Come aiutare i Masai e fermare la svendita del Serengeti

| 6 Aprile 2013 | Comments (0)

 

 


Il ministro del turismo e delle risorse naturali della Tanzania, Khamis Kagasheki, ha annunciato il 4 aprile 2013  l’intenzione di istituire un “corridoio verde” di 1.500 chilometri quadrati ai margini del parco nazionale del Serengeti. Quest’area protetta servirebbe ad agevolare le attivita’ di una societa’ di Dubai, la Ortello Business Corporation (Obc), che da vent’anni organizza safari e battute di caccia per clienti benestanti. Una decisione che, pero’, metterebbe a rischio la vita di 30mila dei 66mila masai che da decenni conducono attivita’ di pascolo all’interno dei 4.000 chilometri quadrati del distretto settentrionale di Loliondo, lungo il confine con il Kenya, e a cui verrebbe negato il passaggio all’interno del corridoio. La popolazione totale che fa parte della tribu’ Masai e’ composta da oltre un milione di abitanti. La Obc sarebbe l’unica autorizzata a usare il corridoio naturale come passaggio per trasportare i turisti.

 

La comunità Masai, insieme ad Avaaz org, ha scritto la seguente lettera:

 

Cari amici,

Siamo gli anziani dei Masai della Tanzania, una delle più antiche tribù dell’Africa. Il governo ha appena annunciato di voler cacciare migliaia delle nostre famiglie dalle nostre terre per permettere a ricchi turisti di usarle per la caccia a leoni e leopardi. Gli sgomberi inizieranno immediatamente.

L’anno scorso, quando per la prima volta è stato rivelato a tutto il mondo questo piano, quasi un milione di membri di Avaaz si è fatto sentire per aiutarci. La vostra attenzione e la bufera mediatica che si è scatenata hanno costretto il governo a fare marcia indietro, facendoci guadagnare mesi preziosi. Ma il Presidente ha aspettato che l’attenzione internazionale scemasse e ora ha fatto ripartire il piano per sottrarci la nostra terra. Abbiamo urgentemente bisogno del vostro aiuto.

Al Presidente Kikwete forse non interessa di noi, ma ha mostrato che risponde alla pressione globale: quella di tutti voi! Ma forse abbiamo solo poche ore. Vi chiediamo di stare al nostro fianco per proteggere la nostra terra, la nostra gente e gli animali più incredibili di questo nostro pianeta e di far sapere a tutti cosa sta accadendo prima che sia troppo tardi. Si tratta della nostra ultima speranza.

La nostra gente ha vissuto per secoli grazie ai frutti delle nostre terre in Tanzania e in Kenya. Le nostre comunità rispettano gli animali e proteggono e conservano questo delicato ecosistema. Ma da anni il governo cerca di trarne profitto dando la possibilità a ricchi principi e re del Medio Oriente di venire nella nostra terra a uccidere. Nel 2009, quando hanno cercato di sgomberare le nostre terre per fare spazio a queste battute di caccia, abbiamo resistito e centinaia di noi sono stati arrestati e picchiati. L’anno scorso, ricchi principi hanno addirittura sparato agli uccelli dagli elicotteri. Si tratta di uccisioni insensate e contro ogni principio della nostra cultura.

Ora il governo ha annunciato che sgombererà un’enorme parte della nostra terra per fare spazio a quello che sostiene sarà un corridoio di natura selvaggia anche se molti sospettano che sia solo un trucco per concederla a una azienda straniera di caccia e che cerca solo un modo per concedere ai ricchi turisti di sparare a questi incredibili animali. Il governo sostiene che questa nuova soluzione viene incontro alle nostre esigenze, ma in realtà avrà degli effetti disastrosi sullo stile di vita della nostra gente. In migliaia saremo sradicati dalle nostre vite, perdendo talvolta le nostre case, talvolta la terra in cui i nostri animali pascolano, e spesso entrambe le cose.

Il Presidente Kikwete sa bene che molti turisti in Tanzania riterrebbero una tale decisione molto discutibile, ed essendo il turismo una fonte fondamentale di entrate per il paese non vuole che questo diventi un enorme disastro per l’immagine del paese. Se riusciremo a far sollevare fin da subito ancora più indignazione rispetto a quella che già si è manifestata in passato, facendo in modo che i media ne parlino, potremmo costringerlo a pensarci due volte. Stai al nostro fianco per chiedere a Kikwete di fermare la svendita.

Questo esproprio di terra vorrebbe dire la fine per i Masai di questa parte della Tanzania, e in molti nella nostra comunità hanno già detto che preferirebbero morire che essere costretti a lasciare le loro case. A nome del nostro popolo e degli animali che vivono in queste terre, vi chiediamo di farvi sentire e stare al nostro fianco per far cambiare idea al nostro Presidente.

Con speranza e determinazione, Gli anziani dei Masai del distretto di Ngorongoro

 

Per sostenere la lotta dei Masai firmare la vostra adesione a questa lettera nel sito www.avaaz.org

Avaaz.org è un a rete globale di 20 milioni di persone, che promuove campagne affinché le opinioni e i valori dei cittadini di ogni parte del mondo abbiano un impatto sulle decisioni globali (Avaaz significa “voce” in molte lingue). I membri di Avaaz vivono in ogni nazione del mondo e la sua squadra è distribuita in 18 paesi in 6 continenti diversi e opera in 17 lingue


 

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Category: Osservatorio internazionale

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