’epidemia cammina con le persone. E cresce. In questi giorni ha oltrepassato la soglia dei 10.000 casi, quasi 2.000 in più rispetto alla Liberia.
E crescono le richieste di aiuto! Vi raccontavo del Nord-Ovest del Paese. Lunsar, Port Loko, Makeni: ospedali chiusi per le perdite e la paura. Il primo di questi vuole riaprire e ha bisogno di personale medico: invieremo a breve un chirurgo e un internista. Non abbiamo risorse ma non possiamo tirarci indietro. Quelle arriveranno. E poi il distretto di Kono, nel Nord-Est. Vi riporto una pagina del mio diario di viaggio prima del rientro in Italia.
“2 gennaio del nuovo anno. Sveglia alle 5,30, un caffè rapido e si parte. Da Pujehun 6 ore di Toyota, pista a prova di colonna cervico-lombare: destinazione Koidu, capitale del distretto di Kono, 320.000 abitanti. 200 casi di Ebola solo negli ultimi 3 mesi, fra i peggiori del Paese. Si racconta che sia il posto con più diamanti al mondo. E te ne accorgi subito quando arrivi. Una immensa muraglia, a ridosso della cittadina, alta trenta-quaranta metri fatta di pietre, quelle scartate, lunga tre, forse quattro, chilometri che protegge all’interno il tesoro, i grandi “buchi”, quelli delle pietre che contano. Al tempo di Ebola tutto è rallentato o chiuso, ad eccezione dei grandi affari, specie esteri. Verso mezzogiorno visitiamo l’ospedale. Un centinaio di posti letto, luogo modesto, tenuto in ordine, verande e reparti puliti. Pochissimo personale: due medici locali, di cui uno con il compito di direttore, e un po di staff.
Le mamme, sfidando la paura, continuano a venire, partoriscono e al bisogno si fa anche il cesareo, in qualche modo e con seri rischi.
Faremo un passo alla volta. Ma sentiamo una spinta viscerale ad essere vicini a colleghi, gente e amici che ci sono diventati cari. Un abbraccio dal Sud Sudan, don Dante Carraro, direttore Medici con l’Africa Cuamm
• Con 10 euro assicuri materiale informativo e di sensibilizzazione alla popolazione locale
• Con 20 euro garantisci il trasferimento del paziente sospetto dalle unità periferiche all’ospedale
• Con 30 euro copri i costi di analisi e test di controllo
• Con 100 euro assicuri i kit completi di protezione individuale: guanti, occhiali, camice, maschera, copri scarpe o stivali, copricapo
Causale Emergenza Ebola
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• www.mediciconlafrica.org per informazioni e donazioni online
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Category: Osservatorio internazionale
Hi Prezado Dr. Don Carreri. Gostei de lhe reencontra-lo, através deste brilhante artigo sobre a sua carreira médica, particularmente ros feitos no âmbito da Assistência sanitária na África susahariana.
De recordar que tive o privilégio de visitar consigo O Escritório do CUAMM e o Hospital de Referência, em Padova, em Janeiro 2011; na ocasião das comemorações da Fondazione Maria Bonina; em representação do Ministério da Saúde de Angola.
Saudações.