Intervista a Walter Buonanno in arte Bonnot

| 15 Giugno 2011 | Comments (0)

Walter Buonanno, in arte Bonnot, è un ragazzo giovane con un’esperienza alle spalle infinita. Lui è un dj e produttore musicale. Crea cd, lavora in consolle e inventa. E inventa cose eccezionale: suoni, ritmi, musiche immense. Come nell’ultimo suo lavoro “Intergalactic Arena” dove ha riunito il meglio della musica mondiale: il rapper Palestinese Boikott, i grandi jazzisti italiani Paolo Fresu e Tino Tracanna, General Levy, una potenza mondiale, i suoi Assalti Frontali (è il loro produttore), i Sud Sound System, una delle band più indie d’Italia, Caparezza, il miglior rapper europeo (e non solo), un poeta della canzone, i Punkreas insieme a Piotta, solari musicisti di elevata qualità fino a Don Andrea Gallo “della Comunità di San Benedetto al Porto di Genova” come egli stesso ci dice nel memorabile “Don Gallo Skit”. Devo dire che, per la prima volta in tanti anni, mi capita di esser fiero della musica italiana che riesce a sconfinare, a uscire da quel populismo insulso e da quel campanilismo strafottente che le nostre alte sfere ci impongono e propongono senza pietà. Qui si ascolta di tutto ma con una cultura non da tutti. Onore e gloria al grande Bonnot, vera rivelazione (si fa per dire) del 2010. Un’arena internazionale.

D “Intergalactic Arena” è stato scelto da Inchiesta tra i migliori cd del 2010 (primo assoluto nel suo genere, nds): un cd internazionale con collaborazioni straordinarie (cito: General Levy, Tracanna, Fresu, Caparezza, Don Andrea Gallo ecc). Spiegami una cosa: la musica italiana fa sempre una fatica enorme ad uscire dai propri confini eppure ci sono artisti di ottimo livello che potrebbero…. Come sei riuscito a sorpassare abbondantemente questa fitta barriera?

R L’entusiasmo nei confronti di ciò che maggiormente amo, la musica, mi ha dato la voglia di provare a far crescere sempre più questo sogno. La scelta dell’indipendenza si è rivelata la migliore in assoluto. Ho cercato di assecondare il mio istinto e questo mi ha portato sviluppare un linguaggio personale e ricco di colori, lasciandomi influenzare solo dagli artisti per me validi e che uniscono all’estetica una spessa proposta culturale.

Inoltre sono cresciuto nei centri sociali, luoghi dove si ascolta tantissima musica “ricercata”, senz’altro un aiuto ad entrare in sintonia con artisti di ogni paese e cultura.

D Per tutto l’autunno ma già in estate tutti noi che ti abbiamo scelto abbiamo cantato “Storia di un imprecato”, il brano scritto da Caparezza e da te musicato. Un brano molto forte, con una facciata durissima e un sottofondo ancora più potente: quando il testo di qualità, denuncia sociale e approfondimento della situazione odierna si fondono con una musica orecchiabile ma di eccelsa qualità….come vi è venuto fuori?

R Michele (Caparezza) è un amico da quasi 10 anni ormai. Ci siamo conosciuti quando ancora suonavo con i Sovversione e mi ha visto crescere in tutte le tappe successive: Arpioni, The Orobians e Assalti Frontali. Mi è venuto naturale chiedergli un contributo per il mio disco e vivo come un attestato di stima e di affetto il fatto che sia riuscito a trovare il tempo per farlo, dato che è davvero un artista molto impegnato. Io ho proposto la musica e lui ha scritto il testo.

D Devo dire che “Last night I had a dream” mette una carica incredibile….è uno di quei brani che ti fanno sentire importante, ti fanno crescere: Paolo Fresu, tu, il grande Tino Tracanna, musicisti di livello mondiale che tutti c’invidiano e lo fanno a ragion veduta: un incontro di persone, un’amalgama perfetta per uno dei brani più musicalmente colti degli ultimi anni…..Che cosa c’è alla base? Che esperienza si nasconde dietro questa “chicca”?

R Riconosco questo pezzo come una delle mie migliori composizioni in assoluto, sia come scrittura/armonia  sia come scelta e lavorazione dei suoni.

Da quando avevo 10 anni sono cresciuto con la musica indipendente in tutte le sue forme (punk, reggae, crossover, ska ma anche rock e metal) per poi  conoscere ed innamorarmi  durante l’adolescenza del jazz e della classica, linguaggi diversissimi tra loro che col tempo sono diventati parte di me e del mio stile. “Last night I had a dream” è una delle canzoni che meglio sintetizza tutto questo. Anche Tino e Paolo, il cui contributo è stato prezioso e indispensabile per la realizzazione di questo pezzo, si sono trovati perfettamente a loro agio con questo linguaggio meticcio.

D “Hal Jathri”: la soluzione radicale. Una scelta straordinaria, un mc palestinese, Boikutt. Parlami un pò di questa nuova frontiera della musica che da noi è, vergogna!, ancora sconosciuta. La Palestina è un territorio di cultura enorme, un humus ribollente di nuovi talenti che, guarda caso, vengono completamente ignorati dalla stampa mondiale che fa da leccaculo alle majors americane e occidentalizzate…..

R Ti ringrazio. Effettivamente Boikutt è un talentuoso rapper palestinese purtroppo ancora sconosciuto in molti paesi, non è spinto dalle majors o a livello istituzionale.

Tuttavia è stato chiamato dai “Kronos Quartet” (storico quartetto d’archi di Los Angeles che ha lasciato il segno in decenni di attività sia nella musica classica che leggera) per collaborare con loro. Questo dimostra che chi fa cultura è molto attento alla qualità e alla ricerca, per fortuna.

Come affermi tu la Palestina è ricca di ottimi artisti come Shadia Mansour, i DAM e molti altri che riescono a far sentire la loro voce al di fuori del proprio paese solo grazie alla cultura underground .

I Ramallah Underground, per esempio, in Italia hanno potuto suonare solo nei centri sociali, luoghi in cui c’era gente predisposta ad ascoltare il loro messaggio: questo a causa del pregiudizio nei confronti del popolo Palestinese da parte dei paesi occidentali filo-israeliani.

D Orrore! Un prete che esorta ad usare il preservativo!!!

R Già. Credo che tutti conoscano Don Andrea Gallo, non ho molto da aggiungere se non che è un uomo grandioso, che amo profondamente e con cui Assalti Frontali ha condiviso manifestazioni, cortei e presidi.

Tra i ricordi più belli la manifestazione antiproibizionista a Trieste,  i numerosi concerti per la sua comunità (San Benedetto Al Porto), la festa per il suo 80esimo compleanno, la Notte Bianca a Genova con le associazioni che lottano per i diritti di Transgender e Transessuali.

D Tutti ci aspettavamo da te un cd rap mentre invece è uscito un lavoro che fa prevalere il jazz, la musica colta quasi classica…..raccontami delle tue radici musicali…del conservatorio….

R A otto  anni non avevo i soldi per comprare dischi e soprattutto non sapevo ancora cosa avrebbe potuto interessarmi…quindi ho iniziato a rubare le cassette di mio fratello, Guns’n’Roses, Nirvana, Rancid, Metallica, un po’ di tutto insomma.

Col tempo ho scoperto quanto fossero innumerevoli le possibilità sonore e quindi il desiderio di imparare tecniche differenti è diventato inarrestabile. Ho cominciato da autodidatta, prima chitarra e poi basso.

A sedici anni ho fondato i Sovversione, la mia prima band, con cui ho iniziato a girare l’Italia, suonando con gruppi storici come i Raw Power.

Poi c’è stata l’avventura con gli Arpioni, uno dei primi gruppi ska italiani, attivi dal 1990, con cui ho condiviso il palco per un anno e mezzo suonando il basso, il mio strumento principale. Con gli Orobians, band di rocksteady giamaicano composta da 10 elementi di cui 5 fiati, ho scoperto la musica orchestrale (io ero al contrabbasso) e con loro per la prima volta sono uscito dall’Italia, suonando anche in festival importanti come l’International Ska Festival a Parigi. Contemporaneamente alle esperienze di musica”underground”, per anni ho studiato contrabbasso jazz con Attilio Zanchi, uno dei migliori contrabbassisti europei. A venti ho deciso di iscrivermi al conservatorio statale Verdi di Milano, dove ho studiato prima per quattro anni contrabbasso classico col Maestro Eustasio Cosmo e successivamente tre anni di Musica Elettronica, sotto il ramo di Composizione. Il conservatorio è stato utilissimo, ma solo perché avevo già una formazione piuttosto completa dal punto di vista compositivo e perché avevo già fatto le mie radicali scelte musicali.

D Bonnot – Assalti Frontali: la vostra storia…

R Ci siamo conosciuti nel 2004 al “32” a San Lorenzo, volevo un featuring con Luca (Militant A) per il nuovo disco dei Sovversione e ci incontrammo per un concerto al Pacì Paciana. Avevano appena dato fuoco al centro sociale per ben due volte e decidemmo di organizzare un weekend di “fuoco” per il 25 Aprile. Chiamai Luca e fissai la data, ma a causa del danno subìto non eravamo in grado di pagare un  cachet pieno per tutta la band, per cui venne lui da solo con Lou X. Noi Sovversione facemmo da band per Luca, studiando e imparando il repertorio in una settimana.

Lui fu contentissimo e per due giorni continuò a farmi i complimenti. La cosa mi diede coraggio e così dopo due settimane gli dissi che sentivo di poter essere utile alla “Posse”.

Approfittai anche di un pretesto: i ragazzi avevano appena comprato un campionatore, un Akai 1000, ma nessuno di loro sapeva usarlo  e aveva il tempo di sfruttarlo al meglio sul palco. Così mi sono offerto di curare la parte elettronica. Luca accettò, immagino curioso e divertito dalla mia follia, e mi invitò per le due date successive.

Solo per dirti quanto ero fuori di testa, aggiungo che era un giovedì quando mi arrivò la risposta di Luca: avrei fatto il mio primo concerto con Assalti il giorno seguente e non sapevo nemmeno cosa fosse un campionatore. Andai nel mio negozio di fiducia e mi feci dare un manuale di istruzioni fotocopiato e me lo lessi tutto durante il viaggio in treno fino a Modena. La verità è che all’epoca mi bastava fare nuove esperienze e ascoltare parole di persone che ne sapevano molto più di me sulla musica e sulla vita: era stato sempre così con tutti i miei precedenti gruppi con cui “scoprivo” sempre nuovi centri sociali, culla della cultura underground che ho sempre amato.

Questa volta il treno era imperdibile. Non amavo l’hip hop, ma dal punto di vista dei testi Assalti era in assoluto il mio gruppo preferito (e lo è tuttora).

Già solo il poter salire sul palco e sul furgone con loro per qualche data sarebbe stata un ‘esperienza indimenticabile… vivere di musica un sogno impossibile.

Non abbiamo mai preso accordi nè ufficializzato niente, ma semplicemente da quel periodo, era maggio del 2005, sono salito sul quel furgone e ci sono rimasto….

D I centri sociali: quanto possono ancora dare oggi all’alternativa al commercio mercificatore, al potere aziendale che smerda la politica, alla politica stessa corrotta e corrompente, al magico mondo delle fate e dei principi che la tv ci inculca nel cervello fin dalla nascita?

R Sono un fulcro importante per la nostra cultura, danno spazio alla creatività, al dialogo, al confronto, diffondono la mentalità dell’autoproduzione. In campo musicale sono tra i promotori dell’uso della licenza Creative Commons (che si oppone al concetto del diritto d’autore Siae), promuovono concerti di ottimi artisti a costi d’ingresso irrisori, concedono spazio ai giovanissimi che affrontano le prime esperienze sul palco, organizzano sale prova musicali, laboratori teatrali, palestre popolari, mercati, biblioteche e danno accesso ad informazioni libere.

D Mi parli dei tuoi progetti futuri: mi accennavi a Miami e al nuovo cd degli Assalti Frontali…….

R Proprio oggi abbiamo finito il mixaggio del nuovo disco di Assalti, si chiama Profondo Rosso ed uscirà il 5 Marzo, siamo entusiasti! Tra poche settimane ultimerò il nuovo Ep mio e di General Levy, e in primavera uscirà anche il disco del mio progetto con Tino Tracanna, “Babel”, in cui compaiono anche Roberto Cecchetto, eccellente chitarrista jazz e molti amici ospiti, tra cui in 5-6 tracce Paolo Fresu. Io ed M1 dei Dead Prez stiamo pensando alla produzione di un Ep o di un album: appena sarà possibile mi recherò a Miami, dove lui vive attualmente, per definire i particolari della collaborazione. Infine ho appena iniziato a scrivere la colonna sonora del nuovo film di Andrea Zambelli, regista/documentarista di gran talento, dal nome  “Mille Miglia ad Atene”, film attualmente in fase di montaggio, che sarà pronto per l’estate.

D Bergamo: a che punto è questa città dal punto di vista dei sotterranei musicali e chi la governa che cosa sta facendo…..

R Bergamo è sempre stata ricca di talenti musicali, basti pensare ad artisti come Alborosie (cresciuto con i Reggae National Tickets in questa città), agli Arpioni (Gridalo Forte Rec), ai Verdena e molti altri… Il Movimento è sempre molto presente e il Pacì Paciana negli ultimi 14 anni è la sua migliore espressione: promuove ottima musica, organizza corsi di teatro, mette a disposizione una palestra popolare, garantisce assistenza sociale tramite lo sportello San Precario, lo sportello migranti e molto altro ancora.

Dal punto di vista politico-istituzionale non siamo molto fortunati: oggi il sindaco è Tentorio, un ex-fascista , prima di Alleanza Nazionale, ora nelle file del Pdl. Tra le ultime proposte più indecenti l’ordinanza di Coprifuoco in via Quarenghi (la via più densamente abitata da immigrati), fallita grazie alla protesta di tutta la cittadinanza e al ricorso al Tar di Brescia, che ha dichiarato l’ordinanza del Comune totalmente inutile.In occasione della cerimonia per i festeggiamenti dei 150 anni dell’Unità d’Italia, con presente anche il Presidente della Repubblica Napolitano, il nostro sindaco ha mandato inviti ufficiali a realtà post-fasciste come Forza Nuova, creando profondo imbarazzo in tutta la città. Questo è solo quello che si vede in superficie, approfondire il discorso richiederebbe molte più righe.

Ad ogni modo finchè ci sarà gente che ama la propria città, che ama la cultura, l’integrazione, la lotta per la libertà che ci hanno insegnato i partigiani, che odia il razzismo e ogni forma di discriminazione, Bergamo continuerà ad essere una città accogliente, piena di Movimento e di iniziative, come è sempre stata finora.

[Questa intervista è stata pubblicata in Inchiesta, 171, 2011]

Category: Musica, cinema, teatro

About Gian Luca Valentini: Gian Luca Valentini, regista e sceneggiatore, ha all'attivo diversi film e documentari. Ha scritto per «Icaro», «Infonopoli» e per altre riviste. È stato per diversi anni attore e regista teatrale. Al momento sta ultimando la puntata pilota per una serie Tv e preparando uno spettacolo da Raymond Carver. Ha portato nelle scuole di Genova il progetto «Il teatro a scuola» e ha creato il progetto «Teatro diversamente abili». Ha scritto alcune pagine del libro «Fèlsina», sulla strage di Bologna. Organizza eventi e spettacoli, e collabora con diversi artisti italiani e stranieri. È presidente dell'Associazione culturale "El burro torpe", un'associazione di professionisti del mondo dell'arte e dello spettacolo.

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