Papa Francesco scrive a Mimmo Lucano sindaco di Riace

| 15 Dicembre 2016 | Comments (0)

 

Diffondiamo da Ciavula.it del 15 dicembre 2016

PAPA FRANCESCO SCRIVE A MIMMO LUCANO

“Caro fratello Sindaco”. Comincia così la lettera a firma di Papa Francesco indirizzata al sindaco di Riace, Domenico Lucano. La missiva è giunta e protocollata al Comune dell’Alta Locride, a distanza di qualche giorno dall’iniziativa sull’accoglienza dei migranti, organizzata in Vaticano dalla Pontificia Accademia delle Scienze presso la Casina Pio IV. Al summit europeo del 10 dicembre scorso, “su desiderio di Papa Francesco”, ha partecipato il sindaco di Riace e quello di Madrid, Manuela Carmena.

Quello che si è svolto in Vaticano nei giorni scorsi è stato un confronto sulle buone pratiche messe in atto a favore degli immigrati. Un argomento che sta molto a cuore al Papa, il quale ha seguito con particolare interesse l’esperienza del piccolo comune calabrese, divenuto negli anni “modello” sperimentato in diverse parti del mondo. Papa Francesco, dopo il breve incontro avuto con Domenico Lucano, in occasione dello stesso summit, ha voluto approfondire il sistema di accoglienza dei rifugiati praticato da oltre un decennio nel borgo calabrese. Con sua la spontaneità tipica il Sommo Pontefice ha voluto scrivere una breve lettera al sindaco. Dieci righe soltanto, nelle quali sembra condensato tutto ciò che regge la “vocazione” di accoglienza” di Riace e l’impegno di Lucano a favore degli stranieri. Intanto la missiva del Papa parte con i ringraziamenti personali “per la partecipazione al vertice organizzato nella mia casa – si legge testualmente – dalla Pontificia Accademia delle Scienze, in risposta alla mia iniziativa”.

La due giorni (9 e 10 dicembre) è stata seguita “da vicino” dal Papa, “consapevole del suo notevole successo”. Poi lo scritto papale diventa più diretto, più personale, con riferimento a Lucano. “Conosco le sue iniziative, lotte personali e sofferenze – scrive Papa Bergoglio. Le esprimo, perciò, la mia ammirazione e gratitudine per il suo operato intelligente e coraggioso a favore dei nostri fratelli e sorelle rifugiati. Le porte della mia casa saranno sempre aperte per lei e per questa nuova rete”. Il riferimento è sicuramente al suggerimento emerso durante i giorni del vertice in Vaticano di creare una rete di sindaci. Poi la lettera papale per Lucano chiude con le preghiere, com’è di tradizione nelle conclusioni di ogni discorso ufficiale del Papa. “Mentre chiedo al Signore di non abbandonarla mai – conclude la missiva – soprattutto in questo momento difficile, la accompagno con riconoscenza e affetto. Non si dimentichi di pregare per me o, se non prega, le chiedo che mi pensi e mi mandi “buona onda”.

Emozionato e sorpreso il sindaco di Riace non appena ha ricevuto la lettera e si è reso conto di chi era il mittente. Sorpreso soprattutto per le parole schiette e profetiche del Papa. “Le parole del Papa mi hanno colpito in maniera particolare. Naturalmente in senso assai positivo. E’ come se fosse al corrente delle sofferenze per quanto qualcuno, in maniera pretestuosa e del tutto irreale, sta tentando di sporcare il progetto di accoglienza di Riace. Tentativi che alla fine non potranno che rivelarsi inconcludenti perché l’unica motivazione che sta alla base del nostro impegno è l’amore per quanti scappano dai loro paesi alla ricerca di un mondo migliore. Dicerie, quelle messe in giro negli ultimi tempi, per denigrare un vero modello di accoglienza e integrazione, un progetto gestito in piena trasparenza e con grandi sacrifici, anche per i ritardi delle istituzioni preposte per i finanziamenti previsti”. Critiche alimentate in maniera impropria dopo l’ultima ispezione ministeriale di qualche mese fa, che avrebbe riscontrato qualche incongruenza tra le carte dei progetti. “Una visita viziata – ribatte il sindaco Lucano – fatta a campione e in modo molto approssimativo. Sono stato io a chiedere successivamente, al Prefetto di Reggio, una ispezione integrale, che andasse al di là delle sole carte, ma che fosse condotta sentendo i fruitori dei servizi”. È tranquillo Domenico Lucano e con coraggio va avanti. Quello stesso “coraggio” che ora gli ha riconosciuto nientemeno che il Papa, per il suo “operato intelligente”. Fonte: mediacalabria.it Correlati Papa Francesco e il sindaco ‘rosso’ di Riace: “La ammiro per il suo operato nei confronti dei rifugiati” In “cultura e società”

Notizia tratta da: http://ciavula.it/2016/12/papa-francesco-scrive-mimmo-lucano/

Category: Culture e Religioni, Migrazioni, Movimenti, Osservatorio Sud Italia

About Domenico Lucano: Domenico Lucano (scheda a cura di Giorgio Dell'Arti) -Nato a Melito di Porto Salvo (Reggio Calabria) 31 maggio 1958. Politico. Sindaco di Riace (Reggio Calabria) al terzo mandato. Unico italiano nella classifica 2016 di Fortune dei 50 uomini più influenti al mondo: al 40esimo posto, per il suo impegno sul tema dell’immigrazione. • «Per anni, sono stato un insegnante del laboratorio di chimica. Ora sono in aspettativa, ma non ho mai vissuto di politica né intendo farlo in futuro. Sono stato anche io un emigrante a Torino, a Roma. Tornare in Calabria è stata la scelta più difficile: come tanti, avrei potuto costruire la mia vita al Nord, ma la voglia di tornare era troppo forte. Da militante del movimento studentesco pensavo di poter partecipare alla costruzione di un mondo migliore. Poi quella via in Italia si è smarrita, ma a me è rimasta la voglia di fare qualcosa di concreto. Provarci non è stato semplice: la prima volta che mi sono candidato, non mi ha votato neanche mio papà. Poi, nel ’98, sulle nostre coste è sbarcato un veliero pieno di richiedenti asilo curdi. E quell’esperienza ha cambiato tutto» (ad Alessia Candito) [Rep 30/3/2016]. • «A Riace tutto arriva nel mare. I pirati turchi nell’antichità, i due guerrieri nudi modellati da Fidia o da maestri della sua bottega – quei sensazionali Bronzi rinvenuti sui fondali da un sub a 8 metri di profondità – e un veliero carico di curdi, che nel 1998 ha trasformato uno sbarco di profughi in un’opportunità. Era estate, le 4 del mattino, e la costa ionica calabrese non sarebbe stata più la stessa: l’immigrazione di quegli 800 uomini (e donne e bambini), provenienti da Afghanistan e Iraq, ha risvegliato un borgo fantasma. Che oggi è un esempio di accoglienza. Domenico Lucano allora era a capo dell’associazione Città Futura, dedicata a don Giuseppe Puglisi, ma già elaborava nuove forme di convivenza. Oggi, che è sindaco di Riace da tre mandati, è per il Fortune Magazine uno dei 50 leader più influenti del mondo. Prima di Melinda Gates (moglie di Bill), dopo Angela Merkel, Aung San Suu Kyu, Papa Francesco e Christine Lagarde. A lui interessa poco. Non è snobismo o falsa modestia, ma il suo modo per restare visionario: “Non ne sapevo nulla e mi chiedo come abbiano fatto i giornalisti della rivista americana a scoprire questa estrema periferia del mondo”, afferma concitato (come sempre), mentre scende alla marina dal centro storico. Domenico Lucano, ex maestro di scuola, “ha realizzato un modello di ospitalità studiato in tutta Europa”, si legge nel profilo dei World’s 50 Greatest Leaders. Un programma di integrazione sostenibile che ha rivitalizzato l’economia e il tessuto sociale di un borgo destinato a svuotarsi» (Donata Marrazzo) [S24 2/4/2016]. • A Riace è ambientato il cortometraggio del regista Wim Wenders Il volo (2010), con Ben Gazzara. • Nel 2010 Lucano si era classificato terzo nella classifica di City Majors, network internazionale che monitora e premia il lavoro dei sindaci di tutto il mondo, in base a criteri come istruzione, sanità, sicurezza. • Sposato, la moglie lavora a Siena, due figli. • Detto Mimmo. Soprannomi: «Mimmo dei curdi» e «Lucano l’afgano».

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