Bernie Sanders: Primo maggio negli Stati Uniti al tempo della pandemia

| 3 Maggio 2020 | Comments (0)
Diffondiamo da www.insightweb.it su segnalazione di Antomio Lettieri
Negli Stati Uniti, prima ancora della pandemia, avevamo la maggiore ineguaglianza di ricchezza rispetto agli altri maggiori paesi. Ma l’’ineguaglianza non è soltanto un problema americano. È un tema globale.

Il valore della festa del Primo Maggio è profondo. Significa comprendere che il vero potere si fonda sulla solidarietà e che, se i lavoratori del nostro paese, uniti a quelli di altri paesi, si mettono insieme, nulla ci può fermare nella lotta per un mondo più giusto. È anche il giorno in cui, ancora una volta ci votiamo a contrastare l’incredibile ingordigia delle élites corporative e le miserie che causano.

In questo giorno di maggio è mia intenzione offrire una sintesi di ciò che subiscono i lavoratori del nostro paese e nel mondo intero. E anche dove occorre dirigersi, da oggi.

Negli Stati Uniti, prima ancora della pandemia, avevamo la maggiore ineguaglianza di ricchezza e di introiti rispetto agli altri maggiori paesi.

Mentre le 3 persone più ricche del nostro paese avevano accumulato una ricchezza pari a quella del 50% del popolo meno abbiente, quasi il 20% dei nostri figli vivevano in condizioni di povertà.

Mentre l’1% più privilegiato possedeva una ricchezza superiore al 92% meno privilegiato, più del 50% della forza lavoro disponeva soltanto della paga a fine mese per sopravvivere.

Mentre quasi il 50% dei nuovi guadagni andavano all’1% più abbiente e gli amministratori delle grandi aziende guadagnavano oltre il 300% del lavoratore mediamente retribuito, circa mezza milione di Americani dormivano all’aperto o in coperture di fortuna, ogni singola notte.

Mentre l’87% di americani erano del tutto, o in parte privi di un’assicurazione, l’industria della salute produceva 100 miliardi di dollari di profitti annui.

Ma per essere chiari, quello dell’ineguaglianza non è soltanto un problema americano. È un tema globale.

Lo scorso anno, Oxfam ha reso noto che l’1% possedeva più del doppio della metà più povera dell’umanità . Nello stesso tempo, meta’ della popolazione globale cercava di sopravvivere con 5.50$ al giorno e 820 milioni di persone erano affamate.

È bene aggiungere:  tutto ciò prima che l’orribile pandemia Coronavirus colpisse gli Stati Uniti e il resto del mondo, provocando un drastico impoverimento complessivo dell’economia.

In altre parole, la pandemia ha trasformato la sofferenza esistente della classe lavoratrice in un vero e proprio incubo. Contemporaneamente, i più ricchi, negli Stati Uniti e nel mondo, continuano ad arricchirsi. Nelle scorse sei settimane, mentre soltanto negli Stati Uniti 30 milioni di persone hanno perso il loro posto di lavoro e moltissime piccole imprese hanno fatto bancarotta, Jeff Bezos, proprietario di Amazon e uomo più ricco del mondo, ha incrementato la sua ricchezza di oltre 40$ miliardi.

Mentre i lavoratori di Walmart [catena di supermercati, ndt] guadagnano salari da fame, mettendo a repentaglio la propria vita, i Walton, la famiglia più facoltosa degli Stati Uniti, hanno accresciuto la loro ricchezza di oltre 30$ miliardi – soltanto dal 12 marzo.

I lavoratori di questo paese stanno perdendo i loro posti di lavoro, la tutela della loro salute, sempre più affamati, non sono in grado di pagare gli affitti delle loro case. A livello globale più di mezzo miliardo di persone potrebbero diventare povere.

Le istituzioni degli Stati Uniti e le organizzazioni internazionali non sono in grado di mantenersi, se così poche persone hanno così tanto e così tanti, invece, così poco. Questa crisi ci ha almeno insegnato che siamo nella stessa barca e che dobbiamo creare un mondo che rifletta questa realtà.

La necessità di costruire un’economia e uno Stato al servizio di tutti non è mai stata così lampante. Ora più che mai abbiamo bisogno di uno statuto di diritti economici simile a quelli dichiarati da Franklin D. Roosevelt nel suo discorso sullo stato dell’Unione del 1944.

Cosa significa?

Significa che ogni persona che voglia lavorare negli Stati Uniti ha diritto a un posto di lavoro ben retribuito con tutele adeguate. Non staremmo tutti meglio se vi fosse un programma federale che assicuri un posto di lavoro adeguato a chiunque lo necessiti?

Significa che tutti hanno diritto alla tutela della propria salute come diritto umano attraverso un sistema sanitario gratuito, garantito dallo Stato. Questa crisi ha reso evidente l’assurdità e la crudeltà di un sistema disfunzionale di sanità fondato su un’assicurazione collegata all’impiego. Nessuno dovrebbe perdere la tutela della propria salute perché ha perso il proprio posto di lavoro.

Significa garantire a a tutti un alloggio decente a un costo ragionevole, eliminando i senza-casa. Prima della pandemia 18 milioni di famiglie statunitensi pagavano in affitto oltre la metà dei loro magri salari per la casa. Oggi la situazione è peggiorata. Nessuna persona dovrebbe essere sfrattata perché non riesce a pagare. Nessuno, nel paese più ricco del mondo, dovrebbe essere costretto a dormire per strada.

Significa assicurare a tutti il diritto di pensione con un trattamento economico e di servizi sociali adeguato. Prima della pandemia, metà della nostra popolazione era priva di risorse di trattamento a fine lavoro. Dobbiamo assicurarci che ogni anziano possa ritirarsi in condizioni dignitose e che  nessun portatore di handicap sia privo di adeguato sostegno e cura.

Significa che ognuno negli Stati Uniti abbia diritto a un’educazione completa – dall’asilo all’università. Nessuno deve essere obbligato a rinunciare al proprio lavoro per la preoccupazione di lasciare i propri figli incustoditi, non avendo I mezzi per assicurare la loro cura. Nessun giovane adulto deve essere costretto a indebitarsi pesantemente per permettersi il “lusso” di una laurea.

In questo giorno di maggio 2020, rivolgiamo il nostro sguardo al premio che è a nostra portata. Sì, se restiamo uniti e solidali – neri, bianchi, latini, indiani nativi e asiatici-americani – possiamo costruire una nazione fondata sulla giustizia economica, sociale, razziale e ambientale. Se saremo uniti e solidali potremo smettere di spendere miliardi di dollari per armi di distruzione di massa e creare un mondo in cui tutti possono vivere in pace e dignità.

La lotta continua. In solidarietà,

(Traduzione  di Gian Giacomo Migone)

Category: Osservatorio internazionale, Osservatorio Stati Uniti

About Antonio Lettieri: Antonio Lettieri è stato segretario confederale della Cgil. Attualmente è presidente del Centro internazionale Studi sociali (Ciss). Dirige insieme a Pierre Carniti la rivista on line «Eguaglianza e libertà».

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