Petizione a favore dei cittadini di Bosnia, Serbia e Macedonia
Attraverso la rete della Lista Tsipras diffondiamo questa petizione relativa alla decisione presa il 22 settembre 2014 da Angela Merkel di ridurre il flusso di immigrati dai Balcani occidentali, utilizzando il meccanismo di reintroduzione dei visti e quindi annullando le condizioni di favore per entrare in Europa che avevano i cittadini serbi, macedoni e bosniaci che erano state approvate dal Parlamento Europeo nel settembre 2013.
1. Gialuca Paciucci: Proposta a sostegno della Petizione a favore dei cittadini di Bosnia, Serbia e Macedonia
All’Assemblea del 19 luglio scorso della Lista “Un’altra Europa”, Gianluca Paciucci ha presentato a questo proposito la proposta d’intervento di seguito descritta.
Chiedo ai coordinatori del gruppo di farla conoscere e inoltrarla ai Parlamentari europei, per gli auspicabili interventi di competenza.
L’Europa, si diceva vent’anni fa e si può dire tuttora, nasce o muore a Sarajevo. E’ urgente il rilancio di una politica per la pace. Possiamo provarci, assieme ai cittadini della Bosnia Erzegovina, che la candidatura all’ingresso in Unione europea ormai nemmeno l’attendono. Basti leggere la petizione al Parlamento europeo contro il ripristino dei visti d’ingresso in UE per i cittadini serbi macedoni e bosniaci, redatta da Bozidar Stanisic presidente del Centro Balducci di Udine, che invitiamo i nostri parlamentari a far propria.
La Bosnia è il Paese dov’è fiorita la protesta dei Forum cittadini, a Tuzla Sarajevo e Banja Luka. Paese che assieme ai suoi vicini ha tuttora bisogno di aiuti per le ricorrenti alluvioni subite.
2. Petizione a favore dei cittadini di Bosnia, Serbia e Macedonia. NO a un’Europa per cittadini di prima e seconda classe
La petizione “Parlamento europeo – Bruxelles: Abrogazione del meccanismo di reintroduzione dei visti per i paesi dei Balcani occidentali” può essere firmata a www.change.org. Ecco il testo della petizione:
Vivo in Italia da più di vent’anni, vengo dalla Bosnia Erzegovina e ora sono cittadino italiano. Ho considerato con grande partecipazione la politica sviluppata negli ultimi anni dall’Unione Europea per sostenere la graduale integrazione dei paesi dei Balcani occidentali nell’Unione. In questo quadro Serbia, Macedonia e Bosnia Erzegovina godono di un regime agevolato di visti o cosiddetta lista bianca di Schengen. Lo scorso mese di settembre però il Parlamento europeo, preoccupato dall’aumento delle richieste d’asilo da parte di cittadini provenienti da paese dei Balcani occidentali, ha votato un meccanismo che rende possibile la reintroduzione temporanea dei visti in casi di emergenza. Tale meccanismo, comunque soggetto a una procedura non automatica, resterà in vigore fino al 2016, quando gli stati membri perderanno il diritto di limitare lo spazio Schengen. Se il visto venisse imposto a Serbia, Macedonia e Bosnia Erzegovina, oltre a colpire i giovani che si giovano dell’opportunità degli scambi culturali, primo passo verso l’integrazione, e le persone bisognose di cure negli ospedali dei paesi europei, potrebbe offrire spazio ad umori anti europeisti non immuni da derive nazionaliste. Ci rivolgiamo a voi, membri del Parlamento europeo, per chiedere che nel tempo che ci separa dal 2016, il meccanismo di ‘salvaguardia’ da presunti abusi nella richiesta eccessiva di visti sia preso in considerazione con l’attenzione dovuta al rispetto del diritto d’asilo e della libertà di movimento che rappresentano fondamentali diritti umani e come tale sia abrogato. Grazie!
Bozidar Stanisic, presidente del Centro Balducci di Zugliano (Udine)
Alessandro Capuzzo, Gruppo pace mediterraneo europa immigrazione de “l’Altra Europa con Tsipras” di Trieste
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